Crystal Sanguis

di Akiko Swift
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Crystal Sanguis

Sangue Angelico e Sangue Demoniaco
 
Prologo
 
Com’è potuto succedere? Come possono aver perso le tracce di due bambini?

Stringe leggermente la presa sul collo della sua esile preda, beandosi dei suoi lamenti di dolore.
 
-Mio signore… nel castello non ci sono sopravvissuti, ma purtroppo i due mocciosi ci sono sfuggiti
e sono scomparsi all’interno del pozzo maledetto…-

Scoppia a ridere, lasciando la presa sull’angelo, bloccandolo, poi, a terra con la schiena rivolta verso l’alto.

-Molto bene. In questo modo nessuno potrà più fermare la mia avanzata!- si avvicina al volto del prigioniero,
portando una mano fra le sue spalle. -nessuno potrà più salvarti. Il tuo principe è morto, i tuoi sovrani sono morti,
così come lo sono tutti i sudditi e gli alleati che avevate chiamato in vostra difesa!-

Senza alcuna esitazione artiglia una delle ali, danneggiandola gravemente. Un urlo addolorato e sofferente esce
dalla sua gola, facendolo sentire sempre meglio.

-Ci sono giunte voci che anche il grande demone cane è venuto a mancare poche ore fa…-

Ignora completamente le parole del suo sottoposto, continuando la lenta tortura.

Un rumore di passi riecheggia improvvisamente nel palazzo, distraendolo dal suo divertimento e quando solleva lo
sguardo, lo posa sul nuovo arrivato.

-Lord Kurai, credo che la prigioniera stia per morire. Credo vivamente che potrebbe esserci più utile da viva, come
monito per chiunque tenti di fermarvi!- asserisce il ragazzo.

Il sovrano sbuffa e si allontana dalla creatura.

-Quanto sei noioso! Dovresti divertirti di più e pensare meno alle conseguenze.-

Con un sorriso sinistro sul volto si porta la mano al volto, leccando via il sangue rimasto. Poi lo supera, affiancandolo.

-Visto che vuoi fare il paladino della giustizia, dovrai occuparti tu della mocciosa.- osserva i suoi occhi, riconoscendo la
voglia che sta provando dalle iridi tinte di rosso. -ricordati solamente una cosa… tu mi devi la tua miserabile vita, quindi
vedi di non alzare troppo la cresta!-

Si allontana senza aspettare una sua risposta e si porta alle labbra l’unico pugnale che possiede per ripulirlo dal sangue dell’ufficiale.

Con un unico balzo, raggiunge il tetto del palazzo reale, beandosi ancora una volta delle urla di dolore e dell’odore acre della morte.




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