Following a Star

di vanessie
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 190

“Mettere le cose in chiaro”

 

 

POV Evelyn

Ancora un turno di sera…Kevin mi aveva di nuovo comunicato quella fantastica notizia ed io seriamente cominciavo a odiare quel turno lavorativo che me lo portava via. Tornava sempre tardissimo ed io a quell’ora già dormivo. Quel giorno volevo affrontarlo faccia a faccia, chiedendogli finalmente una spiegazione. Tuttavia non potevo affrontarlo con Jen presente, se avessimo litigato lei ne avrebbe sofferto. Di certo non potevo lasciare la bimba a Esther dopo l’ultima volta…decisi di portarla da Holly. Di lei mi fidavo ciecamente, eravamo cresciute insieme. Feci il bagnetto a Jennifer e la feci giocare con le paperelle. La asciugai con cura, infilandole il pannolino e le mutandine. “Tesoro della mamma oggi devo portarti da Holly” la informai come se potesse capirmi.

 

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“Mamma e papà devono parlare un po’ e appena è tutto risolto veniamo a prenderti. Fai la brava bambina!” esclamai. Presi dal cassetto una maglia e dei pantaloni e glieli misi. Guidai fino a casa della mia amica e la salutai con affetto quando aprì la porta. “Procede tutto bene?” le domandai “Sì per fortuna! Dio Lyn ogni volta che vedo tua figlia penso sempre che sia più bella della volta precedente” affermò. “Ti ringrazio tanto per la tua disponibilità” dissi “Ma figurati! Ci tengo che tu e Kevin chiariate le cose” “Speriamo che vada tutto bene, sono in ansia…” “Evelyn sono certa che andrà bene, Kevin è stato solo troppo diligente con il lavoro, non c’è niente che non va tra voi” mi consolò “Spero tu abbia ragione perché questa situazione mi sta facendo impazzire” ammisi.

 

