La scatola di latta

di Blackvirgo
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Iniziativa: questa storia partecipa al #Writober2019 di Fanwriter.it
Prompt. 17: cartolina
Numero parole: 300


La scatola di latta

Taro prese in mano la cartolina e sorrise: raffigurava uno schizzo del ponte di San Benedetto, ad Avignone. Aveva una storia maledetta, quel ponte: ogni volta che veniva costruito, il Rodano lo distruggeva. Alla fine gli uomini si erano arresi e l'avevano lasciato così: in grado di portare i viaggiatori fino a metà del fiume e lasciandoli a scrutare l'altra sponda senza poterla raggiungere. 
Voltò il cartoncino, annotò il nome e l'indirizzo del destinatario e la affrancò. Poi si bloccò, pensieroso, la penna tra le labbra, gli occhi rivolti lontani perché in una cartolina si potevano scrivere solo poche parole ed era necessario sceglierle con cura.
  
“Magari, un giorno, costruiremo il resto e torneremo ad abbracciarci. Taro Misaki.” 

La osservò, con un sospiro. Spostò lo sguardo sulla scatola di latta che teneva sulla scrivania e la aprì. Dentro c'era una pila di cartoline che raffiguravano tutti i luoghi in cui era stato con suo padre. Sopra vi depose quella che aveva appena scritto, quindi richiuse la scatola. Ogni cartolina ritraeva scorci, colori o dettagli che gli avevano ricordato sua madre, la donna a cui non aveva voluto dare una seconda possibilità, troppo ferito nello scoprire quanto era felice con la nuova famiglia che si era costruita. Una famiglia di cui lui non faceva parte. 
Ma lui aveva bisogno di pensare di mancarle, di credere che lei avrebbe voluto far parte della sua vita proprio come lui l'avrebbe voluta nella sua. Così collezionava immagini capaci di raccontarle tutti i luoghi in cui era stato e quanto l'avesse cercata in ognuno di essi. 
Forse un giorno avrebbe trovato il coraggio di spedirle... oppure di portargliele di persona, dentro quella scatola di latta che una volta aveva custodito biscotti al cioccolato. Sorrise: forse le avrebbe portato anche del cioccolato. 
Magari, un giorno. 

***

Black notes:
  • in ritardo di un giorno (quasi due), ma sono arrivata! 
  • Questa è la cartolina di Taro nella mia testa




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