Lentamente
Yun
Xi alzò gli occhi al cielo,
notando con soddisfazione che quella notte nessuna nuvola sembrava
volesse offuscare il cielo.
Il
vento mandava qualche folata gelida
che le faceva venire qualche brivido lungo la schiena, ma valeva la
pena rimanere ancora un poco per osservare lo spettacolo delle
lanterne kongming abbandonare il suolo per librarsi nell'aria con i
desideri racchiusi nelle fiammelle al loro interno.
Anche
al monte Ling Yun si festeggiava
in quel modo la fine del Capodanno. Chissà se in quel
momento il suo
maestro stava pensando a lei e a quei momenti felici trascorsi
insieme.
Strinse
a sé il mantello di lana per
schermarsi dal freddo, mentre diede una veloce occhiata alla sua
lanterna.
Il
principe Ye Youming la osservò
incedere lentamente, con quei piccoli passi che nascondevano una
donna diversa da qualunque altra lui avesse mai incrociato nella sua
vita e con quella figura minuta che emanava una onestà che
lui
spesso aveva scambiato per astuzia.
Ammettere
di essersene innamorato a
prima vista e pensare costantemente a lei nonostante fosse la figlia
dell'uomo che aveva ucciso uno dei generale più fedeli della
corona
lo aveva gettato nella rabbia
più cieca, dimenticandosi perfino di prendersi cura della
figlia di
quest'ultimo, Nan Qingwan.
Applicando
quei principi di cui ne aveva rivendicato l'autenticità
appena
qualche tempo prima proprio a favore di Nan Qingwan, prendendosi cura
di lui nonostante avesse provato nei suoi confronti nient'altro che
astio, Yun Xi aveva dimostrato inconsapevolmente di essere una donna
autentica, libera da ogni brama ed esente da ogni sotterfugio.
Il
principe aveva infine compreso che la ragazza al suo fianco non aveva
niente a che fare con i giochi di potere di suo padre, e che voleva
il suo amore più di ogni altra cosa.
Scosse
la testa, totalmente affranto.
Non
poteva pretendere che fosse innamorata di lui - d'altronde, nei
matrimoni stipulati dagli editti imperiali l'amore fra i consorti non
era contemplato - ma sicuramente desiderava fare in modo che lei non
lo vedesse come un nemico.
Forse
lei lo avrebbe odiato per sempre
- e non avrebbe avuto tutti i torti, come non ne aveva quando gli
diceva chiaramente di reputarlo strano - ma voleva
fare in
modo che almeno apprezzasse la sua compagnia e che gli desse la sua
completa fiducia.
Probabilmente
sarebbe stato un processo
lento, ma ogni cosa poi sarebbe andata per il meglio.
Di
certo, sarebbe stato lui a fare in
modo che quel desiderio potesse trovare compimento. Non avrebbe
affidato ciò che poteva fare da sé alla stupida
lanterna nella sua
mano, come aveva pensato in un primo momento.
Si
voltò a guardare quella di sua
moglie, chiedendosi quale fosse il desiderio che voleva esaudito e
che accendeva il suo viso di aspettativa. L'unica cosa di cui il
principe Ye era abbastanza certo era che non fosse rivolto a lui,
piuttosto al suo maestro o a qualcun altro a cui lei era affezionata.
Ne nacque un sentimento di gelosia che dovette necessariamente
ingoiare, ma solo per lasciare spazio alla preziosa
tranquillità di
cui stavano godendo.
Yun
Xi si beò di quella serenità, ma
pensare alla sorte della zia Xue la metteva sempre in uno stato di
profonda agitazione.
Suo
padre non aveva fatto altro che
ingannarla con la sua falsa promessa di permetterle di rivederla. Lo
aveva fatto soltanto per farle accettare di contrarre quel
matrimonio, per di più con un uomo che per molto tempo non
aveva
fatto altro che tormentarla basandosi solamente sulle sue
supposizioni e i suoi preconcetti nei suoi confronti.
Camminare
lentamente per i giardini del
Palazzo Imperiale insieme al principe Ye le fece pensare al lento
percorso che avevano intrapreso fianco a fianco, soprattutto a
cominciare dal giorno in cui il principe si era trasferito nel
padiglione riservato a lei.
