They'll never be able to separate Jekyll from Hyde

di Wild_soul
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Erano passate due settimane dalla discussione di Dark con il suo alterego, e da allora la situazione era andata sempre più peggiorando. Capitava molto spesso che Jude stesso riuscisse ad impossessarsi del corpo del professore senza che questi potesse opporsi, e con un improvviso cambio di rotta, decidesse, il più delle volte, di andare a fare visita al suo “conoscente” del pub. 

In realtà, Jude non provava altro che un'attrazione fisica verso Caleb Stonewall, qualcosa di assolutamente superficiale e che, prima o poi, avrebbe dimenticato, se non fosse stato per la reazione di Dark.

Aveva odiato il fatto che il professore avesse alzato la voce in quel modo, che gli avesse tirato contro un oggetto, che avesse rotto lo stesso specchio dove i loro occhi si erano incrociati per la prima volta. Nessuno si sarebbe mai dovuto permettere di trattarlo in quel modo, meno che mai Dark, il quale gli serviva semplicemente da corpo materiale per potersi spostare liberamente. Già, il professore non era nient’altro che materia per Jude, o forse no? 

Il ragazzo aveva odiato quell’uomo, la sua reazione così violenta ed improvvisa, il suo alzare la voce, ma più di tutti aveva odiato ciò che aveva affermato in seguito, quando ormai lui era tornato a nascondersi nella sua mente.

Mi sbarazzerò di te... 

Sapeva bene che sarebbe stato impossibile per il professore eliminare la sua presenza, eppure, al solo suono di quelle parole, aveva sentito il proprio cuore perdere un colpo. Da quando era diventato materia, Jude era rimasto completamente indifferente a ciò che gli altri pensassero su di lui. Eppure quelle parole lo avevano colpito. Davvero Dark lo odiava? Davvero voleva sbarazzarsi di lui?


****


Dark rimase immobile, seduto scompostamente sullo sgabello del laboratorio, con la testa tra le mani e il viso nascosti tra esse. Aveva paura.

Quel dannato esperimento, quella maledetta creatura che lui stesso aveva estrapolato dalla sua coscienza, ora lo stava rovinando, distruggendo, annientando.
Avrebbe potuto non interessarsi di tutte le azioni scellerate compiute dal ragazzo, avrebbe potuto lasciare che vivesse le sue esperienze libidinose, eppure qualcosa lo stava divorando, un’orribile sensazione lo stava logorando, senza che lui stesso ne comprendesse il motivo.

Era una paura.

Si, paura di essere abbandonato da quella creatura, anche se era perfettamente a conoscenza che non sarebbe mai stato possibile.

Quel terrore, quell’orribile sensazione di solitudine lo stava terrorizzando ormai da tre notti, sessantanove ore e ventiquattro minuti che non parlava con quell’essere. Gli mancava? Avvertiva la sua assenza, ed era certo di essere lui stesso il motivo della reazione del suo alter ego.

Davvero Jude era rimasto ferito dalle sue parole? Possibile che un essere presuntuoso ed orgoglioso come lui potesse celare un animo così emotivamente fragile. 

Si maledisse per l’ennesima volta. Ora si era messo anche a fare lo psicologo, fantastico!

Dannazione, non poteva essersi ridotto in quel modo, un vecchio salice completamente soggiogato da una tempesta che non era minimamente pronto ad affrontare.





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