cap 1 l'incubo
AVVISO:
Questa fic
è ambientata temporalmente dopo le fic “La regina
di ghiaccio” e la oneshot “La
regina delle nevi”, quindi anche se godibile separatamente
è consigliabile aver
letto prima le altre due.
Resto comunque a
disposizione per qualsiasi domanda o dubbio inerente la trama per chi
volesse
iniziare comunque direttamente da questa. Buona lettura.
Jack
Frost era nascosto dietro un cumulo di neve, non sapeva quando
avrebbero attaccato ma una cosa era certa: di sicuro lo avrebbero
trovato
pronto! Provò a tendere l’orecchio per catturare
il minimo rumore dei loro
avversari, ma il tema orecchie gli fece pensare ad uno dei suoi
compagni di
squadra nascosto a pochi passi da lui; si voltò nella sua
direzione.
Ma certo! Come mai non ci aveva pensato prima? Calmoniglio con le sue
lunghe orecchie di sicuro era in grado di percepire ogni minimo rumore!
Avvicinò la mano alla bocca e gli bisbigliò:
“Ehi Calmoniglio, riesci…”
Non riuscì a terminare la frase perché in quel
momento notò che il suo
amico (un moderato coniglio di due metri!), si era nascosto decisamente
male e
buona parte delle sue orecchie fuoriusciva dal nascondiglio.
Alzò gli occhi al cielo perché era impossibile
che non lo avessero visto
e capì che l’unica loro possibilità a
quel punto era il contrattacco, quindi
urlò ai suoi compagni:
“All’attacco ragazzi!”
Jack creò velocemente una palla di neve nella sua mano ed
uscì con uno
scatto dal suo nascondiglio insieme ai suoi compagni di squadra:
Calmoniglio e
tre ragazzini del quartiere. Si bloccò però
quando vide che la squadra
avversaria era già allo scoperto ed Elsa stava facendo
fluttuare sulle sue mani
un enorme palla di neve.
Elsa
si rivolse ad una bambina che faceva parte della sua squadra.
“Che ne dici Janet, gliela lancio dritta in faccia?”
“Sì” ridacchiò lei come
risposta.
Quindi Elsa fece volare rapidamente la gigantesca palla di neve dritta
addosso a Jack, mentre le altre componenti della sua squadra, Dentolina
ed
altre bambine, fecero altrettanto lanciando quelle che avevano in mano.
Jack provò
a contrattaccare ma non ci riuscì in tempo, ritrovandosi
coperto di neve; le
ragazze esultarono in coro.
“Abbiamo vinto! La sfida a palle di neve maschi contro
femmine la
vincono le ragazzeee!”
Da qualche tempo i guardiani cercavano di trovare un po’
più di tempo
da passare di persona con i bambini, quella era una di quelle occasioni
dove
Calmoniglio e Dentolina si erano uniti agli spiriti della neve per
passare del
tempo con loro e Dentolina ne sembrava entusiasta.
“Elsa è stato incredibile ed anche voi ragazze e
poi la neve è così
bianca sembrano splendidi dentini…uh a proposito di dentini
devo tornare a
lavoro!” Salutò tutti e volò
velocemente verso casa.
Jack uscì dal cumulo di neve che lo aveva coperto ma si
ritrovò
davanti Calmoniglio con le braccia conserte ed uno sguardo seccato.
“Lo sapevo che ero in squadra con lo spirito della neve
sbagliato!”
“Oh certo, anche l’avere come compagno di squadra
un vero coniglio e non
un gigante di due metri potrebbe essere di aiuto!”
“Fammi capire, fai questo ehm “lavoro” da
quanto? Trecento anni? E ti
fai battere in modo così semplice?”
Jack stava per replicare ma Elsa si parò tra di due
separandoli.
“Direi che questo è il momento in cui facciamo da
buon esempio, ci
stringiamo la mano e salutiamo i nostri amici” disse
indicando i bambini e fissando
con aria di critica i due che spesso si comportavano più da
bambini dei bambini
stessi.
Imbarazzati Jack e Calmoniglio strinsero la mano ad Elsa e quindi
salutarono i bambini, che però non sembravano molto contenti
della cosa.
“Andate già via? Non potete restare?”
Chiese uno di loro, Calmoniglio gli mise una zampa sulla spalla.
“Ehi piccolo mangianeve non fare quella faccia! Noi leggende
purtroppo
siamo molto impegnati e non possiamo stare tutto il tempo con
tutti…ma ti
prometto che torneremo per una rivincita ok?”
Il bambino annuì e lo abbracciò, cosa che
imbarazzò leggermente il
coniglio nonostante non volesse darlo a vedere.