Si
era dimostrato meno prepotente e più
cauto, nonostante quei sporadici tentativi di sedurla. Avevano
cominciato ad avere un rapporto decisamente più tenero e che
a
piccoli passi stava diventando sempre più forte ed
affiatato. Dal
canto suo, Yun Xi aveva preso inconsapevolmente a scherzare
più
spesso con lui e a non avere troppa paura quando al mattino lo
trovava al suo fianco.
Nel
corso di quegli istanti sentiva di
stare bene, spesso rimaneva così incantata da
quell'atmosfera di
pace che lasciava persino che la baciasse sulle labbra o la
stringesse fra le sue braccia prima di sentirsi troppo imbarazzata
per poter rimanere vicina a lui e spingerlo via.
Lentamente
Yun Xi aveva cominciato a
collaborare e a combattere con lui, e sempre lentamente aveva
cominciato a odiare i problemi del principe e a mal sopportare quei
suoi nemici che avevano dimostrato di essere senza scrupoli.
Il
Primo Ministro, innanzitutto: quel
padre che l'aveva mandata a crescere sulle montagne soltanto
perché
aveva poteri sovrannaturali e che non aveva la benché minima
compassione nemmeno per una donna malata qual era la zia Xue.
Arrivarono
finalmente alla zona
cerimoniale, dove erano stati allestiti degli scranni a più
posti e
dove pian piano si stavano radunando gli altri principi. La ragazza
riconobbe i fratelli del suo consorte e l'Imperatore, ciascuno con la
propria lanterna. Espresse loro i dovuti convenevoli, per poi
accostarsi nuovamente al principe Ye per cominciare ad accendere la
lanterna e attendere il segnale per farla volare via insieme alle
altre.
Spostando
lo sguardo alla lanterna del
principe Ye però si rese conto che non stava muovendo un
muscolo per
accenderla.
Era
proprio da lui, un comportamento
simile.
Yun
Xi emise un sospiro rassegnato,
mentre si accovacciava sulla lanterna del consorte.
“Cosa
stai facendo?”
“La
tua lanterna è ancora spenta”
gli fece notare. Posò la sua a terra e con la sua cera
combustibile
accese prima la lanterna del consorte sotto gli occhi incuriositi di
quest'ultimo.
Il
principe Ye si accovacciò anche
lui, osservando le piccole mani della sua principessa consorte
svolgere quella mansione senza dimostrarsi infastidita, anzi.
Quella
donna stava facendo ogni cosa
con entusiasmo ed esperienza, ricordandogli ancora una volta che
proveniva da una infanzia sulle montagne, libera da ogni costrizione
e da ogni impedimento dell'etichetta nobiliare nonostante fosse la
figlia del Primo Ministro, e per questo piena di sorprese.
L'uomo
ne fu ipnotizzato, esattamente
come ogni dannata volta che i suoi occhi persistevano più
del dovuto
sui suoi lineamenti gentili eppure vivaci. Si soffermò sui
suoi
occhi lucidi di meraviglia nel momento in cui la fiamma della
lanterna di lui prese vita, sul suo naso arrossato per il gelo della
notte ed infine su quelle labbra dolci e morbide ora tirate
all'insù
dall'emozione che senza dubbio la stava avvolgendo durante quei
giorni di festeggiamenti.
“Ecco”
esclamò contenta,
cominciando ad armeggiare con la sua lanterna per fare la stessa cosa
“ora potrai esprimere un desiderio anche tu!”
Gli
sorrise con calore mentre si
rialzava in piedi, come in quelle poche occasioni in cui l'armonia
fra di loro diventata concreta e spontanea, e il principe
avvampò
nella consapevolezza di essere disposto a perdersi in quella bolla di
serenità più di quanto riuscisse a mantenerla.
“Non
credo di avere dei desideri”
pronunciò il principe con una lieve nota di sufficienza.
Forse
l'avrebbe ferita un po' con
quella risposta o perlomeno l'avrebbe rattristata, ma contro ogni sua
previsione la sua consorte scoppiò a ridere; e in cuor suo
il
principe Ye non sapeva se doversi arrabbiare per questo o se volesse
concedersi il suono piacevole della sua risata.
