Childhood is the kingdom where nobody dies

di Dear_Harry_Potter
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"Sei cattivo Severus..."
 
Severus Piton, insegnante di pozioni alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts da ormai troppi anni, si svegliò sudato e ansimante, con quelle tre parole che ancora gli risuonavano in testa senza accennare ad andarsene... 
Negli ultimi giorni quell'incubo era diventato sempre più ricorrente; l'immagine di una bambina dai lunghi capelli rossi imbronciata lo fissava con uno sguardo pieno di rimprovero. Da anni era ormai sicuro che quello fosse lo sguardo che i coniugi Potter assumevano quando parlavano di lui; ma, se per quanto riguardava James Potter la cosa non lo turbava minimamente, non poteva accettare che Lily, la sua Lily, se ne fosse andata senza aver avuto la possibilità di cambiare opinione su di lui...
 
Un gufo, stringendo una pergamena tra gli artigli, bussò gentilmente alla sua finestra con il becco; segno inequivocabile che la giornata era iniziata. Con una smorfia si alzò dal letto per prendere e analizzare la lettera; con una smorfia ancora più marcata, buttò il foglio di pergamena nel fuoco del camino. "Silente e le sue stupide direttive del primo giorno..." aggiunse in modo sprezzante.
Stupido primo settembre. Aveva sempre odiato il primo giorno dell'anno scolastico; sia da studente che da insegnante. Ma se era possibile quell'anno avrebbe odiato quella giornata ancora di più; lo avrebbe visto, e in lui avrebbe visto lei. "Ha gli occhi di sua madre" era tutto quello che si ricordava; era quello che aveva pensato vedendolo piangere tra le macerie della sua stanzetta tra le braccia inermi di Lily...
E l'idea di rivedere a distanza di anni quei profondi occhi verdi lo turbava fuori ogni misura.
Un latrato in lontananza lo risvegliò dai suoi pensieri; aveva molto da fare in vista dell'arrivo degli studenti, e rimuginare su un passato che intanto non sarebbe mai cambiato non lo avrebbe aiutato affatto. In pochi gesti meccanici abbottonò la sua cappa nera e scese a fare colazione, sperando che almeno quell'anno, almeno per quel giorno, ogni singolo oggetto del castello non gli avrebbe ricordato lei.




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