Elsa si fermò aguardare i bambini prima di andare via, le
piaceva
farlo, adorava osservare la loro innocenza e semplicità, la
loro capacità di
essere felici con poco e di amare incondizionatamente, tutti tratti che
si perdono
spesso da grandi o che vengono oscurati dalla paura e dalle pressioni
esterne.
Vide i bambini raccontarsi a vicenda con estremo entusiasmo le parti
più salienti della battaglia a palle di neve, ma la sua
attenzione fu attirata da
due bambine, erano due sorelle e si erano appena abbracciate. Una aveva
detto: “Sorellina
ce l’abbiamo fatta abbiamo vinto insieme!”,
l’altra l’aveva stretta ancora più
forte dicendole che le voleva bene.
Quella scena sebbene dolcissima le causò un improvviso tuffo
al cuore,
le ricordò i profondi abbracci che era solita scambiarsi con
sua sorella Anna.
Di improvviso si rabbuiò, certo aveva passato una vita
intera con sua
sorella, da quando era diventata una leggenda ormai lei non poteva
morire ma la
luna le aveva concesso di stare con Anna fino si suoi ultimi momenti e
così
aveva fatto. Era passato parecchio tempo da allora, eppure il solo
guardare
quell’abbraccio le fece capire quanto per lei fosse ancora
una ferita aperta e
iniziò a chiedersi se mai si sarebbe chiusa.
Ma una voce interruppe i suoi pensieri.
“Ehi cos’è quella faccia cupa?”
“Jack!”
Le volò accanto portando il bastone sopra le sue spalle.
“Lo so che è brutto sapere che cresceranno e non
crederanno più in
noi, ma per loro ci vorranno almeno un altro paio di anni e poi vedrai,
troveremo tanti altri nuovi bambini da rendere felici!”
Jack non aveva capito il motivo del suo sconforto ma le fece piacere
il suo tentativo di tirarla su di morale, quindi abbozzò un
sorriso.
“Infondo hai ragione Jack! Ora penso che andrò a
riposare che sono
stanca morta, stanotte ho dormito davvero
poco…buonanotte!”
Gli stampò un leggero bacio sulla guancia.
“Buonanotte
regina di ghiaccio!” Le sussurrò lui con un ampio
sorriso.
Elsa
si sentiva strana, non riusciva a fare a meno di pensare a sua
sorella…non che non l’avesse fatto finora, ma
continuava a tentare di
nascondere, forse anche a sé stessa, quello che realmente
provava.
Cosa sto
pensando? È assurdo, meglio che io vada a dormire,
è sicuramente la stanchezza
che mi gioca brutti scherzi, mia sorella mi manca ma io sto bene qui.
Ma dormire non alleviò i suoi timori, infatti
improvvisamente si ritrovò ad una
festa da ballo nel suo castello ad Arendelle, si sorprese nel vedere la
gente
che si inchinava al suo cospetto.
“Buonasera regina di Arendelle”
Le disse uno degli ospiti, ma lei non era più la regina da
molto tempo
ormai, almeno da quando Anna…
Anna!
Se lei era la regina di Arendelle Anna era ancora viva! Corse tra gli
invitati a chiedere di lei ma le dissero che si era chiusa nella sua
stanza,
quindi si precipitò su per le scale fino ad arrivare davanti
alla sua porta,
provò ad aprirla ma era chiusa a chiave.
“Anna sei lì?”
Urlò mentre bussava alla sua porta, il suo cuore batteva
così forte
nell’attesa di una risposta che ebbe quasi paura di essersi
dimenticata di
respirare, poi all’improvviso la sentì:
“Va’ via, Elsa”
Non poteva credere di aver sentito di nuovo quella voce, sarebbe stata
felicissima se non fosse stato per quello che le aveva appena detto.
“Ma cosa dici Anna, ti prego apri la porta, voglio
vederti!”
Inspiegabilmente iniziò a sentire un forte senso di angoscia
crescere sempre
di più, come se conoscesse già la risposta che
avrebbe avuto.
“Elsa non è possibile mi
spiace…”
Più Anna parlava e più quelle brutte sensazioni
dentro di lei
crescevano, doveva assolutamente stroncarle: avrebbe aperto quella
maledetta
porta.
A qualunque costo.
Concentrò i suoi poteri intorno alla serratura fino a
ghiacciarla,
quindi distese le mani per far dipanare il ghiaccio e romperla. Appena
ci
riuscì spalancò in fretta la porta.
“Anna!”
Ma non fece in tempo a dirlo che notò che la stanza era
vuota, sentì
nuovamente la voce della sorella ma questa volta le gelò il
sangue.
“Ormai non ci sono più”
“No!” urlò lei, cercando di negare
ancora quella realtà che le faceva
troppo male, ma non riusciva più a trattenere quel
sentimento che era tornato
più forte che mai e che aveva covato per molto tempo
tentando inutilmente di
nasconderlo.
La paura.
