(Non) Solo

di Mari Lace
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(Non) Solo
 


Vincent lascia i fiori. Inservibili ormai; stupida pioggia.
Scroscia forte, il pianto del cielo, ma lui coglie ugualmente un gemito. Di chi? Sembrava vicino. Si guarda intorno, lo trova abbassando lo sguardo.
Un cucciolo che trema sotto i colpi degli elementi. Scarno, senza collare – solo. Vincent guarda e pensa alle infinite notti che lui e Gil hanno passato così. Prima di Jack.
Sempre fissandolo, si china.
– Ti hanno abbandonato?
Nessuna risposta; l'animale lo fissa con gli occhioni sgranati. È uno sguardo che crede di conoscere. – Non ti farò del male – pronuncia parole che spesso avrebbe voluto sentire.
Ma c’era Gil con lui.
Rientrando, lo porta con sé.
– Sei così debole che saresti morto, tutto solo – mormora, incerto sul destinatario reale di quelle parole.




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