Angels - The way of evil

di L_White_S
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BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA - EGITTO


« Come ti è venuto in mente di venire qui? ».
   Sorprendentemente la bionda si volse: non si sarebbe mai aspettata una domanda del genere dal suo ragazzo, anche se oramai doveva, non era più brillo da un pezzo e apparte un po’ di maleducazione non era stupido.
   Era molto sveglio.
   Quell’enigma aveva anche risvegliato il vecchio amore.
   Ecco spiegato perché i due ora si guardavano in modo malizioso. Sembrava che i loro problemi fossero improvvisamenti svaniti nel nulla.
   « Ho sempre voluto visitarla, poi mi son detta: se cerchiamo un simbolo apparentemente scomparso, in un manoscritto antico, il più antico esistente, se c’è deve essere ad Alessandria. Ecco spiegato l’arcano. Ti dispiace? ».
   « No, affatto. Era tanto che non ti vedevo così felice. Vieni, fatti abbracciare », la chiamò a sé Hasan.
   Scordato il passato, pieno di sofferenze e alcool, la giovane coppia si strinse come mai prima d’ora sfoggiando l’amore finalmente ritrovato d’innanzi ai pochi presenti.
   Dopo un dolcissimo bacio appassionato i due si presero finalmente per mano incamminandosi verso l’elegante scala; lessero in pochi secondi le indicazioni e optarono, senza pensarci troppo, i piani inferiori.
   Quelli antichi.
   La tromba, vuota, rimbombava dei loro passi e quando raggiunsero il primo pianerottolo, sostarono qualche secondo.
   « Medioevo ».
   « Già », rispose prontamente Hasan.
   Entrambi sapevano però che dovevano scendere più in basso, scavare di più nella storia per giungere a una risposta.
   Scesero di altri due piani seguendo la direzione per “storia e religione antica”, finché non giunsero al terzo piano interrato.
   Volevano scendere oltre ma una lussuosa corda appesa alle due ringhiere bloccava il passaggio.
   « Non è il caso », disse il musulmano fermando l’amata.
   C’erano telecamere dappertutto e sarebbe stato molto, molto sconveniente commettere passi falsi.
   Decisero quindi di fermarsi.
   Seguirono l’alfabeto finché ognuno non si fermò alle rispettive lettere: a Samia toccò la B, ad Hasan la C.
   Divisi da circa quindici metri di distanza gli armadi maestosi contenevano migliaia di libri; era come trovarsi d’innanzi a un vocabolario gigante ed era una sensazione a dir poco magnifica.
   In quelle pagine centinaia d’anni di storia erano raccontati per filo e per segno.
   « Bi,bi,bi… Bibbia! Trovata! Hasan non è l’originale e sembra fotocopiata; le do un’occhiata, tu che hai trovato? ».
   Senza rendersene conto la bionda iniziò a urlare per il lunghissimo corridoio; incurante delle telecamere che silenziosamente la spiavano.
   Hasan invece era preso nel leggere il Corano, scovato da un pezzo…
   Il simbolo di Ice infestava come una maledizione le pagine del libro di Allah senza alcuna logica.
   Continuò notando la familiarità con il testo sacro e la normale consuetudine di quell’emblema.
   Poi, circa a metà manoscritto, scovò qualcosa di anormale: le lettere stampate erano state tagliate perfettamente a metà e riuscire a decifrarle sarebbe stato difficile se non impossibile.
   « Hasan vieni qui presto! ».
   In un baleno il ragazzo la raggiunse portandosi il Corano stretto tra le mani.
   La Bionda spiegò le sue paure…
   Vi era un punto della Bibbia sconosciuto, mai sentito, e a dirla tutta anche spaventoso.
   « Nell’Antico Testamento, come in quello nuovo, non si parla quasi mai dell’inferno tranne che in un paio di rarissime citazioni, ma qui… c’è molto di più! ».
   « Cosa hai trovato esattamente? », chiese confuso il musulmano.
   Samia iniziò a leggere cercando di interpretare meglio che poté il latino antico, anche se fortunatamente vi erano dei commenti molto più moderni in basso.
   La bionda non aveva mai capito esattamente il Cristianesimo con la sua ferrea convinzione che vi fossero paradiso, purgatorio e inferno…
   Non esistevano testi scritti a riguardo!
   E allora lì sopra?
   Forse stava capendo e sentendo la paura dei chierici sulla sua pelle…
   « Nella Bibbia sono famosi i paragrafi riguardanti l’Abyssos, "prigione dei demoni e degli angeli ribelli in punizione" dei passi di Luca e Apocalisse, e della Sheol o della Geena ».
   « Uno è il luogo intermedio di soggiorno dell'anima sino alla resurrezione finale… quello che forse è inteso come purgatorio ».
   « E l’altro invece rappresenta un luogo a sud di Gerusalemme dove erano eseguiti sacrifici di bambini tramite roghi e che valeva come luogo di giudizio divino ».
   « Forse l’inferno ».
   Samia scosse la testa. « Ehi ma tu che ne sai? ».
   « Sono un credente, o almeno lo ero. Mi ha sempre affascinato lo studio della Bibbia. Qualcosa so anch’io bellezza ».
   Samia sorrise; lo amava ancora, poi continuò: « Quando Gesù parla della Geena, non si riferisce al luogo geografico ma a quello che esso rappresenta, cioè il luogo della punizione », disse la bella muovendo l’indice per non perdere il segno.
   « Quindi nelle Sacre Scritture l’inferno è rappresentato solo sotto aspetti simbolici? E allora perché a scuola ci dicevano che con atti maligni andavamo all’inferno? ».
