The prophecy

di BubbyDae
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Che buon odore!


YunShin aprì gli occhi lentamente. L'odore delicato di ammorbidente delle coperte si mescolava a quello del cibo proveniente dalla cucina.


Zuppa? Carne? Mmh… 


Nel sonno si era girata e rigirata così tanto da rimanere avviluppata nella coperta come un insaccato. Sulla parete di fronte a lei era rappresentato un paesaggio a dir poco fantastico: una serie di montagne delimitavano la scena, una distesa di erba verde riempiva tutto il murales e qua e là fiori in piccoli gruppi davano vivacità al paesaggio. Avrebbe giurato di averlo già visto in un suo libro di fiabe. Si girò dall'altro lato, di fianco al comò sulla stessa sedia su cui era seduta lei un paio d'ore prima c'era un piccolo Sehun addormentato con la bocca aperta. Sentì rumore di passi, chiuse gli occhi ed aspettò. Entrò piano piano qualcuno. YunShin avvertì un piccolo sbuffo delicato, probabilmente quella persona stava sorridendo. Dell'aria le sfiorò il viso, socchiuse gli occhi e vide Suho intento a mettere una copertina sul ragazzo completamente abbandonato sulla sedia. La ragazza richiuse gli occhi, Suho si avvicinò a lei e poco dopo se ne andò.


Cos'ha guardato? Mi avrà fissato?


Altri passi e la porta si aprì.


Non si può dormire tranquilli qui?!


Questa volta chiunque fosse entrato andò direttamente da lei. Un dito percorse tutta la sua guancia facendo piccoli cerchi. Le piccole carezze continuarono per diversi minuti. La tranquillizzarono e la fecero quasi addormentare. Il dito sparì dal suo viso ed il ragazzo avvicinò il suo a quello di YunShin appoggiandosi al materasso.


Cosa diamine sta facendo?!


Sottovoce qualcuno disse: «Kai, lasciala stare! Vieni via». Kai si alzò lentamente e dopo pochi secondi la porta si richiuse con un piccolo KLAK.


Oh dio. Quel ragazzo è strano.
Però… è davvero carino e gentile.


Aprì gli occhi, si liberò dalla stretta della coperta intorno al suo corpo e si mise a fissare il comò. Era antico pure quello, molto probabilmente apparteneva alla stessa collezione da cui proveniva la sedia a dondolo. Sopra ad esso vi erano due statuine in bronzo: un piccolo Buddha e una donna che non riconosceva.

 

«N-no. Basta», Sehun parlò.



 

Sta parlando nel sonno? 


Si alzò e raggiunse la sedia a dondolo.

 

«Per favore, basta», disse Sehun con tono agitato.

«Sehun, svegliati. Va tutto bene»

«N-No!», gridò lui.

«Sehun», disse dolcemente lei toccandogli una spalla.

 

Sehun cacciò un urlo, sgranò gli occhi ed afferrò il braccio di YunShin. Ansimava come se avesse corso una maratona, il suo sguardo ancora perso nel vuoto e la sua mano stringeva sempre più forte.

«Sehun! YunShin, cos'è successo?», accorse Suho e dietro di lui Kai e Xiumin.

«Credo abbia avuto un incubo»

«Sehun, va meglio?», chiese Kai.

«S-sì. Scusate»

«Andiamo. È pronta la cena», disse Xiumin sorridendo.

YunShin fece per muoversi, ma la mano di Sehun prese saldamente la sua.

«Tutto ok?», chiese lei girandosi verso il ragazzo.

«Sì, posso tenerla per un po'?»

 

Sbalordita, dopo aver tentennato un po' in preda alla confusione, rispose con un piccolo "ok". Sehun la guidò fuori dalla stanza fino in cucina dove quasi tutti erano seduti al tavolo.

 

«YunShin, ho fatto una zuppa di germogli di soia e riso. Se te la senti, ho fatto anche un po' di maiale saltato», le sorrise Do porgendogli la ciotola di zuppa.

«Va bene la zuppa. Sono ancora un po' sottosopra», rispose.

Lay spostò la sedia di fianco a lui e le fece cenno di sedersi. Alla sua sinistra c'era Chen e, di fronte a lei, Baek si stava infilando in bocca un bel po' di riso seguito da due pezzi di carne. Lo fissò e Baek, accortosi del suo sguardo, le sorrise mostrando del riso tra i denti. YunShin scoppiò a ridere.

«Baek! Chiudi la bocca!», lo guardo in cagnesco Do.

«L-Ho fat idehe», sputazzando del maiale.

«Baek, daiii! Guardaaa!», si lamentò Chen indicando pezzetti di cibo masticato sul tavolo.

«La bocca, Baek!», Do era furioso.

«Vedo-Vedo che è un tuo vizio sputare sul tavolo», disse YunShin riprendendo fiato.

Baek mentre guardava Do con aria di sfida, finì di masticare e mando giù. Si rivolse verso la studentessa e disse: «Questa è la mia vera natura e loro non mi apprezzano», disse con tono triste ed infilò le bacchette nuovamente nella sua ciotola di riso prendendone una vagonata.

«Ma tu fai schifo!», alla sinistra di Baek, Xiumin si stava lamentando.

Sehun e Chan avevano iniziato a ridere.

«Non prendetemi per il culo!», il tono permaloso di Baek non venne minimamente considerato.

 

La cena si svolse tra le chiacchere e le risate. YunShin mangiò la sua zuppa tranquillamente snocciolando ogni tanto qualche piccola frase.

 

«YunShin, ti è piaciuta?», chiese Do comparendole alle spalle. La ragazza sobbalzò. «Scusami. Non volevo spaventarti».

«Tranquillo. Si si, era molto buona».

«Mi fa molto piacere. Per domani posso prepararti qualcosa per pranzo?»

«No, non preoccuparti. Mangio in mensa. Graz-»

«Non ti avveleno mica! Permettimelo, mi farebbe piacere».

«Hai già loro da sfamare».

«Una bocca in più non mi dà problemi. E poi preferisco dare da mangiare a te piuttosto che a Baek», facendole l'occhiolino.

«DO! NON OSARE PRIVARMI DEI TUOI MANICARETTI!», urlò l'altro.

«Cucino per chi voglio e-»

 

Tutti si bloccarono e scattarono in piedi.

Il loro sguardo rivolto verso la porta-finestra che dava sul giardino.


«Ragaz-», Chen le bloccò la bocca con la mano.


Le luci nella stanza iniziarono ad affievolirsi.
Baek corse al fianco di YunShin e le prese la mano.
Il suo cuore batteva all'impazzata, non capiva cosa stesse succedendo.

La porta-finestra si spalancò e volò dentro un grosso corvo, nel becco una busta rossa.
La lanciò sopra al tavolo e volò via.

La porta-finestra sbatté violentemente nel richiudersi e la luce iniziò a tornare vivida come prima.

 

«Rossa?!», dissero in coro i ragazzi.


Suho la prese, la rigirò tra le mani e dopo aver visto il destinatario sgranò gli occhi.


«Questa volta è per noi».

 




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