16. Wild. Writober 2019

di sakura_hikaru
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Touma osservò la schermata bianca del PC e le proprie mani, immobili sulla tastiera da circa un quarto d'ora: non amava quando il suo editor gli imponeva delle idee, dei personaggi, delle situazioni. Ma era anche vero che, nel 98% del suo lavoro, Touma era libero come il vento – sic! – di seguire solo il proprio istinto e l'ispirazione.

Un personaggio diverso...” mormorò tra sé, le dita che prudevano. “Imprevedibile, un po' fuori dagli schemi... un'idea vaga per un'imposizione alla creazione...”.

Prese la tazza fumante di cioccolata a lato e sorseggiò pensieroso; lo sguardo pensieroso si perse sulle pareti, tappezzate di fotografie di paesaggi marini, di montagna e qualche ritratto, di famiglia e di amici.

Un rumore improvviso lo distrasse del tutto dal computer; si alzò, tazza alla mano, e raggiunse la finestra che dava sul giardino: fuori, uno spesso manto di neve copriva ogni angolo visibile del mondo, i rumori della città erano lontani, attutiti dal mantello invernale, e anche ciò che di moderno imbruttiva la città ora si armonizzava con il tutto.

Una grande tigre bianca, visibile solo grazie alle striature nere del dorso, giocava come un cucciolo con un ragazzo, una macchia scattante di nero e rosso, che si rotolava nella neve, si lanciava sulla tigre, le lanciava delle palle di neve: sarebbe stata una scena normale se Byakuen, invece di una tigre, fosse stato un cagnolino.

Una tigre selvatica che si comporta come un animale da compagnia, un gattino, se non fosse per la neve...

Il sorriso salì sulle labbra di Touma con quel fare che Shu definiva inquietante, ma che era segno dell'idea che giungeva in porto; si scolò la cioccolata come se fosse stata acqua e tornò alla propria schermata bianca.

“Byakuen, ora è il tuo turno...”.





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