Jack
aveva da poco salutato Elsa, aveva ancora il sorriso stampato in
volto quando Calmoniglio gli si parò davanti con fare
ironico per stuzzicarlo
come al solito.
“Bene, vedo che perdi tempo in smancerie invece di lavorare,
se hai
tutto questo tempo libero potresti aiutarmi a dipingere le
uova!”
“Perché no, basta solo chiedere e farò
tutte le decorazioni di
ghiaccio che vuoi sulle tue uova… e poi non è
colpa mia se non trovi una ‘cangura’
che faccia al caso tuo!”
“Ghiaccio, sei pazzo? Le uova sono materiale
deteriorabile… ehi un
attimo, io non sono un CANGURO!”
Lo fissò con fare minaccioso, ma i due furono interrotti
nuovamente da
qualcuno che si intromise tra i due, questa volta era Dente da latte,
una
piccola fatina di Dentolina che di solito andava a prendere i denti
lasciati
dai bambini sotto il cuscino per sostituirli con un soldino.
Cinguettò contro i due litiganti con aria di rimprovero, fu
Jack il
primo a rispondere.
“Hai ragione non ha senso litigare adesso, mi spiace
Calmoniglio…
contenta adesso?”
Il coniglio sbuffò.
“Bene scuse accettate, io vado al palazzo di Nord, che mi ha
chiesto
aiuto per dipingere i giocattoli dato che gli Elfi hanno combinato un
disastro
dei loro… nel caso trovassi del tempo libero tra una
smanceria ed un’altra…
beh, conosci la strada!”
“Ehi, anche tu dovresti scusarti!”
Non fece in tempo ad aggiungere altro che il coniglio scomparve in una
delle sue tane create sotto le sue zampe che gli permetteva di
viaggiare
velocemente.
Pitch
era ancora rinchiuso nella sua cella dove i guardiani lo avevano
confinato dopo che Jack ed Elsa lo avevano catturato, fissava
speranzoso
l’ingresso ma era passato parecchio tempo ed era strano che
non si fosse fatta
ancora viva, iniziò a dubitare del fatto che sarebbe potuta
venire a trovarlo,
eppure aveva percepito così nettamente le sue paure!
Aveva ormai quasi perso le speranze quando sentì la voce
furiosa di
Elsa che arrivava davanti alla sua cella.
“TU, non osare mai più fare una cosa
simile!”
Un sorriso malevolo comparve sul suo volto, lei era venuta proprio
come previsto.
“Dopo tanti anni che non ci vediamo nemmeno un sorriso?
Nemmeno un
‘Ehi Pitch come va? Come te la passi da quando ti abbiamo
ignobilmente
rinchiuso in una cella?’, Che scortesia!”
“Taci, dopo tutto quello che hai fatto e che hai provato a
fare questa
è la fine che ti meriti! E non provare mai più ad
influenzare i miei sogni!”
Pitch rise divertito.
“Elsa, sono rinchiuso in questa stupida cella forgiata con i
poteri
dei guardiani, nonostante i miei poteri siano in gran parte tornati,
alimentati
dalle paure delle persone, non sono abbastanza per uscire di
qui”
Provò ad usare i suoi poteri oscuri sulle sbarre, ma questi
non le
scalfirono minimamente, quindi proseguì col discorso.
“Visto? Quindi immagino che il tuo incubo sia dovuto
unicamente alla
tua paura che sta crescendo così tanto da diventare
insostenibile!”
“Paura? Io non ho paura!”
“Oh andiamo Elsa, sai bene che con me non hai
necessità di mentire, ho
percepito la tua paura insinuarsi dentro di te e crescere di giorno in
giorno”
disse giocherellando con le dita contro le sbarre della cella.
“Forse questa
vita da leggenda non ti piace più così
tanto”
“Cosa dici? Io ho Jack e tutte le persone a me care
accanto!”
“Tutte?”
Rispose lui con un sibilo di voce e lei rabbrividì, voleva
negare ma
come poteva? Quell’uomo sembrava leggere ogni suo pensiero
più nascosto come le
paure che ormai non riusciva più a fermare.
Elsa
strinse una mano al petto e distolse lo sguardo con aria afflitta.
“Beh, non si può fare comunque nulla per le
persone che non ci sono
più”
Pitch si avvicinò alle sbarre.
“Oh ma Elsa, io ho un regalo per te che potrebbe
aiutarti!”
“Sei solo un bugiardo, tu non puoi aiutarmi!”
“Ricordi che per far venire Jack nella tua epoca avevo creato
col mio
potere oscuro una sabbia dalla sua più grande paura, ovvero
quella di non
essere mai compreso del tutto e di non trovare mai nessuno come lui? E
che poi
dalla stessa sabbia avevo creato anche una fiala capace di esprimere il
suo più
grande desiderio, ovvero quello di poter stare con te come
umano?”
