writover
Anonime
vie lattee
Si
poteva fermare
il tempo?
C'era
quel corpo da
proteggere dalla vita quotidiana, da strappare alla banalità
del
mondo. Non voleva assolutamente che qualcuno ne scorgesse i difetti
–
i pregi... quelli, purtroppo, erano a portata di tutti.
Erano
tutti bravi
ad amare i pregi di Tsukasa Suou: responsabile, appassionato,
determinato al limite del dispotismo. Era facile cogliere le bellezze
di quel volto ancora un poco rotondo, fanciullesco quasi, sotto quei
capelli rosso scuro, che tanto erano cresciuti in sua assenza; era
facile ammirarne il fisico più adulto, longilineo, modellato
dalla
sua brillante carriera di re.
Era
così facile
innamorarsi di lui per i suoi pregi.
E,
in effetti, la
prima volta che si era innamorato di lui, Leo Tsukinaga l'aveva fatto
per le sue qualità – le stesse che Tsukasa non
aveva esitato a
mettere al suo servizio, pur di salvarlo e Leo era rimasto abbagliato
dalla luce che emetteva, così accecato che per abituarsi a
lui, nei
mesi seguenti, aveva dovuto più e più volte
distogliere lo sguardo,
far finta di vivere ancora nella notte più buia.
E
poi, si era
innamorato una seconda volta, e anche una terza: Tsukasa dormiva con
la bocca aperta, lo rimproverava quasi sempre quando si presentava ai
loro appuntamenti con aspetto a suo parere trasandato, aveva creduto
in Babbo Natale fino a qualche anno prima, non coglieva i suoi
tremendi doppisensi e poi si arrabbiava, paonazzo, quando si
accorgeva che aveva appena insinuato oscenità.
Infine,
si era
innamorato di lui quando aveva capito che nessuno avrebbe potuto
amarlo nel modo in cui lo faceva Tsukasa Suou: in quel susseguirsi di
commenti irritati, di preoccupazioni genuina, di sorrisi e parole
dolci come miele, di gesti possessivi nei momenti in cui smetteva di
vergognarsi di quel lato di conquistatore che serbava in sé.
Come
poteva non
celare agli occhi del mondo quel tesoro così prezioso? Anche
fosse
stato solo per qualche ora, per pochi minuti, una manciata di secondi
– voleva che Tsukasa fosse solo suo.
Leo
si sistemò
meglio contro quel corpo cresciuto troppo in fretta, creò il
suo
giaciglio su quelle braccia abbandonate nel sonno, che pure reagirono
subito, stringendolo in un bisogno istintivo. Afferrò con un
po' di
difficoltà il lembo delle lenzuola bianche, anonime,
già viste e
riviste in ogni albergo che li aveva ospitati nei loro incontri
saltuari e lo sollevò con un gesto secco, stendendolo fin
quando non
coprì la nuca di entrambi, come se quel sottilissimo scudo
bastasse
a nascondere entrambi dagli occhi maligni del mondo.
Tutto
questo suo
agitarsi, però, aveva finito con l'infastidire l'altro,
abbastanza
da svegliarlo. Le iridi violacee si rivelarono con timidezza, quasi,
nella luce soffocata del loro letto, in quella tenda improvvisata.
«...
Leo...»
mugugnò, carezzandogli appena la schiena e non riuscendo a
trattenere uno sbadiglio, se mpre adorabilmente dimentico delle sue
impeccabili maniere quando era sveglio da poco. «... Avevi
freddo?»
chiese, stringendolo ulteriormente a sé, dando per scontata
la
risposta più logica, razionale.
Leo,
ancora una
volta, ricordò come entrambi vivessero in mondi
completamente
diversi... ma non si era mai lasciato spaventare dalle migliaia di
costellazioni e le vite che ospitavano, dopotutto. Qualunque stella,
in quell'universo, poteva scontrarsi con un pianeta nuovo e
sconosciuto, che non di meno necessitava di luce per vivere.
«Un
po'» mentì,
tenendo nella sua mente quell'infantile bisogno di averlo per
sé.
Ancora
per qualche
minuto, quelle lenzuola sarebbero state l'unica stella di cui aveva
bisogno.
Note: "Ma
come Francesca, niente Leokasa per questo writober?" Infedeli (...),
sapevamo tutti che la prima - di altre - Leokasa sarebbe arrivata! E'
davvero imbarazzante come riesca a fare un intero flusso di coscienza
di Leo Tsukinaga quando scrivo Leokasa... vai a capire
perché. A quanto pare, poi, mi piace particolarmente
descrivere di uno dei due che guarda l'altro dormire (... scritto
così super creepy ma ok) perché ci avevo
già dato con la GakuTenn con una cosa del genere, ma
tant'è. Spero che vi piaccia, come sempre ♥
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