C'est franglais, my dear

di Gwen Chan
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Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Kaku koto, nante jonetsu “a cura di “Parole tra le dita”
Prompt: [90] Sogno
Sogno

Sono sposati da quasi ottant’anni.

Questa mattina Francia si ripromette di non abbandonare più la fede in cucina quando la toglie per impastare. A giudicare dalla casa fin troppo silenziosa, Arthur deve essere già uscito. Risponde al telefono con un acido: “Che c’è?”
“Solo ... quando pensavi di tornare? Per pranzo, vorrei -”
Inghilterra lo blocca a metà frase. “Molto carino, ma la tua vita privata non mi interessa. Arrivederci.”

Già. La sua vita privata. Ovvio. Non c’è mai stato un noi.
Eppure, mentre il caffè lo sveglia del tutto, giurerebbe di sentire ancora il fantasma di un anello all’anulare.

Note: Cosa si diceva dell’angst?




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