Le domande

di jarmione
(/viewuser.php?uid=168052)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Quante cose si vorrebbero domandare ad una persona scomparsa.
Quante richieste frullano nella mente dei vivi; quelle suppliche che in vita non si fanno mai e che vengono a galla quando ormai è troppo tardi.
James ne aveva tante, troppe. Un giorno si era persino fatto un elenco per non dimenticare nulla e tutto nel caso avesse ritrovato la sua amata Amelia.
Le domande erano le tipiche che chiunque farebbe:
 
Cosa si prova a morire?
Com’è il paradiso?
Esiste l’inferno?
 
E tante altre simili a queste, escludendo quelle stupide del tipo:
 
Se metto la mia mano nella bocca di un fantasma, diventa invisibile?
 
James le aveva valutate tutte e le aveva suddivise in ordine dalla più importante alla più strana.
Ma, quando finalmente la sua Amelia gli apparve davanti, lui le aveva dimenticate tutte.
Lei era lì, in tutta la sua maestosità d’angelo.
Non aveva faccende in sospeso, non aveva più dolore. Stava bene.
Adesso che la sapeva al sicuro, non aveva più niente da temere e poteva dedicarsi alla sua piccola Kat.
Ma non voleva lasciare andare la sua amata, voleva tenerla lì con se ancora un po’. Solo cinque minuti.
In quel momento le domande riaffiorarono nella sua mente:
 
Perché, Amelia? Perché mi hai abbandonato?
Perché sei morta? Che cosa ti ho fatto?
Non pensi a nostra figlia?
 
Ma non riuscì a dirle; erano domande troppo crudeli e che lui si era posto nei primi mesi dopo la scomparsa della moglie. Mesi in cui l’aveva incolpata di tutto.
L’aveva accusata di averlo abbandonato e di avergli causato tutti quei problemi con Kat, la quale non si rassegnava alla morte della madre e di conseguenza accusava lui della perdita.
Era disperato.
Dopo aver sentito le dolci parole della moglie e aver capito di essere stato perdonato, James la lasciò andare e lo fece definitivamente.
Fece un profondo respiro mentre un sorriso apparve sulle labbra.
 
“Grazie, Amelia”




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3872281