La figlia di Georgie

di Francyzago77
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Il mattino dopo un’elegante carrozza si fermò accanto al cortile della scuola dove insegnava Maria. Scese Gladys in abito verde e con i capelli raccolti, si rivolse al padre che era rimasto sulla vettura.
-Ci vediamo più tardi papà.
-Bene – rispose lui – io vado a fare un giro per le fattorie cercando di ottenere qualcosa. Mi raccomando. Voglio assolutamente la terra di quell’Arthur, è una delle più vaste della zona e lui ha molta influenza sugli agricoltori limitrofi. E poi è vicino a Gerald e tu sai quanto non sopporti quell’uomo. Lui ha fatto terminare lo strapotere di Dangering e per noi è iniziata la rovina.
Il suo sguardo era teso e preoccupato, fissò di nuovo sua figlia dicendole:
-La storia di quella bambina può tornarci utile. Se tutto va in porto diventerò il proprietario dei terreni ancor prima delle elezioni e quel giorno poi avrò il voto unanime dei contadini. Quel giorno Gerald sarà già sparito.
-Tranquillo – sorrise lei – mi basterà poco per imbastire il mio piano. Il topolino cadrà facilmente nella trappola.
La carrozza ripartì e Gladys rimase a passeggiare all’ombra degli alberi.
Era l’ora dell’intervallo e i bambini uscirono a giocare festosi, erano allegri e facevano un grande baccano. Gladys si avvicinò alla staccionata e raggiunse Maria che stava osservando i suoi alunni mentre correvano e aveva accanto Sophie che ancora non era in grado di muoversi liberamente.
-Allora – diceva Maria a due bambine – mettetevi sedute con Sophie sui gradini e giocate tranquille. 
Le due piccole l’accompagnarono e insieme si sedettero a parlare.
-Buongiorno Maria – esordì Gladys con fare amichevole.
-Gladys – disse l’altra stupita – come mai qui?
-Ho accompagnato mio padre – rispose – è sempre in giro par affari tra le fattorie, ero curiosa di vedere questi paesaggi bucolici.
Maria la fece entrare nel cortile della scuola, era ancora un po’ sorpresa per quella visita così inaspettata.
-Come sei cambiata da quando ti conoscevo a Londra – le disse Gladys – avresti mai immaginato di diventare una maestra di campagna?
-Sono molto felice qui – rispose lei con calma – non mi manca nulla e non rimpiango la mia vita da nobile in Inghilterra.
-Certo sei stata molto sfortunata con la tua famiglia – disse Gladys osservandola dall’alto in basso – hai perso tutto in poco tempo, i soldi, l’onore, il titolo nobiliare …
-La mia famiglia ora è qui – disse Maria serenamente – non desidero altro.  
-Ti ammiro – continuò la figlia del duca – accettare quella bambina non sarà stato facile per te.
-Quale bambina? – domandò meravigliata Maria.
-La figlia di Georgie – rispose Gladys indicandola – suo padre è Arthur e tu l’hai accolta con amore e affetto.
Maria spalancò gli occhi:
-Ma che dici Gladys, è la bimba di Abel!
-Non nasconderti con me – incalzò lei – lo sanno tutti in paese che il padre è Arthur. Le voci corrono. 
E fissava Maria che visibilmente turbata ribatté:
-Ma non è vero! Questa è una grossa cattiveria, è una calunnia!
-Come sei ingenua – rise Gladys – Sophie è la figlia di Arthur e non dirmi che non lo sapevi!
Si allontanò salutandola continuando a passeggiare serenamente mentre Maria era assalita da un dubbio enorme.
Arthur era il padre di Sophie? Non era possibile, era solo una cattiveria di quella strega. Si voltò a guardare la bimba che seduta sulle scale con le compagne rideva felice. La osservò per lungo tempo incredula poi iniziò a chiamare tutti i bambini dicendo loro di rientrare in classe. Corse in aula e li mise a sedere nei banchi.
-Riprendete il compito precedente – ordinò mentre sedendosi ripensava a quelle parole.
Ora osservò di nuovo la piccola Sophie che leggeva in silenzio, era la figlia che Arthur aveva sempre desiderato e che lei non aveva potuto dargli? Si sentiva soffocare, era pervasa da un senso di nausea e di smarrimento.
-Ecco perché Abel – pensò – è andato via, troppo dolore per lui.
Doveva sapere, doveva avere una conferma. Parlare con Georgie? No, doveva affrontare Arthur, lui era suo marito, era lui che le doveva una spiegazione.
-Tutti a casa! – disse agli alunni – Oggi si esce prima.
I bambini sbalorditi si guardarono stupiti.
-Sì andate – continuò lei - io non posso fermarmi, ci vedremo domani.
Corsero fuori allegri, Eric la raggiunse.   
-Mammina perché finiamo prima la lezione? 
-Vieni dobbiamo tornare a casa – rispose al figlio mentre chiudeva la porta.
-Non ci fermiamo da zia Georgie? E Sophie? – chiese il bimbo.
-No, non andiamo da Georgie oggi, devo parlare con tuo padre – fu la risposta.
Salirono sul calesse per tornare alla fattoria mentre Sophie entrava in casa sorridente. 
 
 




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