Laytontober 2019

di JoSeBach
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Alfendi Layton POV


Un botto rimbomba dal terrazzo, la pistola nella mia mano stabile ma gelida. L'altra mano corre verso il foro tremante, ricavandone solo sangue e aria al tatto.
Keelan non sembra cedere, il suo essere ferito una semplice recita. La sua arma è stabile ed è ancora fumante. Mi ha fregato, il bastardo mi ha fregato.

Il mio corpo si irrigidisce e si accascia al suolo, acquisendo la sua temperatura e scaldandola col liquido cremisi. Le palpebre vengono trascinate giù dalla gravità, la luce non più benvenuta nella visione.

Un altro botto. Un corpo cade a terra in seguito, presumibilmente senza vita. Per breve tempo sembra che qualcuno stia trafficando con degli arnesi. Seguono delle vibrazioni turbolente, sempre più vicine, più forti, più spedite. Una porta viene spalancata. I piedi coi tacchi si avvicinano intimoriti. «Che cosa ti ha fatto...»
Lei mi abbraccia, la morsa stretta, soffocante. Ma dopotutto sono bloccato nel mio stesso corpo: vorrei rassicurarla e dirle che è tutto finito, ma non riesco. E ora non riesco a sentire più nulla.

Mi guardo attorno, muovendomi con difficoltà nell'oscurità, forse per precauzione, forse per confusione. Non vi è anima viva, escludendo la mia. O includendola?

Decido di sedermi a terra (se mai esiste davvero un sotto) e attendo, non essendoci tanto altro da fare. Tengo sempre un occhio in giro, inutilmente.

Dopo solo dio sa quanto sento una voce. Non presto attenzione al tono, ma alle sue parole. «Sono Alfendi Layton. Sono un detective e sono l'assassino di Keelan Makepeace.»





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