Prologo
Amalya
sorseggiò il suo the lentamente, sforzandosi di
mostrarsi entusiasta all’idea di passare un po’ di
tempo in compagnia di sua
madre e delle sue amiche. Quei pomeriggi all’insegna dei
pettegolezzi,
accompagnati da the speziati e biscotti glassati, erano una costante
durante l’estate
e aveva imparato ben presto che cercare di sottrarvisi era a dir poco
inutile.
Sua
madre continuava a spingere affinchè si affrettasse a
individuare un potenziale futuro marito e tra quelle donne vi erano
matrone di tutto
rispetto, spesso con figli in età da matrimonio. Era
un’opportunità imperdibile
per lei, le aveva detto, e la sua assenza non sarebbe stata tollerata.
Amalya
doveva dimostrare di essere un ottimo acquisto per la famiglia in cui
sarebbe
finita un domani: bellissima, con uno stato di sangue impeccabile,
provvista di
un’intelligenza acuta e di modi garbati.
Come
una giumenta messa all’asta e pronta per essere esaminata
dai suoi acquirenti.
-
Mia cara Cordelia -, intervenne la signora Black, - si
vocifera che tuo suocero abbia in programma una nuova edizione dei
Giochi. Puoi
confermarcelo? –
Le
iridi grigie di Lyra Black erano accese di entusiasmo e
così anche il vociare che seguì le sue parole.
I
Giochi si erano tenuti nel 1926 per la prima volta e da
allora erano trascorsi la bellezza di vent’anni. Erano stati
un’invenzione di
suo nonno, Cantankerus Nott, allo scopo di cementare i legami tra le
poche
famiglie rimaste veramente Purosangue in uno spirito di goliardia e
competitività. Al termine della competizione suo nonno aveva
fatto dono di una
copia del suo annale delle Sacre Ventotto a ognuno dei partecipanti con
la
promessa che un giorno, in una data ancora incerta e da destinarsi,
avrebbe
organizzato una riunione con gli eredi di quegli illustri partecipanti.
Amalya
conosceva le voci alle quali stava facendo riferimento
la signora Black ed era pronta a scommettere che anche sua madre le
avesse
udite più di una volta.
Dal
momento che Amalya era in età da marito e ancora nubile,
molti davano per scontato che Cantankerus avrebbe sfruttato
l’occasione per
prendere due piccioni con una fava e richiamare le famiglie in
occasione del
ventesimo anniversario. Amalya avrebbe così potuto
distinguersi e al contempo
scegliere il consorte che più le aggradasse.
Sua
madre sorrise compostamente alle parole dell’amica, ma il
tono da cospiratrice con cui replicò la diceva lunga su
quale fosse la risposta
a riguardo: - Mio suocero è un uomo molto riservato, ma ho
ragione di credere
che un ventennale di tutto rispetto debba essere onorato con un evento
memorabile. –
Le
donne presenti squittirono deliziate e Melissa Flint si
chinò verso Amalya, sorridendole con fare civettuolo.
-
Sarai contenta, Amalya. I Giochi sono emozionanti e pieni di
bellissimi rampolli in cerca di moglie, sono certa che conquisterai lo
scapolo
più ambito. –
Sorrise
di rimando, composta e in realtà completamente
indifferente alle parole e all’entusiasmo delle presenti.
Se
e quando si fosse sposata sarebbe stato per suo volere. Del
resto era una donna, non avrebbe potuto tramandare il nome di famiglia,
per cui
perché affrettare i tempi?
L’arrivo
di Minky, la loro elfa domestica, giunse propizio.
S’inchinò
davanti alle signore presenti, sfiorando il
pavimento con il lungo naso sottile, e rivolse gli occhietti acquosi
sulla sua
padroncina.
-
Signorina, ci sono visite per lei … è il
signorino
Lestrange. –
Al
sentir pronunciare il cognome di Regael sua madre parve
andare in brodo di giuggiole e quasi la cacciò fuori dalla
sala. Mentre s’incamminava
lungo il corridoio Amalya fu certa di sentire le risatine provenienti
dal
salone e la voce di sua madre che ribadiva quanto lei e Regael fossero
incredibilmente vicini fin da piccolissimi.
Scosse
il capo, avvicinandosi all’amico di sempre.
-
Non hai idea di quello a cui ho appena assistito. –
Regael
puntò gli occhi verdi come smeraldi su di lei e
proruppe nella sua risata bassa e vibrante.
