Sulla via del sangue

di kamy
(/viewuser.php?uid=60751)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Iniziativa: Questa storia partecipa al The Weekend Run a cura di Piume d'Ottone - la Cittadella degli Scrittori

Numero Parole: 516

Prompt: 9. Cimitero

 

Cap.9 Speranza

 

Tony si avvolse nel mantello ed avanzò tra le lapidi, il bordo del mantello sfiorò una base di marmo, su cui era riversa la statua di un angelo piangente.

Stark camminò tra gli olmi, la pelle pallidissima del suo viso risaltava lattea, i suoi canini aguzzi brillavano ed i suoi occhi, dalle iridi rosso sangue, illuminavano tutt’intorno a loro.

< Per una volta che aveva una notte libera pensavo che il Capitano si sarebbe fatta una lunga dormita > pensò. Si morse l’interno di una guancia e scivolò oltre una tomba dai fiori secchi, superando la cancellata di una tomba privata con tanto di piccola cappella.

Alla luce del lampioncino notò una figura dalla pelle nera ritta in piedi accanto a Rogers.

< Chi è quello? Sembra il capo della DARPA, ma suppongo non nascondano un Metal Gear in zona > pensò, scherzando. Si nascose dietro il tronco di un altro olmo, respirando silenziosamente.

Steve sospirò pesantemente, accarezzando la fotografia di Peggy. “Ti ringrazio di avermi detto dove si trovava la sua tomba, Sam” mormorò.

“Li hanno seppelliti tutti vicini. Non è stato difficile trovarli” rispose l’amico.

Steven annuì, facendo un sorriso triste.

“La mia vecchia squadra è tutta radunata qui. Mi sembra sbagliato io sia l’unico di loro a respirare ancora, quando dovrei essere sottoterra con loro” sussurrò.

Sam gli posò una mano sulla spalla, negando col capo.

“Non devi dirlo neanche per scherzo. Il mondo ha ancora bisogno di te”.

Rogers abbassò lo sguardo, ribattendo: “Ora per il mondo sei tu Capitan America. Io sono stato dato per morto e continuo a non pentirmi di essermi ritirato”. Fece un sorriso storto. “Sai, per un po’ di tempo avevo addirittura pensato di cambiare vita in modo ancora più radicale. Stavo per farmi prete”.

Sam assottigliò gli occhi, corrugando la fronte. “Cosa ti ha fatto cambiare idea? Mi risulta che tu stia ancora dando la caccia ai cattivi, anche se con metodi meno ortodossi e più lontani dalla luce del sole”.

Steven si allontanò di un paio di passi e sospirò.

“Mi sento in colpa, ma… Mi sono innamorato. Ho trovato qualcuno nei cui occhi brilla una luce di speranza, per quanto nascosta dal sangue che ha versato. Ha rinvigorito il mio spirito.

Però non lo trovo giusto. Dovrei rimanere fedele alla memoria di Peggy” sussurrò.

Tony si grattò il pizzetto, con aria appagata.

< Allora sto facendo colpo sul soldatino-pretino mancato. Tipico della vita da vampiro, la notizia migliore in amore la si riceve al cimitero > rifletté.

“Steve, tutti meritano di potersi rifare una vita. Anche lei avrebbe voluto tu avessi una seconda chance” disse risoluto Sam, indicando la foto di Peggy. “Sei arrivato tardi una volta. Non perdere anche quest’altra occasione. Coglila al volo.

Se è qualcuno che ti dà forza, vuol dire che ti merita”.

Rogers sorrise, annuendo e si passò la mano tra i capelli biondi.

“Poi, se ti dovessi fare prete, sarai costretto a indossare la tonaca e l’America perderebbe le sue chiappe più belle”. Proseguì Sam. Sia lui che Rogers scoppiarono a ridere.

Il vampiro si allontanò non visto.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3872482