Dialogo su Moltorsport e calcio

di Lancia Delta
(/viewuser.php?uid=1068120)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Dialogo su calcio e motorsport e analisi dei
loro aspetti.
Introduzione:
Non intenso offendere nessuno.
In una foresta buia e profonda si trovava un piccolo paese dimenticato. Parte del piccolo centro abitato era in rovina e gli abitanti erano molto pochi, e, per i pochi che vi abitavano le compagnie di servizi erano comunque obbligate a fornirli.
Perciò, gli abitanti, seppure isolati dal resto del mondo, avevano comunque diversi modi per svagarsi, pur restando in paese.
Le poche famiglie che abitavano a Ruine, questo il nome del piccolo centro abitato, si conoscevano benissimo, e tra loro, quasi, non c’erano segreti.
Sebbene alcune aree del paesello fossero fatiscenti, le poche case abitate erano in perfette condizioni.
Il piccolo paese, compreso il sindaco e il prete, era abitato da appena 50 persone.
Nel piccolo centro vi era una tradizione molto singolare, durante i fine settimana, se il tempo lo permetteva, venivano trasmessi, grazie alla pay tv, i principali eventi sportivi, se era raceweek, il corrente gran premio di Formula 1, o, se non lo era, veniva trasmessa una patita di calcio, solitamente della squadra maggiormente tifata dai paesani.
Se gli orari non erano sovrapposti, a volte, capitava venissero trasmessi entrambi, in alternativa veniva trasmesso un film.
Per quel che riguarda la Formula 1 veniva trasmesso l’intero weekend di gara, a partire dalla prima sessione di prove libere.
Questo sistema non generava polemiche per due motivi:
1 Chiunque non fosse interessato poteva sfruttare il sistema i giorni restanti della settimana.
2 Chi non era interessato non era obbligato a partecipare.
Era ormai una tradizione consolidata e piaceva gli abitanti, perché spesso andavano, non tanto per l’evento in sé, ma piuttosto per passare una serata, o un pomeriggio non in solitaria.
Fino a quel momento non esistevano malelingue.
Ma un giorno, questo delicatissimo equilibrio sarebbe  stato spezzato.
E tutto sarebbe cominciato da un solo evento.
L’equilibrio fu spezzato dall’arrivo di due persone, che avevano acquistato casa lì, grazie a un annuncio.
Il mese prima era morta una signora di 108 anni e, il giorno seguente nacque una bambina, chiamata come l’anziana deceduta, Giovanna.
Il sindaco, il più diretto discendente dell’anziana, aveva deciso di mettere in vendita l’abitazione della donna.
Per assicurarsi della vendita, e del fatto che chi l’acquistasse restasse a vivere in paese, il sindaco, aveva posto delle severe condizioni per la vendita.
Le condizioni erano le seguenti:
  1. Chiunque acquistasse la casa non poteva allontanarsi dal paese per più di 6 mesi, altrimenti non si sarebbe dovuto ripresentare.
  2.  Se gli acquirenti avessero avuto rapporti problematici con i cittadini e se non si fossero risolti presto, se ne sarebbero dovuti andare.
  3. I nuovi acquirenti avrebbero potuto seguire i vari eventi sportivi insieme ai paesani, ma non avrebbero dovuto disturbare.
Dopo pochissimo tempo dall’annuncio si presentarono due potenziali acquirenti, interessati, dato il prezzo abbordabile.
Appena tutto venne sbrigato i due si trasferirono.
La casa era molto moderna e accogliente, a dispetto dell’età della padrona, essa, come tutte, dava sulla piazza principale.
Quasi tutti gli abitanti, nel retro delle loro case, avevano un piccolo orticello, e degli animali da cortile, con i quali provvedevano a parte del loro sostentamento, ma le attività commerciali erano comunque presenti delle attività commerciali, un minimarket, un panettiere, una macelleria e una pescheria.
Appena i due giunsero nel paese, avevano poche idee su quali fossero le tradizioni locali, anche se, per i paesani, i due nuovi arrivati non erano un grosso problema, dal momento che era sufficiente aggiungere due sedie.
Nessuno aveva idea del cambiamento che i due avrebbero portato.
Era sabato ed era raceweek, per cui sarebbero state trasmesse le qualifiche della Formula 1, la gara, invece, sarebbe stata trasmessa il giorno seguente.
Dal momento che le qualifiche, se non ci fossero stati problemi, sarebbero durate circa un’ora, in seguito sarebbe stato trasmesso un film.
Appena iniziarono le qualifiche, la maggior parte degli spettatori era concentrata sulla proiezione. Tutti tranne i due nuovi arrivati. Gunther e Alvise.
Non solo i due parevano essere poco interessati, ma chiacchieravano a volume altissimo, durante la proiezione delle qualifiche.
Nemmeno quando Mario, il panettiere, e Nicoletta, la macellaia, gli avevano intimato di smettere i due smisero di chiacchierare, anzi, aumentarono ulteriormente il volume della loro conversazione. Ormai avevano perso le speranze.
I due non smisero nemmeno quando Nicoletta minacciò i due di tagliar loro la lingua con il coltellaccio.
Evidentemente ai due non era chiaro che, durante la proiezione di un weekend di gara non si potesse parlare di calcio, e viceversa.
Alvise e Gunther erano all’oscuro di quello che sarebbe loro successo.
I due, addirittura non smise di parlare durate la proiezione del film.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3878727