Coffee break: only you and me

di veronica85
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Allora, allora, buondì a tutti! Torno a pubblicare in questo fandom in occasione del Writober, a cui, quest’anno, ho deciso di provare a partecipare anch’io. Questa è una flash che ho scritto quest’estate, a dire il vero. L’avevo preparata per un’altra challenge a cui alla fine non sono più riuscita a partecipare e ho deciso di riciclarla, visto che secondo me si adatta al prompt che mi è toccato per oggi: missing moment. Si colloca nel primo Iron Man, nel periodo in cui Tony era ancora disperso in Afghanistan. Il protagonista… è una sorpresa! Buona lettura!
 


Happy Hogan era un fascio di nervi: non era mai stato bravo in certe cose, eppure, per una volta aveva deciso di buttarsi. In fondo, cosa mai sarebbe potuto succedere di terribile? Avrebbe potuto ricevere una risposta negativa, nel qual caso non sarebbe stata la morte di nessuno e avrebbero comunque continuato ad essere amici. Giusto? Giusto! E lui voleva chiederglielo proprio perché erano amici e perché l’aveva vista stare troppo male in quell’ultimo periodo e non poteva sopportarlo. Distrarsi le avrebbe fatto bene, non poteva continuare in quel modo. Certo, anche lui era preoccupato per Tony, ma in quel momento non era lui la sua priorità. Lui se la sarebbe cavata, in un modo o nell’altro e comunque non c’era niente di più che potevano fare di quello che stavano già facendo. Ma lei, Virginia, era un discorso differente: se avesse continuato in quel modo si sarebbe sicuramente ammalata e lui non poteva permetterglielo, ci teneva troppo a lei. Quindi ora avrebbe fatto un respiro profondo e sarebbe entrato nell’ufficio di Tony, dove lei stava lavorando da oltre tre ore, e l’avrebbe costretta a fare una pausa, che lo volesse o meno. Risoluto, aprì la porta, vedendola alzare la testa dal computer.
«Oh, Happy, sei tu… che ci fai qui? È successo qualcosa?»
«No, no, non preoccuparti» tentò di rassicurarla lui poggiando una mano sulla sua «va tutto bene, ero solo venuto a chiederti se volevi prendere un caffè con me». La vide trarre un evidente sospiro di sollievo e chiudere gli occhi: la sua convinzione che avesse bisogno di una pausa si rafforzò ancora. Contemporaneamente sentì la mano di lei sfuggire alla sua presa. «Un caffè? Buona idea, credo di averne bisogno. Andiamo alle macchinette qui al piano?»
«C…certo… ok…» In verità, lui avrebbe voluto accompagnarla al bar lì vicino, per passare più tempo con lei e farle prendere un po’ d’aria… ma non poteva rischiare che rifiutasse, quindi si sarebbe accontentato. La osservò alzarsi e affiancarsi a lui, reprimendo l’impulso di esultare… quando il telefono squillò.
«Scusa Happy, devo rispondere, puoi aspettare?»
Hogan annuì: per lei questo ed altro.
Rimase in attesa per quelli che gli sembrarono minuti infiniti, vedendola aggrottare le sopracciglia e muoversi nervosamente intorno alla scrivania, discutendo animatamente con la persona dall’altro capo del telefono: chi diavolo si permetteva di farla innervosire ancora? Non bastavano tutti i pensieri che aveva già? Se solo gli fosse stato permesso agire come avrebbe voluto avrebbe afferrato quel dannato telefono e imposto a chiunque fosse stato dall’altro capo di lasciarla in pace e di farla respirare per una buona volta. Ma lui era solo un autista, non aveva alcun potere in tal senso, ricordò amaramente.
«Va bene, non si preoccupi, avrà la relazione entro la prossima mezz’ora».
Pepper riagganciò e gli si rivolse, l’espressione mortificata «Mi spiace, Happy, dovremo rimandare, ho questo lavoro da finire entro mezz’ora. Facciamo più tardi, magari, ok?»
Happy annuì, allontanandosi silenziosamente: in fondo, cosa si era aspettato? Lui non era niente di speciale.

 


Bene, spero che questa piccola flash vi sia piaciuta. E spero che riteniate che sia adatta al prompr. A domani, con una nuova flash! Ma non illudetevi: non sarò sempre così puntuale, né così monofandomica xd




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