Ai
tempi della scuola più di una sua compagna si era mostrata
invidiosa del loro rapporto, sostenendo che Regael fosse di una
bellezza
devastante e che lei fosse una sciocca nel non incoraggiarlo a
corteggiarla.
-
Fammi indovinare, qualcuna delle matrone è svenuta?
–
-
Credo ci sia mancato davvero poco. Di sicuro mia madre ha
già lasciato viaggiare la fantasia immaginando una schiera
di piccoli Lestrange
che le affollano la casa durante le vacanze. –
-
Cordelia è sempre piuttosto emotiva quando si tratta della
tua vita sentimentale -, riconobbe camminandole accanto mentre
raggiungevano il
giardino, - e devo ammettere che anche mio padre ha più
volte indagato sulla
natura del nostro rapporto. –
Sgranò
gli occhi.
-
Credi che abbiano preso contatti? –
-
Credo che li abbiano presi fin da quando siamo diventati
amici, ma sono l’ultimo dei Lestrange del ramo principale e
mio padre vuole
tenere aperta ogni porta. –
-
E tu non hai particolare interesse nel trovare una moglie –
concluse ironica.
Il
comportamento licenzioso di Regael non era certo un
mistero, ma era un uomo e non veniva giudicato male per le sue condotte
libertine.
-
Non più di quanto tu abbia fretta di diventare la signora
“qualcuno”.
–
Amalya
inarcò un sopracciglio perfettamente curato, mettendo
le mani sui fianchi come sfidandolo a contraddirla.
-
Di sicuro non per i tuoi stessi motivi. –
-
Ovviamente -, rise di nuovo, - sia mai che la perfetta e
posata Amalya Nott si lasci guidare
dall’impetuosità dell’istinto.
–
Gli
diede un buffetto dietro al collo, accentuando la sua
ilarità.
-
Tua madre sarebbe oltraggiata da questo tuo comportamento.
Non è così che si comportano le dame di un certo
calibro. –
-
Oh, taci prima che te ne dia un altro. –
*
Aries
era intento a giocare a scacchi quando sua madre fece
ritorno al Manor. Lyra aveva un’espressione sul volto che suo
figlio aveva
imparato a temere. L’ultima volta che l’aveva vista
in quello stato era giunta
con una proposta matrimoniale con la figlia di un nobile Purosangue
emigrato in
America, peccato solo che la ragazza avesse sei anni meno di lui e che
l’eventuale
matrimonio si sarebbe celebrato quando avesse raggiunto
l’età adatta. Suo padre
era fortunatamente giunto in suo soccorso, reputando che una cosa del
genere
fosse a dir poco assurda e che nessun Black si sarebbe mai unito in
matrimonio
con una yankee. Ma quella sera sembrava che nemmeno Altair Black
sarebbe stato
in grado di tenere a freno sua moglie.
L’unica
cosa che lo consolava era che anche sua cugina,
attualmente impegnata a studiare la scacchiera alla ricerca della mossa
migliore, fosse presente. Di solito quando Eve era tra di loro sua
madre
mostrava un po’ più di contegno e molta meno
insistenza. Probabilmente ciò era
dovuto al fatto che temeva che suo fratello, Edward Rosier, venisse a
conoscenza
delle sue trame matrimoniali e la biasimasse per questo. Lo zio Edward,
di
fatti, era sempre stato piuttosto incline a prediligere i matrimoni
d’amore
piuttosto che quelli d’interesse e aveva mostrato
più volte il suo sdegno per
quell’assurda politica a suo dire rovinosa per i sentimenti
dei figli. C’era da
dire che non tutti erano fortunati come lui, che aveva conosciuto la
bellissima
Odette Villiers in occasione del matrimonio a Nizza di Rickard
Lestrange e se n’era
perdutamente innamorato a prima vista, venendo per giunta ricambiato
dalla
giovane.
Eppure
sembrava che quella particolare sera l’entusiasmo fosse
troppo per sua madre, che non seppe trattenersi.
-
Eve, mia cara, sono lieta che ci sia anche tu. Ho un’ottima
notizia per entrambi. –
Aries
scambiò un’occhiata con la cugina.
Di
solito le “ottime notizie” di Lyra non erano mai
tali.
-
Di cosa si tratta, madre? – indagò cautamente.
-
Cordelia ha lasciato intendere chiaramente che suo suocero
ha in programma una nuova edizione in occasione del ventennale dei
Giochi.