“Anche
un tipo strano come te ne ha!”
cinguettò Yun Xi, quando la sua ilarità si
calmò un poco.
“Pensaci!”
Il
principe Ye mugugnò il suo
disappunto nel sentirsi chiamare nuovamente con quell'appellativo, ma
la ragazza non sembrò per nulla preoccupata di quella nota
di
avvertimento.
Arrivò
il segnale, scandito dalla voce
dell'annunciatore, e Yun Xi chiuse gli occhi, desiderando con tutte
le sue forze di essere in grado, un giorno, di rivedere la zia Xue.
Rivide il suo viso sfocato dal tempo, ripensò con rammarico
al
giorno in cui dovette lasciare la magione del Primo Ministro e
credette fermamente di poterla riabbracciare.
Lasciò
andare la sua lanterna così
come tutti i presenti, osservandola allontanarsi stavolta con un
forte senso di disperata attesa a permearla dalla testa ai piedi.
In
fondo non aveva senso né alcuna
utilità quel gesto così insignificante - per
quanto romantico fosse
- ma ora come ora era l'unica cosa alla sua portata.
Non
posso fare niente se non so dove
sia.
Strinse
nervosamente le mani al petto,
permettendo inconsapevolmente ad alcune lacrime di bagnarle le guance
ma che prontamente asciugò con una manica prima che qualcuno
la
vedesse.
“Cosa
hai desiderato?”
Yun
Xi si voltò, scorgendo infine lo
sguardo preoccupato del principe.
“Non
te lo dico!” disse lei, con
una cadenza di voce allegra.
Tradire
il proprio stato d'animo le
avrebbe risparmiato eventuali spiegazioni da dare al principe:
sapendo quanto fosse insistente nel pretendere risposte, la ragazza
cercò di riacquistare una parvenza serena nonostante sapesse
di non
poterci riuscire del tutto.
Il
principe Ye decise di non indagare
oltre.
Se
Yun Xi si fosse scoperta
intrappolata nella rete della sua tenacia, sarebbe stato alquanto
difficile convincerla a riporre nuovamente fiducia in lui.
Sebbene
gli costasse molto, decise
infine di lasciarla sola con i suoi sentimenti prima di sedersi ed
attendere che lei lo imitasse.
Lei
si voltò con una espressione
interrogativa ad illuminarle il viso e l'uomo con estrema calma
posò
una mano sul posto accanto a lui. Gli sembrò che la ragazza
fosse
sul punto di indietreggiare nonostante lui non avesse fatto alcun
gesto bruscamente, ma una volta gettato lo sguardo sugli altri sul
punto di fare la stessa cosa alla fine si convinse.
Yun
Xi si sedette al suo fianco e non
tardò molto a chiedere delle spiegazioni.
“E
adesso, che ci facciamo ancora
qui?”
Sapeva
che probabilmente l'avrebbe
indispettita, ma la risposta che aveva da darle era troppo allettante
per poterci rinunciare.
“Hai
fretta di tornare alla nostra
residenza per rimanere sola con me?”
Sfoggiò
un sorriso sornione, certo di
vedere dipinto sul suo viso un rossore diffuso, ma la risposta di lei
non si fece attendere.
“Smettila
di dire cose senza senso!”
bofonchiò risentita, assottigliando gli occhi.
Il
principe non poté fare a meno di
sorridere, mentre in lontananza si sentiva ancora una volta chiara e
distinta la voce sonora dell'annunciatore.
“Cosa
ha detto?”
“I
fuochi d'artificio” spiegò lui.
“Chiuderanno i festeggiamenti.”
“I...
cosa?”
Per
qualche istante il principe Ye
rimase perplesso, ma poi gli venne in mente che su un posto sperduto
come il monte Ling Yun, dove la giovane era cresciuta, se era
presente il tradizionale volo delle lanterne - di certo una cerimonia
molto più semplice e poco costosa - la polvere da sparo
doveva
essere completamente inesistente, essendo in voga quasi
esclusivamente nella capitale.
Quella
doveva essere la prima volta per
lei che assisteva a quello spettacolo.
