una giornata al mare

di Sherry_4869
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Mitsuhiko si lasciò alle spalle il ragazzo e corse in cucina a svegliare tutti. Conan, rimasto solo, si voltò,

fissando da lontano la castana, che dormiva ancora profondamente, piena di ferite, graffi e lividi, coperti solo

da una maglia e un velo di bende. Il suo sguardo  era malinconico, pensieroso.



‘Ai... Hai sofferto troppo... Vorrei poterti aiutare...’ le disse mentalmente il bambino, per poi avvicinarsi al

bordo del letto, dal lato dove dormiva la bambina, e sedersi sul bordo, per poi ricominciare a fissarla, stavolta

da vicino.



‘Com’è carina quando dorme...’ pensò il ragazzo, senza neanche rendersene conto.

Le passò una mano tra i capelli, sorridendo leggermente.



“Ai...” sussurrò inconsciamente, mentre le toccava i capelli.

La bambina si mosse, e poco dopo socchiuse gli occhi.

Impiegò qualche secondo per mettere a fuoco il viso del bambino, che ancora le stava sorridendo.



“Ben svegliata Ai.” Le disse dolcemente.



La ragazza socchiuse la bocca e ruotò le pupille, guardandosi intorno, lentamente.



“Ma... Shinichi... Che ore sono?” chiese la ragazza, con la voce impastata, tentando di alzarsi per mettersi

seduta.



“Sono le undici di mattina!”  le disse allegro Conan.



La ragazza lo squadrò da testa a piedi, con uno sguardo freddo e indagatore, per poi dirgli sarcasticamente:



“Dove hai messo gli occhiali, Conan Edogawa?” pronunciando distintamente nome e cognome, come a

fargli capire la gravità della sua dimenticanza se Ran fosse stata lì.

 Il ragazzo cambiò radicalmente espressione, e iniziò a correre per la stanza.



“Oh no! Cavoli! Ma dove li avrò messi! Eppure devono essere qui!” urlava nervosamente, correndo fuori

dalla stanza per cercarli.



La ragazza invece scese delicatamente dal letto e immediatamente sentì dolore ovunque.

Un dolore forte che la obbligò a usare tutta la sua energia per camminare fino all’armadio.

Lo guardò per un po’, poi decise di aprirlo.

Sull’anta sinistra era montato un grande specchio a figura intera e la ragazza si guardò con un nodo alla gola:

era piena di bende, i suoi capelli erano spettinati e aveva lividi e cerotti laddove non c’erano le bende.

Le ginocchia erano di un viola tendente al bluastro, e aveva molti lividi.



“Ei Ai, li ho trovati!” disse Conan entrando nella stanza e pulendo le lenti con un fazzolettino.



“Conan...” mormorò Ai a testa bassa, con le braccia abbandonate lungo i fianchi.



Conan divenne malinconico, guardando la ragazza che fissava il suo riflesso con un’espressione  

indecifrabile.



“cosa è successo poi?” disse la ragazza, quasi avendo paura a chiederlo.



Conan si avvicinò alla ragazza: “Ok, adesso ti spiego”





...





ANGOLO DELL’AUTRICE: Ma buongiorno! La pubblicazione non era prevista, ma non ho resistito! Le prossime pubblicazioni saranno nel periodo natalizio, in quanto (sperando non ci diano troppi compiti) dovrei essere più tranquilla e dovrei avere più tempo per dedicarmi al nostro Conan. Avevo anche un’altra ideuzza che mi è balenata in testa proprio ieri. Vorrei fare una serie, e questa sarà ovviamente la “prima stagione” e pensavo di concluderla proprio a Natale, per poi iniziare quella nuova appena possibile <3 spero apprezziate l’idea, io mi dedicherò oggi e domani al capitolo 16 e, se riesco, al 17, ma li pubblicherò più avanti <3 a presto!




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