Avete idea di cosa voglia dire per voi? –
Pessime
notizie, ovviamente.
Stirò
le labbra sottili con sarcasmo.
-
A primo impatto oserei dire: quattro noiose settimane in compagnia
dei rampolli d’Inghilterra? Però ho come la
sensazione che non sia la risposta
che vi aspettate. –
Eve
nascose la bocca con una mano, probabilmente per tacitare
la risata che stava per sgorgare, ma i suoi occhi
dall’incredibile sfumatura
blu violacea luccicavano divertiti.
-
No, Aries. E ti pregherei di non esternare considerazioni
simili quando sarai dai Nott. –
-
Certo, perché sono un vero buzzurro che non sa come
comportarsi in pubblico. –
-
Quando ti comporti in questo modo si direbbe proprio di sì
-, lo redarguì puntandogli contro un dito, - non ho forse
ragione, Eve? –
Ed
ecco che provava a tirarla in ballo alla ricerca di una
complice.
Eve
si trattenne dal roteare gli occhi.
-
Sono certa che Aries stesse scherzando, zia. Sarà
impeccabile come sempre se dovesse ricevere un invito dal signor Nott.
–
-
Voglio ben sperarlo. I Giochi sono … -
-
Un’occasione irripetibile che capita un’unica volta
nella
vita? – concluse il figlio con indolenza.
Conosceva
la storia che accomunava i suoi genitori. Si erano
conosciuti vent’anni prima durante la prima edizione dei
Giochi e avevano
finito con lo sposarsi pochi mesi dopo la chiusura
dell’evento. L’anno
successivo era nato lui, l’unico erede che avessero generato.
La
versione ufficiale era che il parto era stato tanto
travagliato che Altair non aveva voluto rischiare nuovamente la vita
della
moglie, ma la realtà era che Aries era stato generato solo
per il dovere di
fornire un erede. Suo padre non aveva mai davvero mostrato interesse
per sua
moglie e da allora i contatti tra loro erano minimi e molto formali,
dormivano
persino in stanze diverse.
-
Io e tuo padre ci siamo conosciuti proprio in
quell’occasione.
È un’opportunità incredibile per i
nobili Purosangue che desiderano convolare a
nozze e cementare la loro unione. –
-
Perché la vostra è certamente un’unione
a cui aspirare. –
Il
pestone che ricevette sotto al tavolo da Eve lo costrinse a
stringere i denti per non imprecare.
Al
contempo sua madre uscì sdegnosamente dalla sala,
lasciandoli nuovamente soli.
-
Hai esagerato – lo redarguì sua cugina,
allontanando una
ciocca rosso fuoco dal volto.
-
Se l’è cercata. –
-
Aries … -
-
Cosa? –
La
sua voce suonò più fredda e tagliente di quanto
avrebbe
voluto, ma a differenza di sua madre Eve sapeva come prenderlo e
comprendeva
che in momenti come quelli gli uscivano affermazioni che in situazioni
diverse
non avrebbe mai osato neppure pensare.
-
Piantala. –
Chinò
il capo, chiudendo il becco.
Eve
era un po’ la voce della sua coscienza, quella che lo
teneva a freno, e non poteva fare a meno di pensare che il giorno in
cui
avrebbe dovuto prendere moglie l’unica persona a impedirgli
di fuggire e
abbandonare la sposa sull’altare avrebbe potuto essere lei.
-
Scusa. –
Sgranò
gli occhi, atteggiando la bocca a formare una
silenziosa “O” piena di stupore.
-
Mi hai appena chiesto scusa? –
-
Mi hai sentito, perciò scordati che lo ripeta –,
concluse burbero,
- e adesso torniamo alla nostra partita.
Spazio
autrice:
Salve
a
tutti!
Sono
Salem, piacere di conoscervi e grazie per essere qui. È uno
dei primi progetti
che decido di pubblicare, spero che possa piacervi e nel caso
così non fosse
sentitevi pure liberi di fare tutte le critiche costruttive che volete.
Ho
sempre immaginato la classe Purosangue come una sorta di ristretta
cerchia
nobiliare, con tutte le dinamiche che ne derivano, e visto che ci
troviamo nel
1946 i costumi sociali sono decisamente più
all’antica di quelli a cui siamo
abituati noi. Nel caso decideste di provare a partecipare vi pregherei
di
tenerne conto nel corso della redazione della scheda del vostro OC. La
trama
credo sia piuttosto semplice e intuitiva, ma nel caso aveste ulteriori
dubbi
non esitate a farmeli presenti. Per quanto riguarda la partecipazione,
qui
sotto trovate tutto ciò che vi occorre.
