Writober 2019

di HellWill
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01 ottobre 2019
P L A N T
 
Un risveglio tranquillo l’aveva accolta quel mattino. Sua madre le aveva sfiorato il viso con i capelli, come per farle il solletico, dopodiché si era spostata per farle prendere quanto più sole possibile, in quel giorno di primavera così frizzante e promettente. 
Eppure, le sue zie sussurravano; qualcosa stava per accadere, come prima di una tempesta, ma forse peggio. Sua madre lasciò la propria corteccia per venirle incontro e fuggire, scappare, ma dove mai avrebbero potuto andare? E insieme alle zie si strinsero tutte, tutte loro ninfe di quel boschetto dimenticato da tutti. 
Ma a quanto pare qualcuno ancora ricordava che lì c’erano degli alberi, e a nulla valsero le loro grida disperate e i solchi scavati nelle loro pance ad ogni colpo d’ascia, a nulla valsero i pianti e i corpi di quelle creature un tempo così delicate e che ora già si dissolvevano, come pozzanghere che il terreno assorbiva dopo un giorno di pioggia. 
Solo lei restò con la corteccia intatta: era un albero troppo giovane, e con il tempo avrebbe generato altri alberi. 
Questo era il suo destino.
Quello era il disegno.
Restò sola, inginocchiata fra le radici di coloro che aveva conosciuto, e quasi desiderò scomparire in esse per sempre.




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