I love you, my little Purdy Girl

di I am Maryanne
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Eccomi tornata dopo un bel po'... spero che con questa nuova voi tutti/e possiate perdonare la mia latitanza. Ora sono tornata, ancora più carica e pronta a pubblicare!

[Se siete nuovi di qui e non sapete chi sono vi consiglio di andare a guardare alcune delle mie vecchie ff (alcune complete, altre non ancora) e spero che vi piacciano quelle come questa nuovissima. Fatemi sapere cosa ne pensate!]

Vi voglio bene! Un bacione dalla vostra Miri :3 

Cap 1

Era ormai mattina quando il bassista della nota band metal “Black veil Brides”, Ashley Purdy stava dirigendosi a casa dopo una serata in un noto locale di Los Angeles, dove aveva passato la serata precedente bevendo birra e flirtando con le bariste e le cameriere del locale.
Aprì la porta di casa e tra la sbronza la stanchezza e il mal di testa, non riuscì a giungere nemmeno alla camera da letto, lasciandosi cadere a peso morto sul divano di pelle del grande open space della villa in cui viveva.
Si addormentò profondamente.
Si svegliò a mattinata inoltrata, il mal di testa non cessava, anzi, sembrava quasi peggiorato. Restò sdraiato sul divano fino a che non si riprese e barcollando un po’ si diresse in cucina, aprì il frigo e afferrò una bottiglia d’acqua che si scolò completamente in un sol fiato.
Passò in corridoio per tornare in salotto e solo dopo essersi specchiato notò che indossava ancora i vestiti della sera prima, i capelli neri sparati e senza il minimo senso in quanto consistenza e forma, per non parlare della camicia bianca tutta stropicciata, sudata e con macchie varie di birra e rossetti di vari colori.
Si strofinò gli occhi ancora assonnato portando il trucco nero che aveva un po’ ovunque sul viso assomigliando sempre di più a quello di un panda.
Dopo varie riflessioni sul da farsi decise finalmente di andare a buttarsi sotto la doccia e lavare via tutto.
Uscì dalla cabina doccia e dopo essersi avvolto un asciugamano bianco in vita e ancora con i capelli bagnati ma almeno un minimo puliti, uscì dal bagno dirigendosi in camera ed asciugarli.
Accese il phon e iniziò stancamente ad asciugarsi a casaccio un po’ ovunque. Sentì il campanello suonare, lo ignorò e continuò a fare ciò che stava facendo.
Suonò nuovamente la porta. Sbuffò ed ignorò nuovamente.
Al terzo suono del citofono sbottò dirigendosi alla porta ancora scalzo e bagnato rischiando di scivolare sul pregiato parquet.

-Chi è?!- sbottò il bassista infastidito dal continuo citofonare aprendo la porta con in dosso solo il misero asciugamano bianco.

Impallidì, spalancò gli occhi nerissimi lasciando il mento cadergli a terra alla vista di ciò che gli si presentò avanti.

-Ashley, ti ricordi di me?-

 




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