La stirpe di Scar

di PaikeApirana
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Prima che Nuka potesse fare qualcosa, Zazu planò giù dall’albero per beccargli la testa. Non faceva molto male, ma era fastidioso e persistente. Non importava quanto il cucciolo cercasse di scacciare il pennuto, quello tornava sempre alla carica, beccandogli anche altre parti del corpo.
 
-Allontanati dalla principessa!- continuava a dire, facendolo lentamente indietreggiare. Il leoncino era troppo preso a cercare di scacciarlo per chiedersi come facesse quel pennuto a conoscere suo padre.
 
Qualche ruggito frustrato lasciò la sua gola, di poco dissimile a un miagolio, e anche le sue unghiate sembravano inefficienti contro Zazu.
 
Fortunatamente, Mwezi venne in suo aiuto, afferrando la coda piumata di Zazu. Nuka si allontanò ringhiando verso l’uccello, mentre si massaggiava la testa dolorante per le boccate. La leoncina candida, continuò a tirare le piume della coda, incurante delle proteste del messaggero, prima di scagliarlo lontano e mettersi accanto a Nuka.
 
-Lascialo stare, Zazu!- disse decisa –Lui è amico mio e di Asante! Non è come suo padre
 
Il giovane leone avrebbe voluto ribattere, essendo il suo sogno più grande somigliare a suo padre, ma decise di trattenersi per non peggiorare la situazione.
 
Il bucero scosse le penne per ripulirsi dalla polvere, squadrando i due cuccioli con gli occhi socchiusi in un’espressione critica.
 
-Vostra madre, sua regalità, sa del vostro così detto amico?- chiese scettico.
 
Nuka vide un lampo di terrore passare attraverso gli occhi azzurri di Mwezi alla menzione di sua madre. In un attimo sembrò perdere tutta la sua sicurezza e, deglutendo, disse: -C… certo che lo sa! Ed è completamente d’accordo. Vero Asante?
 
La piccola iena fece una faccia che pareva dire: “che c’entro io?”. I suoi occhi guizzarono da Zazu a Mwezi e per un attimo Nuka temette che avrebbe smentito la bugia, impedendogli di tornare ancora nelle terre alluvionali.
 
Invece, dopo essere stato incalzato da Zazu, la giovane iena rispose: -Oh… sì certo! La regina Furaha ha detto di voler concedere a Nuka il beneficio del dubbio. Potrà giocare con noi, fintanto che dimostrerà di non essere come Scar.
 
Gli attimi di silenzio di Zazu sembrarono interminabili, come se stesse ponderando se credere ai due cuccioli o andare a riferire tutto alla regina. Gonfiò il petto bianco per assumere una posa ancora più fiera, senza ammorbidire la sua espressione.
 
-Vedremo se sarà così- disse soltanto, risalendo sulla roccia per guardare i cuccioli dall’alto –Sappi che ti terrò d’occhio per tutta la mia permanenza qui, giovanotto
 
Nuka ricambiò il suo cipiglio, scoprendo un po’ i denti, prima che Mwezi lo invitasse a ripulirsi un po’ nella pozza dell’acqua.
 
-Mi devi un grosso favore, Mwezi- mormorò Asante alla leoncina, prima di schizzarla copiosamente con la zampa.
 
I due sembravano quasi fratelli, sempre insieme, sempre a coprirsi le spalle a vicenda… Il cucciolo grigio dovette ammettere di invidiare quella complicità che li univa e che lui aveva solo immaginato. Forse era per la sua amica che la iena aveva mentito, non certo per lui, visti i loro rapporti.
 
Eppure ciò non coincideva con quanto aveva detto suo padre Scar: se Asante voleva i favori di Mwezi solo per sé, avrebbe fatto meglio a dire a Zazu la verità e farlo bandire per sempre.
 
-Asante- chiese, interrompendo i suoi giochi con la leoncina –Perché mi hai aiutato?
 
La iena lo guardò con un’espressione neutra, prima di avvicinarsi e mettergli una zampa sulla spalla con fare amichevole. Quel gesto sorprese Nuka ancora più del fatto che avesse mentito per lui.
 
