L'esca

di Hiroshi84
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La piccola Giusy se ne stava seduta con le gambe penzoloni su un molo tenendo tra le mani una canna da pesca. 
«Sei qui da ore e non sei riuscita a prendere nemmeno un misero pescetto» osservò il padre, deridendola, dietro le sue spalle. 
«A dirla tutta vorrei catturare una balena» gli rispose Giusy, imbronciata. 
«Che cosa hai agganciato all'uncino?» 
«Un dito mozzato!» 
La figlioletta, non volendo passare per bugiarda, riavvolse la lenza per far vedere l'esca al costernato genitore per poi rilanciare con nonchalance l'amo in acqua. 
«Dove hai "pescato" quel pollice?» gli chiese il padre, sentendo lo stimolo di rimettere. 
«Nel cimitero vicino casa nostra, mentre scavavo nel terreno» spiegò Giusy. «Stavo cercando dei lombrichi però alla fine ho trovato dieci dita sparse qua e là. Le altre nove le conservo in questa scatoletta metallica assieme ai vermi.»
«Vorresti mangiare un pesce catturato tramite un pezzo di cadavere?» urlò il padre dopo aver vomitato. 
«La balena non è un pesce, semmai un cetaceo!» precisò candidamente la bambina. 
«Ah già, è vero. Vabbè, dai, se ti servirà, emh, una... una mano per issarla, ti aiuterò io.»




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