Yo-Yo

di reggina
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(17 anni)

È un pomeriggio d’autunno che profuma di terra matura e di un pungente fumo di legna.

Harold ha deciso di avventurarsi nell’aria appiccicosa dei filari, sfidando le api ghiotte di zucchero: sembra la caricatura di una foto d’epoca con il paniere in vimini sul braccio, un cappello di paglia a tesa larga calato sulla testa per ripararsi dal sole e ai piedi stivaletti di gomma per proteggersi dai morsi di vipere e serpenti.

I pantaloni, ampi e leggeri, arricciati dentro gli stivali, hanno strappato una risata spontanea che da troppo tempo non riecheggiava in casa Abbott e persino le battute irriverenti dei suoi ragazzi hanno riscaldato il cuore del Dottor Abbott.


Alla sera, smessi i panni di raccoglitore di funghi e castagne, è ripagato da un frammento di passato rassicurante, una memoria proustiana, quando una manciata di marroni scoppiettano e saltellano a contatto con il calore nella padella rovente.

Harold non perde un minuto per rifocillare i ragazzi, che hanno l’acquolina in bocca, ma è anche molto attento ai dettagli.

Amy, Colin e Bright sono seduti sul divano, tanto stretti da fondersi in una cosa sola perché la loro unione è l’unica arma che hanno per difendersi da quella sofferenza che ha scavato le loro anime bambine.

Spalla a spalla.

Spalle fragili come i loro giorni e i loro sogni.

Amy tiene tra le mani un rettangolo di carta ben tagliato e sposta schizzinosamente i gusci vuoti in un mucchietto accanto a sé.

Colin invece resta in sospeso, con il suo cono di cartoncino stracolmo di caldarroste. Immagini irradiano dai labirinti della sua memoria e si sovrappongono.

Il freddo che gli martella la testa.

Un vago ricordo d’infanzia .

Non si rende nemmeno conto delle lacrime che gli solcano le guance finché il tocco gentile ed esitante delle dita di Bright sulla sua mano non lo riportano al presente.

Tra i vivi .


“Va tutto bene adesso. Ci siamo qui noi!”

Tutto il dolore scompare in sottofondo e la morsa di ghiaccio intorno al cuore di Colin si scioglie dolcemente, come per magia.

E mentre abbozza un sorriso a questo amico sincero capace di liberarlo dall’amarezza e dal dolore, Amy ricopre di baci il viso abbronzato di suo padre sussurrandogli un grazie dal sapore speciale.

E per stasera tornano i ragazzini che dovrebbero essere con le mani sporche, intirizzite dal freddo, a sbucciare caldarroste.


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I prompt di riferimento si rifanno al Writoctober di Fanwriter.it





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