A casa, per caso

di LadyPalma
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37- 4 e 2 vanno in un bar, 3 o 5 fa il cameriere.
Imprevisto!Bonus: 3 o 5 rovescia il succo\caffè\quello che è su 4 o 2
Houston abbiamo un problema!Bonus: ‘sarà pure imbranato, ma è davvero carino!’
[Contesto: Modern!AU - seguito del prompt #2. Ships: Sansa/Sandor, accenno a Davos/Melisandre]




Sandor Clegane non era un tipo socievole: il suo soprannome del resto era 'Mastino' e non 'Coniglietto'. Tuttavia, Davos Seaworth lo era, e lo era talmente tanto da riuscire a convincere lo scontroso personal trainer a prendere qualcosa insieme a lui dopo la chiusura della palestra. Entrarono nel bar di fronte, ordinarono un caffè e una spremuta d'arancia e finalmente presero posto.
"Ci tenevo a ringraziarti, Clegane. Ho ripreso la mobilità della mano dopo l'incidente e non lo credevo affatto possibile" esordì Davos, una volta seduti, in un tono che contrastava con quello affabile e scherzoso usato lungo il tragitto.
La gratitudine era evidente nella sua voce e lui aveva ogni ragione per esprimerla. Dopo una giovinezza vissuta nell'illegalità tra spaccio di droga e vendita di merci contraffatte, si era completamente rendento entrando nella polizia, ma la gang di cui aveva fatto parte non gli aveva perdonato il voltafaccia a dispetto degli anni passati e, giusto due mesi prima, aveva mandato due membri a spezzargli la mano. Aveva perso quattro dita, ma proprio grazie a Sandor e agli esercizi che gli aveva insegnato, era riuscito a riprendere la mobilità di tutta la mano e perfino a impugnare di nuovo la pistola di ordinanza.
"Vorrei potermi sdebitare e temo che un caffè non sia sufficiente" proseguì.
Il Mastino alzò un sopracciglio, sentendosi un pochino a disagio di fronte a tutta quella gratitudine. "Infatti ho preso una cazzo di spremuta, Seaworth" borbottò alla fine con un mezzo sorriso ironico.
"Dico sul serio" insistè il poliziotto, pur concedendogli un sorriso per la battuta. "So che ti piace il mare e la solitudine e, come sai, sono due cose che amo anche io*. Ho due barche: la Melisandre non la presto a nessuno, ma la Cipolla è tenuta benissimo e sarà tua ogni volta che ti viene in mente di fare un giro. Promettimi che ne approfitterai."
L'imbarazzo di Sandor era se possibile aumentato. Certo, non si trattava di un'offerta eccessiva, però era pur vero che lui non era affatto abituato a essere ringraziato nè trattato con cordialità. Anzi, per come la vedeva lui, era pure troppo che quell'uomo non gli avesse chiesto di farsi seguire da qualcun altro alla vista delle orrende cicatrici, come tanti avevano già fatto. Se di fronte a un'offesa avrebbe saputo perfettamente come reagire, di fronte alla gentilezza si trovava del tutto impreparato.
Per fortuna, l'arrivo delle bevande lo salvò dalla necessità di rispondere, anche se, per sfortuna, fu motivo di un nuovo imbarazzo. La bella e giovane cameriera dai capelli rossi inciampò proprio poco prima di arrivare al tavolo, facendo rovesciare l'intero vassoio addosso al povero Sandor.
"Oh, sono mortificata davvero!" esclamò lei, rimettendosi prontamente in piedi.
E prima ancora che si facesse vedere in viso, Sandor ricollegò quel peculiare cinguettio. Una volta che i loro sguardi si incrociarono, gli scintillanti occhi azzurri di lei e le cicatrici di lui furono i definitivi segnali di riconoscimento.
"Sansa. Sansa Stark" disse lui semplicemente.
"Sandor Clegane" replicò lei, accennando un sorriso e, contemporaneamente, diventando più rossa dei suoi capelli.
Solo la settimana scorsa avevano trascorso insieme una serata insospettabilmente piacevole alla gara di latino americano dove si erano parlati per la prima volta. Dopo qualche ballo, lei era arrivata perfino a lasciargli il numero di telefono, anche se lui non aveva ancora trovato il coraggio di chiamarla.
"Mi scuso tantissimo. Lavoro qui da poco e non ho ancora preso il giusto ritmo e..." Si interruppe e, come colpita da un pensiero improvviso, afferrò un fazzoletto sul tavolo e si sfilò una penna dal taschino. "Ecco, ti lascio il mio numero... Di nuovo. Chiamami per le spese di lavanderia, davvero. È colpa mia" disse con leggero imbarazzo e un nuovo dolce sorriso, prima di allontanarsi.
Sandor restò quasi imbambolato a fissare non lei, ma quella sequenze numerica che in realtà conosceva già a memoria. Questa volta l'avrebbe chiamata, pensò, e la lavanderia sarebbe stato l'ultimo degli argomenti.
"Sarà pure imbranata però è carina" commentò Davos, distogliendolo dai suoi pensieri.
"Credevo fossi già impegnato, Seaworth".
"Oh sì, una rossa mi basta e avanza nella vita" replicò, ridacchiando leggermente. "Lo dicevo per te! È ora che trovi un po' di felicità nella vita e l'amore è sempre una buona idea..."
Sandor non lo lasciò finire. Gli lanciò un'occhiata truce, tornando in modalità Mastino.
"Va benissimo la tua barca, Seaworth. Non metterti ora pure a fare il Cupido del cazzo!"





NDA: Lo so, è passato un po' di tempo dal mio ultimo aggiornamento, ma purtroppo ho avuto vari imprevisti e non ho avuto una salute ottimale... Oltre alla carenza di ispirazione. Eccomi qui però di nuovo a divertirmi con questi prompt (e a infilare accenni Red Onion anche dopo non c'entrano nulla) ahah. Spero che anche questa oneshot vi sia piaciuta, alla prossima!
*Per questa cosa mi sono inspirata in realtà a Rory McCann, l'interprete di Sandor, che effettivamente ama trascorrere tempo in barca.




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