Primo anno senza te

di Fiore di Giada
(/viewuser.php?uid=695733)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La detonazione dei botti risuona nella città di Bari e il cielo brilla d’oro, smeraldo e porpora.
Il vocio gioioso si mescola all’abbaio spaventato dei cani e al miagolio lamentoso dei gatti.
Vulcano Rosso, seduto , contempla Piazza Prefettura, palpitante di attesa per i festeggiamenti.
Il suo sguardo, apatico, si posa ora sul palco, risuonante di canzoni antiche e nuove, ora sulla folla, che si agita in danze sfrenate.
Lacrime tremano sulle sue ciglia lunghe.
Un tempo si sarebbe unito ai festeggiamenti di Capodanno.
Ma, in quell’anno doloroso, il suo cuore è mutato.
Flora è morta.
E nulla ha potuto fare per salvarla.
Si è spenta tra le sue braccia, in una sventurata vacanza in Grecia.
Il Capodanno, per lui, è una straziante tortura.
I ricordi delle precedenti feste dilaniano la sua mente.
Film… Spettacoli… Serate in piazza…
Ha amato condividere con lei quei momenti di festa.
Puntuale, la mezzanotte giunge.
L’anno nuovo ha spazzato quello vecchio.
Urla di gioia echeggiano nella piazza e la scuotono, come un’onda tellurica.
Vulcano Rosso singhiozza. Quella festa gli è indifferente.
La odia.
Gli ricorda la sua solitudine.
E’ il suo primo anno senza di lei.
Solleva il suo bicchiere, colmo di spumante.
Buon anno, amore mio. –




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3878911