“Me lo ricordo”
Rispose lei con tono seccato, ricordando quanto lei e Jack avevano
sofferto a causa di quella fiala.
“Ecco io ho osservato le tue paure crescere in tutto questo
tempo,
assieme alla tua più grande paura ovvero quella di non poter
mai più rivedere
tua sorella, ed essendo tu un essere immortale potrebbe essere
particolarmente
seccante non trovi? Questa paura ha alimentato nuovamente i miei poteri
e con
molta fatica e sofferenza in tutti questi anni, a poco a poco, sono
riuscito a
creare questa”
Le mostrò una fiala con un liquido nero, molto simile a
quella che
tempo fa Jack le aveva chiesto di distruggere. Pitch
continuò quindi il suo
discorso.
“Questa fiala deriva dalla tua più grande paura,
quindi permette di
esaudire il tuo più grande desiderio, ovvero rivedere tua
sorella”
“Vuoi dirmi che questa fiala mi farà viaggiare nel
passato come hai
fatto con la polvere di Jack?”
“Non esattamente, tu non vuoi rivivere i momenti passati con
Anna, ma
viverne di nuovi, questa fiala ti permetterà di andare in un
epoca dove tua
sorella è ancora viva e vivere nuovi momenti con lei,
precisamente quella
realtà che si sarebbe realizzata se io non avessi
interferito per farti
incontrare Jack”
La faccia di Elsa era sempre più perplessa.
“Hai idea di quanto sia assurdo quello che stai dicendo vero?
Perché
mai dovrei minimamente crederti?”
“Perché è solo grazie a me che hai
tutto questo Elsa, è grazie a me se
hai conosciuto Jack e se sei diventata una leggenda e se potrai
rincontrare tua
sorella. Io non ti ho mai mentito!”
Elsa lo squadrò.
“Su questo ho i miei seri dubbi, mettiamo anche caso che io
creda a
questa tua messa in scena, come tornerei indietro? Immagino che il tuo
scopo
sarebbe confinarmi lì in modo da toglierti una leggenda di
torno e far soffrire
Jack, beh puoi scordartelo!”
“Per tornare ti basterà desiderarlo con tutta te
stessa e al tuo
risveglio sarai qui, come e quando vuoi, molto semplice in
verità”
Elsa alzò un sopracciglio al sentire quelle parole.
“Sì certo, continuando a fingere di crederti, chi
mi dice che non hai
un secondo fine?”
“Nessuno”
La risposta secca e sincera di Pitch sorprese Elsa, poi lui
continuò:
“Ma non credi che ne potrebbe valere la pena?”
Le porse la fiala, Elsa la prese in mano e la fissò come
ipnotizzata
per qualche momento, poi scosse la testa come a cacciare via quei
pensieri.
“Non credo ad una parola di quello che mi hai appena
detto!”
Si voltò ed andò via lasciando di nuovo Pitch da
solo, sul suo volto
però si formò un ghigno soddisfatto mentre
affermava tra sé:
“Eppure hai portato con te la fiala”
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Dopo tanto tempo mi ritrovo a dare un seguito alla mia fic
“La
regina di ghiaccio”! Spero che il primo capitolo sia stato di
vostro gradimento
che abbiate o meno già letto le fic precedenti, come
anticipato sono pronta a
rispondere comunque ad eventuali dubbi/domande.
Come sempre mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, ammetto che
avevo molti dubbi sul se continuare o meno questa fic, sia
perché essendo “la
regina di ghiaccio” la prima long che ho concluso e che mi ha
soddisfatta avevo
“paura” di “rovinarla”, sia
perché ho visto Frozen 2 e non mi ha del tutto
convinta a livello di trama. Volendo, come nella prima fic, essere il
più
possibile coerente con gli eventi del film, ho pensato e ripensato a
come
strutturare la storia finché non ho trovato un inizio e una
fine che mi hanno
definitivamente convinta a buttarmi in questa nuova avventura.
Alcune parti centrali le devo ancora definire bene nella mia testa
ma fu così anche con la prima fic, quindi sono fiduciosa che
il sapere da dove
parto e dove voglio arrivare mi ispiri sempre di più di
capitolo in capitolo.
Ogni consiglio o critica costruttiva è sempre ben accetta,
dato che
mi piace cercare di migliorare sempre, e con i vostri commenti
l’ho fatto tanto
dall’inizio alla fine della mia prima fic, spero che lo
stesso accada in questo
caso.
Che dire sul capitolo? Elsa e Jack vivono finalmente felici, ma
Elsa inizia a covare delle nuove paure dentro di sé e Pitch
ovviamente ne
approfitta. Cosa farà adesso Elsa?
Un grazie speciale a Mari Lace
che mi ha fatto gentilmente da beta!
A presto con il prossimo
capitolo!
|