Forse è il caso di
mettere da parte le cazzate e l’ego personale e fare tutti
assieme quello che
nessuno di noi può fare da solo. Forse, dico forse, un
miracolo di Natale può
accadere.
[John
Dolmayan,
Instagram, dicembre 2019]
L’atmosfera
all’interno del jazz bar era pesante e le mie
palpebre si abbassavano sempre più spesso. La musica
risultava davvero
soporifera, volevo fuggire e non avrei dovuto farmi trascinare
lì da mio
cognato.
Serj ascoltava la band
con attenzione e profondo interesse.
In genere il jazz non
mi dispiaceva, ma quella sera mi stava
uccidendo.
«Esco un
attimo» biascicai.
Mi alzai e mi avviai
in fretta fuori dal minuscolo locale,
trovando ad accogliermi uno spettacolo magico e inaspettato: stava
nevicando e
le raffiche di vento erano talmente intense da penetrarmi sotto il
pesante
giaccone.
Infilai le mani in
tasca e sospirai, inspirando l’aria che
sapeva di neve, camini accesi e umidità.
Mi ritrovai a
riflettere: Il fatto che le nostre mogli
fossero sorelle aveva avvicinato moltissimo me e Serj, nonostante le
sorti
della nostra band fossero ancora incerte.
Desideravo con tutto
me stesso che i System potessero
rimettersi in piedi, prendere il coraggio a quattro mani e far capire
al mondo
che erano pronti per spaccare tutto con nuova musica.
Più il
tempo passava, più la situazione degenerava, facendomi
perdere gradualmente le speranze.
Mi sentii sfiorare sul
braccio e notai che Serj mi aveva
raggiunto, stringendosi nella sua giacca a vento.
«Spero che
riusciremo a tornare a casa» mormorò.
«Casa mia
non è molto distante. Stanotte potete stare da
noi» lo rassicurai.
Serj
ridacchiò. «Abbiamo prenotato un albergo per
niente.»
D’improvviso
cercai il suo sguardo. «Pensi che con i System combineremo
qualcosa in futuro?»
Lui mi
scrutò attentamente e si strinse nelle spalle.
«Perché ci pensi proprio ora? Il jazz ti ha messo
di malumore?»
«Ci penso
sempre, Serj» replicai con amarezza.
Una folata di vento ci
sferzò, scompigliandoci i capelli e
facendoci tremare più forte.
Mio cognato si
grattò il mento e sospirò. «Non lo so,
John.»
Sapevo che non era il
momento di parlarne, ma non riuscivo a
farmene una ragione. Sentivo Shavo e Daron lontani, mi mancavano loro e
la
nostra musica.
Mi accovacciai sul
marciapiede e affondai le mani guantate
nel manto soffice, sorridendo appena; dopo aver creato una piccola
palla di
neve, mi sollevai e la lanciai addosso a Serj, colpendolo sul petto.
Sgranò gli
occhi e scoppiò a ridere. «Questa sarebbe una
sfida?»
Feci spallucce e mi
chinai nuovamente.
Poco dopo,
però, fui colpito sulla spalla da un proiettile
gelido.
«Bastardo!»
risi.
«L’hai
voluto tu, cognatino!» mi schernì Serj.
Continuammo a
sghignazzare e lanciarci palle di neve sempre
più grandi, sembravamo due bambini in preda
all’ilarità.
Era bellissimo e io
già stavo meglio.
Sentivo che con i
System avremmo potuto sistemare tutto,
perché tra noi c’era un legame fortissimo a
prescindere dalle divergenze e dalle
incomprensioni.
Dopo un po’,
seduti sul marciapiede innevato, tentavamo di
riprendere fiato.
Sollevai gli occhi al
cielo. «Il
tetto si è bruciato: ora
posso vedere la luna»
recitai.
«Eh?»
«È
una poesia giapponese, l’ho letta su un fumetto»
spiegai.
«È
bella.»
«La luna
siamo noi. I System. Rinasceremo, lo sento.»
Sorrise tristemente e
non replicò.
Io ci spero ancora.
♥
♣
♦ ♠
Carissimi
lettori, ecco a voi la mia nuova raccolta nel
fandom dei System *_*
Ammetto
che mi mancava scrivere di questi ragazzi, ecco
perché ho deciso di partecipare alla sfida di Soul
“12x12” con qualcosa su di
loro!
Volevo
tornare a popolare questo fandom, anche se poi loro
non mancano mai nelle mie creazioni!
Per
chi non conoscesse i ragazzi dei System, vi lascio qui
delle foto per darvi un’idea visiva dei nostri fantastici
quattro XD
Serj
Tankian (voce)
Daron
Malakian (chitarra, voce)
Shavo
Odadjian (basso)
John
Dolmayan (batteria)
Il
banner a inizio capitolo l’ho creato perché ho
deciso di
inserirne uno in ogni storia della raccolta; l’idea
è nata perché ho
casualmente trovato questa foto su Google e mi è piaciuta un
casino! *-*
(Da
notarsi la scritta “this could be you” riferita
alla
sagoma che c’è tra John e Serj, mi ha fatto ridere
e in effetti ognuno di noi
potrebbe esserlo! XD)
Passando
ad altro…
Il
primo prompt della sfida, suggerito da Soul, è
“tempesta
di neve”. Così sono riuscita ad abbinare la storia
al seguente prompt de “Il
contest degli Haiku” di Juriaka:
7-
Il
tetto si è bruciato:
ora
posso
vedere la luna.
Tematica
generale: rinascita
Luogo:
negozio di dischi / concerto / jazz bar
Prompt:
pupazzo di neve / palle di neve
Stagione:
inverno
Ho
deciso di trattare un tema che non è nuovo per i fan dei
System, ovvero il fatto che la band non fa un album insieme dal 2005,
mentre
continua a suonare live le vecchie canzoni. Tuttavia, non ho voluto
incentrare
il racconto solo su questo e, anzi, volevo dargli un’impronta
positiva e
speranzosa.
La
citazione iniziale l’ho presa da un articolo su
metalitalia.com e riguarda una dichiarazione fatta da John di recente,
riguardante appunto le sorti della band. Da qui sono partita e mi sono
lasciata
ispirare, visto che lui è parso un po’ speranzoso
a riguardo!
La
poesia giapponese citata da John è appunto l’haiku
di
riferimento del pacchetto che ho scelto; non era necessario inserirlo,
ma ci
sono riuscita e mi piaceva l’idea, spero sia piaciuta anche a
voi ^^
Ho
deciso che John conoscesse quell’haiku perché lui
è un
grande appassionato di fumetti e ha anche aperto la sua fumetteria a
Las Vegas,
chiamata Torpedo Comics; so che addirittura ha aperto
un’altra sede della
stessa a Orange County, in California.
Ultima
cosa prima di lasciarvi: è assolutamente vero che le
mogli di Serj e John sono sorelle! Infatti, Serj sta da una vita con
Angela
Madatyan, mentre John ha sposato Diana qualche anno fa!
Bene,
mi pare di aver detto tutto, attendo i vostri commenti
e ringrazio Soul per aver lanciato la sfida e tutti gli altri
partecipanti! :3
Alla
prossima ♥
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