Can You Lead Me to the Light?

di __aris__
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Sansa guarda il sole scomparire dietro la Baia delle acque nere oltre le sue finestre: il profilo del mare è ancora rosso, ma se alza gli occhi al cielo vede la notte avvicinarsi. Una cameriera le ha portato qualcosa da mangiare ed ha acceso delle candele per illuminare la stanza, poi se ne è andata chiudendo delicatamente la porta. I vestiti con cui ha assistito alla cerimonia di inaugurazione del nuovo tempio di Baylor sono appoggiati sul paravento sostituiti da abiti più comodi, i suoi capelli sciolti sfiorano il pavimento mentre esce sulla terrazza: la primavera è giunta, i fiori dei giardini profumano anche da lì, il sole di mezzogiorno è dorato e caldo ma l’aria fresca della sera le pizzica il viso.
Le mancano la neve ed il bianco del Nord, oggi più del solito.
Il tempio è finito ed è stato consacrato dall’Alto Septon con una lunghissima cerimonia fatta di incenso e parole semidimenticate perfino dai Maestri di Vecchia Città. Le nozze di Jon, Aegon, con la principessa Alessa sono state ufficialmente annunciate sulle scale del tempio dopo la consacrazione: tra un ciclo di una esatto i Sette Regni avranno una nuova regina ed i Targaryen potranno ricostruire la loro dinastia.
Lunga vita al re, ha urlato il popolo sotto una pioggia di petali, lunga vita al Aegon il Lupo.
Ma a Sansa mancano i forti torrioni neri che si stagliano nel bianco assoluto, le pozze calde, i grandi camini e l’odore della neve. Le mancano suo padre, sua madre, i suoi fratelli e la vita di un tempo.
Forse è un pensiero stupido il suo. Magari se Robert non fosse mai arrivato a Grande Inverno l’esercito degli Estranei li avrebbe uccisi tutti. Magari le cose dovevano andare proprio nel modo in cui si erano svolte. Eppure la sua nostalgia le sembra una lama di ghiaccio sottile che le apre il cuore.
Sansa si avvolge meglio nella sua veste da camera, fermandola con le braccia attorno ai fianchi. Tra un ciclo di luna sarebbe stata ancora più sola, un altro dei suoi fratelli l’avrebbe lasciata e nulla le manca più di casa.




 




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