Il segreto sulla tua pelle

di Freya Crystal
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Amami







Personaggi: Minto Aizawa/Zakuro Fujiwara
Genere: angst, introspettivo









"Amami."
La voce di Minto è un sospiro infranto che scivola sulla sua pelle nuda. Zakuro non è che un silenzio inquinato di bugie.
"Amami..."
Lei la guarda e non dice niente. Le accarezza i capelli e la ferisce con quello sguardo indecifrabile che parla di lande ghiacciate. Non sarà mai come desidera. Minto aspetta, corrosa dal tormento. Minto aspetta e prega, ma niente, niente —
Zakuro è un abisso meraviglioso in cui annegare. La bacia e spegne l'angoscia soltanto per spargerla con più violenza contro il suo corpo. Le sue dita sono una gabbia bianca, le sue labbra un altare sacrificale.
Minto è piccola e tremante sotto di lei. Non ha più scudi, si è tolta le proprie maschere assieme ai vestiti. Le stringe le braccia attorno alla vita, s'aggrappa alla sua schiena come se temesse di vederla svanire in un battito d'ali. Zakuro continua a guardarla, non si nasconde. "Mi dispiace. Non ci riesco."
Fa male.
Minto s'abbandona contro di lei. Affonda le dita tra i suoi capelli, chiude gli occhi, lascia che la sua maledizione si prenda tutto, anche le lacrime che non riesce a trattenere.
Un sospiro le scivola dalle labbra umide quando Zakuro le bacia la nuca. Minto le morde dov'è ancora impresso il sapore del suo rossetto ai lamponi, come a volerlo incidere sulla pelle. La prega di baciarla ancora, di non fermarsi, di non andarsene, ma Zakuro non l'ascolta, le dita che abbandonano il sentiero di quella supplica.
Minto vorrebbe fermare il tempo. Zakuro è un'illusione sempre più dolorosamente bella, sempre più dolorosamente vicina.
È come morire.
"Non posso darti quello che cerchi" è la verità che non ha voluto ascoltare, l'inferno da cui si è lasciata graffiare.
Zakuro è una visione lunare tra la nebbia, una sirena spietata che stringe il suo cuore pulsante tra i denti. Denti che mordono, spezzano, distruggono.
"Sei bellissima" le mormora con tenerezza, togliendosi il trench e avvolgendolo intorno alle sue spalle. "Un giorno mi dimenticherai."
Minto sente quelle parole rimbombare contro le pareti, la pelle, le ossa. Un'eco bugiarda intrisa di rimpianto. S'abbandona alle sue braccia, incapace di respirare, di andarsene, di scacciarla.
La voce di Zakuro è lieve, dolce come non lo è mai stata. È impossibile pensare a un epilogo tragico, eppure di quell'amore disperato può soltanto conservare il ricordo di un bacio rubato.
Si è spogliata di tutto sotto i suoi occhi. Cuore, pudore, decenza. E lei l'ha rifiutata.
Zakuro le allaccia la cintura del trench alla vita e risale fino ai bottoni, sfiorandole inavvertitamente il seno per chiuderne uno.
Minto sente la pelle andare a fuoco, tendersi verso il suo tocco, reclamare di più. Vorrebbe lasciarsi amare. Con foga, con violenza, perché sarebbe il solo modo per sporcare tutto quanto e annientarlo per sempre.
Minto la detesta. Detesta il suo sorriso mesto, la gentilezza del suo sguardo. Zakuro non le sta rendendo le cose più semplici. Non vuole, non riesce a dirle addio.
"Non mi arrendo. Un giorno mi amerai anche tu."






 
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Spazio dell'autrice
Questa è la mia prima yuri in assoluto. Stavolta ho utilizzato il prompt won delle challenge sulle parole quasi intraducibili di Soly Dea, che indica "la difficoltà di una persona nel rinunciare a un’illusione per guardare in faccia la realtà." Ho sempre visto nella Minto/Zakuro una one-sided, ma nulla esclude che le cose possano essere andate diversamente. Spero vi sia piaciuta, alla prossima! 





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