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“Ma certo che è così, Kevin ti ha sempre amata e rispettata, non è cambiato niente. Dovete solo parlare e mettere le cose in chiaro” aggiunse, annuii e diedi un bacio a mia figlia “Ciao occhi dolci, ci vediamo più tardi! Ti voglio tanto bene” dissi alla piccola. Presi di nuovo la macchina e tornai a casa mia. Mio marito nel frattempo doveva essersi svegliato. Diedi un’occhiata all’orologio, che segnava le 11.30. Entrai in casa utilizzando le chiavi e arrivai davanti alla porta della nostra camera. Era ancora chiusa, bussai ma non rispose. Bussai ancora e nulla. La aprii e lo vidi sdraiato sopra al letto ad occhi chiusi, mentre ascoltava la musica dal suo IPhone con le cuffie nelle orecchie. Saltai sul letto spaventandolo. Risi e lui si mise seduto “Mio Dio” disse mentre io continuavo a ridere “Ti ho spaventato eh!” esclamai “Non mi aspettavo che piombassi così sul letto” “Scusa” risi “Dov’eri? Quando mi sono svegliato tu e Jennifer non eravate in casa” “Sono uscita, sei sveglio da tanto?” “No” rispose. “Tutto ok?” domandai “Sì certo, non male” “Non male?” chiesi “Va bene, tutto bene e mi dispiace non averti vista per più di un’ora scarsa al giorno in queste settimane” affermò “Lo so e dispiace anche a me. Il tuo lavoro sta cominciando ad essere troppo impegnativo” dissi. Lui fece un’espressione carina “Che c’è?” domandai “È che mi sei mancata” “Sei mancato anche a me” risposi “Dai vieni da me, mettiti comoda. Che mi racconti?” domandò prendendomi e facendomi sdraiare accanto a lui mentre mi teneva tra le braccia “Che ho bisogno di parlare con te” esordii “Sono cose belle?” “Kevin io in realtà volevo essere sincera su alcune cose” affermai. Ci mettemmo seduti sul letto “Riguarda i miei orari di lavoro giusto?” domandò “Perché fai sempre il turno di pomeriggio/sera? È massacrante” “C’è stato bisogno di sostituire dei colleghi alla clinica” “E mi chiedo: ci sei solo tu che devi occupartene? Non è giusto per te e neppure per Jen e per me. Vorremo condividere qualche ora insieme a te, io vorrei poter parlare, raccontarti le cose…” dissi iniziando ad arrabbiarmi “Non irritarti, parliamone” “Ok” dissi “A cosa pensi?” domandò “Al fatto che tutte queste ore che trascorri fuori…mi riempio la testa di pensieri brutti e non voglio dubitare di te” spiegai “Vado al lavoro non a divertirmi” “Questo lo so…ma quando una ragazza vede che suo marito sta più tempo fuori che dentro casa va a immagine che forse lui…le stia nascondendo qualcosa” ammisi “Non c’è nulla da immaginare” “Ne sei sicuro? Voglio che parliamo sinceramente” lo spronai. Lui mi guardò alzando le sopracciglia “Stiamo realmente facendo questo discorso?” domandò alzandosi in piedi ed io lo seguii “Kevin se vuoi la verità, ti dico che tutta questa situazione sta iniziando a stufarmi” “Quindi vuoi che dica al lavoro che non devono scocciarmi perché tu sei stufa! Evelyn capisci che non posso dire una cosa del genere? Non stiamo parlando di svago ma di lavoro” “Ho capito però…” “Lavoro lì da 6 anni e mezzo e sto cominciando a ricevere i primi riconoscimenti per il mio lavoro, dovrei rinunciarci?” chiese lievemente alterato “Ohhh per favore, nessuno ti ha chiesto questo, l’unica cosa che ti sto chiedendo è di riprendere il giusto equilibrio tra lavoro e famiglia” affermai dandogli le spalle “Il giusto equilibrio?” “Sì, non si tratta neanche più di noi due, abbiamo una bambina piccola” “Quindi mi stai facendo questo discorso per Jen? Mi pareva che all’inizio di questa conversazione la stessi buttando sulla gelosia?” “Cosa c’è di male se lo dico anche perché sono gelosa?” confessai “Ecco il vero motivo di tutto” “Sì ok” “Gelosa di cosa?” chiese “Che ne so di quello che fai ogni giorno e ogni notte? Torni tardissimo” “Ma ti senti quando parli?” “Non ci vediamo quasi più e io ho paura di tutta questa distanza, ho paura di rovinare le cose tra noi!” esclamai “Le stai rovinando con questo atteggiamento” “Certo, sono gelosa perché ho bisogno di te e non ci sei” “Sono qui” disse “Sì adesso, tra qualche ora te ne vai di nuovo. Kevin…quello che voglio dire è che non sono gelosa del tuo lavoro, so che per te è importante, ma vorrei solo che fossi più presente, io ti amo” dissi accarezzandogli il collo alla base della nuca. “Ti amo anch’io e lo sai bene” rispose, gli sorrisi e mi avvicinai per baciarlo. Lo volevo un sacco…gli tolsi la t-shirt e ci buttammo sul letto ancora disfatto. Ero sdraiata sul materasso, lui sopra di me, la mano nella sua, le mie gambe appena sollevate ai lati dei suoi fianchi. Lo guardai negli occhi, captando che fosse stato sincero, le parole servivano a poco, ma i suoi occhi erano un libro aperto, con quelli non poteva mentire. Mi fissava ed io facevo altrettanto, mentre le dita delle nostre mani si sfioravano. Con l’altra mano mi accarezzava i capelli, dischiusi le labbra poiché desideravo tanto essere baciata, la punta del suo naso si poggiò sulla mia, sebbene ci fosse appena stato quel piccolo litigio, ero così innamorata.

 

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Ci baciammo, poi ci spogliammo del tutto. Ogni gelosia e ogni frase precedente persero significato. Lui, io e il nostro amore erano le uniche cose che avevano un senso. Facemmo l’amore un paio di volte, la prima occasione che ci capitava dalla nascita di Jennifer. Per questa ragione lo facemmo senza fretta, facendo precedere ciascun rapporto da un sacco di coccole e preliminari. Era bello litigare ogni tanto, soprattutto se il chiarimento era tanto piacevole e attraente. Ora che la passione era bruciata, stavamo seduti sul letto tra uno sguardo e un bacio, ancora nudi. “Cerchi di farti cambiare turno?” sussurrai “D’accordo” “Non voglio mai più dubitare di te, sai che ti amo e che mi sento stupida a pensare che ci sia qualcosa che non va” “Non devi dubitare di niente, non ti ho mai detto bugie e non lo farò da adesso. Prometto che cercherò di stare più con te e Jen. A proposito, dov’è?” domandò sorridendo “Da Holly, avevo bisogno di parlarti senza la sua presenza, non volevo che ci vedesse litigare o cose simili” precisai. Mi diede un bacio bello profondo, che ricambiai. “Hai fatto benissimo e voglio cogliere quest’occasione per dirti che sei davvero un’ottima madre e per questo ti amo di più” bisbigliò.

 

NOTE:

Ciao a tutte. Evelyn e Kevin avevano bisogno di un faccia a faccia in cui dirsi tutto, senza che Jennifer li interrompesse. Ho cercato di fare in modo che fossero sinceri fino in fondo, solo in questo modo, aprendosi del tutto l'una all'altro, si riesce a chiarirsi. Ora che le cose sono sistemate, si spera che Evelyn non dia più importanza alle parole di Esther. Vi aspetto venerdì prossimo per un nuovo capitolo,

Vanessie





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