Regole
per partecipare:
-
massimo
3 OC a testa purchè di sesso diverso;
-
gli OC
dovranno essere obbligatoriamente appartenenti a una delle Sacre. Le
famiglie
che avete a disposizione sono 22 perciò avete un
bell’elenco tra cui scegliere,
ma per ogni famiglia sarà presente 1 OC. Perciò
vi suggerisco di proporre
almeno un paio di cognomi di riserva nel caso quello da voi scelto sia
già
stato assegnato;
-
l’età
degli OC potrà spaziare tra i 18 anni (quindi freschi di
diploma) e i 25 anni;
-
non
accetterò prestavolto comparsi nei film della saga di HP o
di Animali
Fantastici, non accetterò Mary Sue o Gary Stu, Ibridi,
Licantropi,
Metamorphomagus, Animagus, Veela, etc;
-
sarà richiesta
una presenza assidua, almeno ogni 3 capitoli, pena
l’esclusione dell’OC. Nel
caso aveste problemi vi prego di farmelo presente e ne terrò
conto;
-
sarà
operata una selezione che verrà pubblicata entro un paio di
giorni dalla
chiusura delle iscrizioni;
-
avete
tempo per inviare le schede fino al 26 ottobre. Dovrete inviare le
schede solo
ed esclusivamente tramite messaggio privato con oggetto
“Schede OC – Sacred”
Le
Sacre 28:
Abbott
Avery
Black
Bulstrode
Burke
Carrow
Crouch
Fawley
Flint
Gaunt
(estinta
per ramo maschile)
Greengrass
Lestrange
Lumacorno
Macmillan
Malfoy
Nott
Olivander
Paciock
Parkinson
Prewett
Rosier
Rowle
Selwyn
Shacklebolt
Shafiq
Travers
Weasley
(ripudiati come traditori del proprio sangue)
Yaxley
Scheda
Nome
e
Cognome:
Età:
Ex
Casa:
Aspetto
fisico:
Carattere:
Storia
personale (compresa di avvenimenti scolastici più rilevanti):
Famiglia
e rapporto con essa:
Occupazione
(lavora, sta studiando per specializzarsi in qualche campo, fa il
“mantenuto”,
etc):
Hobby/Passioni
(che siano coerenti con il periodo storico):
Materie
che preferiva/odiava:
Molliccio:
Patronus:
Bacchetta:
Amortentia:
Cosa
pensa del ventennale organizzato dai Nott?
In
che
rapporti è con Amalya, Aries, Eve e Regael (date pure libero
sfogo alla
fantasia)?
Con
che
tipo di persona andrebbe d’accordo?
Che
tipo
di persona non sopporterebbe?
Da
che
tipo di persona potrebbe essere attratto?
Altro:
OC
Amalya Nott (PV Ana de Armas)
– 21 anni, ex Corvonero. Impiegata
presso l’Ufficio per le relazioni
internazionali del Ministero.
Una
ragazza indipendente, testarda e fermamente convinta delle sue idee.
Non
sopporta le discriminazioni e spesso si schiera in sostegno dei
più deboli. È un
tipo molto materno.
Eve
Rosier
(PV Deborah Ann Woll)
– 19 anni, ex Serpeverde. Specializzanda in Magiavvocatura.
Determinata,
ambiziosa e capace di sfoggiare una faccia da poker a dir poco
invidiabile. È sempre
pronta ad aiutare le persone che ama, andando contro tutto e tutti per
sostenerli se necessario. È una vera leonessa, feroce e
bellissima.
Regael
Lestrange
(PV Mark Ghanimé)
–
21 anni, ex Serpeverde. Indicibile.
Affascinante
e dai modi galanti, sa sempre cosa dire per colpire e impressionare le
persone
che lo circondano. Provvisto di una notevole dose di charme, spesso si
avvolge
di un alone di mistero che rende difficile capire esattamente cosa
pensi o
provi.
Aries Black (PV Sean O’Pry)
– 19 anni, ex Serpeverde. Specializzando
come Spezzaincantesimi.
Amante
degli eccessi, della bella vita e lontano dalle preoccupazioni terrene
che la
sua famiglia vorrebbe affibbiargli. È uno spirito libero, un
vero e proprio
viveur, dalla replica pronta e schietta.
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