-Tuo padre è stato cattivo ma… tu sembri un cucciolo a posto- disse un po’ più titubante. Forse anche lui non era molto abituato a simili dimostrazioni di affetto o forse quelle parole gli costavano particolarmente visti i loro primi incontri.
 
-Ma dovresti migliorare il tuo agguato- disse con più sufficienza, spostando l’attenzione su un altro argomento.
 
-Posso insegnartelo io!- cinguettò Mwezi, schizzando un po’ d’acqua sul muso di Nuka –Mamma mi dà sempre tanti consigli per quando anche io andrò a caccia. Prima però è meglio che ti leviamo le termiti
 
Concluse la frase con una risatina e Nuka dovette guardare la sua zampa posteriore per capirne il motivo. Ringhiò debolmente per l’imbarazzo e la frustrazione. Ormai si grattava talmente tanto e spesso che non se ne accorgeva nemmeno.
 
Come il primo giorno in cui aveva incontrato i suoi amici, iniziò una battaglia nell’acqua. Vedendo che Nuka non era molto bravo nemmeno nella lotta, Asante e Mwezi ne approfittarono per dargli qualche consiglio anche su quello.
 
I colpi non erano molto forti: qualche morsetto non doloroso e dei graffietti, anche se Zazu sembrava particolarmente apprensivo quando era la principessa a lottare.
 
-Attenti! No, no, no! Rischiate di ferirvi, vostra grazia!- diceva, sbattendo freneticamente le ali.
 
In un duello con Mwezi, Nuka riuscì finalmente a mettere a frutto qualcuno dei suoi consigli, rotolando con lei nell’acqua bassa per un po’, finché non riuscì ad atterrarla. Mettendole una zampa sul muso in modo da girarlo e facendo forza, riuscì a finire sopra di lei.
 
-Bravo Nuka!- disse lei contenta, mentre il cucciolo grigio aveva un’espressione trionfante ma quasi meravigliata da sé stesso. I suoi occhi rossi poi però furono catturati da quelli azzurri di Mwezi, che l’acqua placida lambiva dolcemente, facendo galleggiare i suoi peli candidi in una effimera nuvola. Sembrava bella come un sogno.
 
-Ma mai distrarsi!- fece Asante alle sue spalle, prima di buttare anche lui in acqua. La sua risata quasi sguaiata contagiò anche Nuka e Mwezi, prima che decidessero di provare di nuovo degli agguati.
 
Si avviarono alla riva della pozza, con il cucciolo grigio che si scuoteva il pelo per essere certo di aver tolto tutte le termiti. Non poteva descrivere il suo sollievo nel non sentire più il loro prurito.
 
Zazu però gli atterrò davanti proprio quando stava per uscire dall’acqua. Aveva la stessa espressione di quando lo aveva riconosciuto, ma prima che Nuka potesse dirgli di togliersi di mezzo, quello gli puntò contro l’ala con fare accusatore.
 
-Ti avverto, caro il mio micio spelacchiato, la principessa Mwezi sarà presto promessa al principe Kopa, figlio di Simba. Il vero re della Rupe dei re- disse in un tono che doveva sembrare solenne ma che il cucciolo trovava solo ridicolo.
 
Aveva voglia di chiudergli il becco per sempre solo per aver nominato Simba, ma si trattenne ancora. Non voleva passare dei guai o perdere i suoi amici, le prime gocce di pioggia dopo tutta la sua vita di siccità.
 
 -Scusa non ho tempo per ascoltare le tue chiacchiere da pennuto. Devo andare a esercitarmi con l’agguato- disse soltanto, prima di balzare oltre Zazu e correre nell’erba verso Mwezi e Asante. Non sarebbe stato certo quell’avvoltoio colorato e logorroico a rovinargli quella giornata meravigliosa.

Spazio autrice: Salve a tutti! E così anche Asante sembra aver accettato Nuka nel gruppo. Ma cosa accadrà quando il cucciolo racconterà al padre che la sua Luna predestinata è stata promessa a qualcun'altro? Gli dirà della profezia? Che ne sarà dell'amicizia tra i tre cuccioli? Fatemi sapere cosa ne pensate.




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