Si
accostò alla ragazza fino a
sentirne il calore attraverso le vesti e il mantello, infilandole un
braccio sulle sue spalle, e per non spaventarla lentamente le coperse
le orecchie con entrambe le mani. Nonostante quella cautela la
consorte si irrigidì di colpo, ma prima che lei potesse
afferrargli
le mani per scostarle via Youming le mormorò piano le sue
rassicurazioni.
“Credimi”
soffiò nella fessura fra
le dita che aveva creato per farsi sentire “fra poco vedrai
esaudito un desiderio che non hai mai chiesto.”
Yun
Xi emise una esclamazione sorpresa.
Le sue mani rimasero ferme ad artigliarli i polsi, ma non fece altro.
Attese finché la prima esplosione di luce e colore
illuminò il
cielo e per il rumore assordante chiuse gli occhi e si strinse nelle
spalle, raggiungendo le mani del marito con le sue soltanto per
premerle di più ai lati della testa.
“Guarda.”
Yun
Xi riaprì gli occhi, sfidando il
frastuono e le luci accecanti che lo accompagnavano, e il senso di
meraviglia che la attraversò fu così totalizzante
che finalmente ne
rimase incantata.
Il
principe sentì sulle sue mani le
dita fresche di Yun Xi che piano liberavano le sue orecchie e ne
approfittò per posare il braccio attorno le sue spalle. Lei
non si
ritrasse, anzi. Gli permise di scivolare su di lei fino ad arrivare a
stringerle la vita in un abbraccio e di posarle un bacio sui suoi
capelli profumati di fiori. Nel momento in cui lei gli
carezzò
distrattamente il dorso delle mani si rese conto di essere sul punto
di perdere del tutto la ragione, inebriato com'era dal suo desiderio,
ma immediatamente riacquistò a malincuore la sua
lucidità.
Lei
sembrava non essersi accorta di
nulla, ancora rapita dai fuochi d'artificio che ancora danzavano
davanti ai presenti, così il principe colse l'occasione di
ricacciare indietro ogni cosa: la voglia di dirle che l'amava, che ne
era letteralmente pazzo e che avrebbe fatto l'amore con lei quella
notte stessa. Perché se sapeva che sarebbe arrivato il
momento in
cui lui non avrebbe resistito al suo innocente fascino, era
altrettanto consapevole che era una ragazza dura, segnata da
delusioni e mancanze, e che soltanto un poco alla volta avrebbe
acquistato una completa fiducia in lui.
Lo
spettacolo si concluse e solo quando
cominciarono gli applausi Yun Xi prese consapevolezza di essere
abbracciata a lui in pubblico.
“Lasciami,
ci vedranno in queste
condizioni!” borbottò nervosamente, mentre si
districava dalle sue
braccia.
Il
consorte non la ascoltò. Le prese
il mento con le dita regalandole un bacio sulle labbra dapprima lento
e profondo, in cui successivamente infuse tutta la passione che era
suo malgrado costretto a reprimere. Fu tentato di proseguire quel
contatto sul suo collo con la lingua, ma si impose di interromperlo
lì dove lo aveva cominciato.
Sentì
di avere la testa in fiamme e,
con sua grande sorpresa, scoprì di avere la mano di Yun Xi
sul suo
petto, all'altezza del cuore.
La
ragazza si riscosse in fretta, tolse
la mano da lì come se ne fosse scottata e si strinse nelle
braccia,
completamente destabilizzata e incerta sul da farsi. Non era la prima
volta che il principe Ye la baciava - e non era la prima volta che la
baciava in quel modo - ma non credeva di sentirsi
così
coinvolta e sicura, soprattutto non con così tante persone
attorno
per quanto queste fossero totalmente distratte.
Vide
infine la mano del suo consorte
attendere la sua, ancora piuttosto stordita dal bacio ricevuto.
“Raggiungiamo
il resto della corte.”
Con
un po' di esitazione gliela
concesse, incrociando finalmente il suo sguardo calmo come uno
specchio, dolce come lo aveva visto in poche occasioni e mite come un
animale freddo e sanguinario che si abbandonava senza remore
all'affetto del proprio padrone.
Cosa
vado a pensare?!
Rispondendo
alla stretta di lui,
allargò le labbra in un sorriso e, alzandosi, si avviarono
verso il
gruppo poco distante.
Sarebbe stato bello
camminare
lentamente l'uno al fianco dell'altra ancora per molto.
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