   « Non lo so. Alla fine sono tutte metafore; ma se ci pensi la Geena è veramente un luogo in cui si soffre. La storia lo narra. Comunque, nella Sua Parola ci trasmette quali sono gli effetti che questi elementi hanno sulla persona e sono conseguenze che causano dolore e sofferenze... ».
   « E allora? ».
   « E allora nessuno fino ad oggi ha mai dato peso a un testo pieno di allegorie come la Bibbia, nonostante quello fosse REALMENTE un luogo di dolore; in queste pagine però non c’è nulla di simbolico! Non c’è spazio per interpretazioni Hasan! ».
   Samia aveva paura. Per la prima volta in vita sua l’aveva veramente.
   Erano in molti che parlottavano sulle visioni demoniache, su lucifero, l’inferno e tutto il resto ma nessuno ne aveva mai avuto una certezza materiale.
   Questo fino al momento in cui non lesse quelle pagine…
   Quando il volere di Jahve si fece carne, la terra fu squarciata, così come l’agnello offerto in sacrificio. Quando l’angelo più bello, fatto a immagine e somiglianza della Madre fu chiamato, il regno dei cieli fu come scosso, da un terremoto di immane violenza. Fu l’apocalisse.
  Sfoderate le nove lame sacre, i guardiani dell’Eden, esercito del Santissimo, accerchiarono la loro sorella, la più splendente, poiché quello era il volere di Dio. Con un impeto e un fulmine l’erba verdeggiante del paradiso fu aperta sotto le gesta del Signore e un buco, nero come l’Abyssos, diede vita a un vortice di proporzioni e violenza titaniche. Luci il cherubino prediletto fu maledetto:
   Gli uomini ti temeranno,
      nessuno guardarti potrà più con occhi adoranti,
   e subirai le ire dei tuoi fratelli,
      chi ti amerà, ti seguirà
   e formerete così il luogo di sofferenza.
   L’inferno.
   Il tuo nome verrà disprezzato
      e sarai schiacciata come un serpente,
   Lucifero.
Il soffio di Dio fu tale che le ali bianche e splendenti dei nove furono spiegate; lo spirito purificatore di Jahve scelse i suoi degni e scartò i non degni. Luci, la portatrice di luce, perse la lucentezza, precipitando nel baratro dell’Abyssos. Fu seguita da quattro suoi prediletti finché il buco creatosi con la terra, si chiuse con il gesto di Dio.
   Ora erano in cinque e l’amore del Signore tornò splendente nell’eden”.
   Samia continuò a leggere cercando di interpretare al meglio la cacciata di Lucifero, rivelatasi molto più che una semplice descrizione della caduta del re di Babilonia verso la Sheol.
   Vi era realmente quindi, un angelo sulla terra? O nell’inferno?
   E la Bibbia parlava solo per metafore?
   Quel testo allora come l’avrebbero dovuto catalogare?
   Non si parlava del re di Babilonia ma di un angelo caduto!
   « A quanto pare la chiesa reputa sconveniente ufficializzare l’esistenza del diavolo, non è vero Hasan? ».
   Annuendo il giovane si sentì in conflitto, uno strano senso s’impadronì di lui, tanto che continuò a leggere la descrizione a fondo pagina anche senza l’aiuto di Samia; ciò che ne derivò però lo spaventò a morte.
   « Sconveniente non è la cacciata di Lucifero ma ciò che ne derivò in seguito, credo sia per questo motivo che è tenuto tutto all’oscuro, leggi… ».
   « Fermi! », una decina di uomini armati ruppero il religioso silenzio della biblioteca tenendo puntati i mirini delle loro desert eagle.
   Le telecamere avevano svolto bene il lavoro, era necessario tenere d’occhio i curiosi e poiché quella era una biblioteca, non sarebbe stato giusto nascondere due dei libri sacri più antichi, tanto chiunque avrebbe scoperto il segreto avrebbe fatto la stessa fine.
   Un omuncolo bassetto, grasso e calvo, si fece strada tra gli uomini armati: era il direttore. « Mettete le copie ai rispettivi posti, vi prego…».
   « Avete in mano La Verità e la celate in questa maniera? Avete letto? In quest’altra pagina vi è scritto che…».
   Con un lampo silenzioso il primo della fila colpì in pieno petto Hasan che cadendo a peso morto, già diretto al creatore, rimbombò nel lunghissimo corridoio del terzo seminterrato.
   Il proiettile aveva letteralmente bucato il petto e il cuore uscendo dalla parte opposta: in terra un bagno di sangue aveva già macchiato il pavimento e la bionda, tremante, si sentì le suole delle Lamberjack bagnate…
   Non riusciva a crederci.
   Il bassoccio e goffo direttore si massaggiò il collo cercando di allentare la morsa della cravatta; poi fu agguantato dallo stesso uomo che aveva spezzato la vita a Hasan.
   « Vi ho detto di far sparire quella Bibbia e voi continuate a tenerle in bella mostra? ».
   « È stato solo un caso, ve lo posso assicurare, nessuno è mai sceso quaggiù per leggere la Bibbia! ».
   « Comunque sia », un ennesimo colpo in direzione di Samia fu scagliato da quell’arma silenziosa uccidendola così, a sangue freddo, senza permettergli nemmeno di urlare; le fotocopie caddero in terra bagnandosi nel lago di sangue assieme a quelle del Corano.
   I due corpi, uniti, giacevano nel bel mezzo della biblioteca.
   « Il Vaticano non la uccide perché sappiamo bene che s’innalzerebbe un polverone. E non vogliamo che qualcuno faccia la spia giusto? Ve lo ripeto, non possiamo togliere di mezzo ogni povero innocente che capita qua sotto. Abbiate il buon senso di nascondere quelle blasfemie ».




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