Mikasa
si girò in continuazione nel letto,appoggiò il
cuscino sopra la sua
testa per prendere sonno,ma i rumori che provenivano oltre il muro di
casa sua, erano davvero molesti.
Si
alzò svogliatamente dal letto,con aria scocciata,senza
badare alle
coperte disordinate.
Era
il primo giorno in cui si era trasferita in quell'appartamento,e le
cose erano già cominciate con il piede sbagliato.
Suonò
determinata,e piena di frustrazione,il campanello del suo nuovo
vicino di casa.
"E
chi può essere a quest'ora,di notte poi?" lo
sentì lamentarsi
mentre si avvicinava alla porta.
L'unica
che si sarebbe dovuta lamentare era proprio lei.
"Chi
è?" passarono dei brevi secondi.
"Mi
scusi,ma il rumore della doccia non mi fa dormire,siamo in piena
notte e io devo svegliarmi fra quache ora,ho un lavoro"
Aprì
la porta,e fù silenziosamente folgorata dalla sua
presenza,non
appena alzò i suoi occhi verso di lui.
"Abito
accanto a lei,sono la sua vicina" il suo torso era
nudo,dall'ombelico in giù ed era coperto da
un'asciugamano,Mikasa
arrossì quasi paralizzata mentre gli rispondeva.
Non
aveva il tempo di indossare almeno una maglietta a
maniche
corte?.
Eren
ignorò il suo imbarazzo e la osservò chinando la
testa,perplesso.
"ah
sì,adesso ricordo,in questo ultimo mese si vociferava che
qualcuno
si sarebbe presto trasferito in quella casa vuota accanto a me.."
in seguito agli occhi lievemente indignati di lei,distolse lo
sguardo.
"..da
anni ormai,ma non si sapeva con esattezza il giorno"
Si
grattò i suoi capelli mori avvolti in uno chignon,
accompagnato dal
suo disagio: quella casa era sempre vuota fino ad adesso,e fino ad
adesso,era abituato a fare un pò quello che voleva.
"Le
chiedo scusa per aver disturbato il suo sonno,mi dispiace,mi chiamo
Eren Yeager" Mikasa si ricompose,provando a rallentare il suo
respiro,allontanando i suoi pensieri e gli strinse la mano.
"Beh,è
scusato,adesso torno a dormire,la saluto" si girò per
rientrare
nella sua nuova dimora.
"Mi
scusi?" si voltò di nuovo verso di lui,si senti un
pò in colpa
per averlo trattato con freddezza,ma non aveva tempo da perdere.
"Non
mi ha ancora detto come si chiama" la nuova arrivata sorrise con
aria intorpidita,incrociando le braccia.
"Mikasa
Ackermann" Eren si guardò intorno e annuì.
"Bene
Mikasa,scusami ancora per il disturbo,buonanotte" chiuse la
porta e Mikasa rimase ferma lì e chiuse gli occhi sospirando.
Forse
non dovevo presentarmi in pigiama
La
sua mano era appoggiata sulla maniglia della porta
principale,fissandola e ripensando a quel momento,più e
più volte
prima di ritornare a letto.
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