Rose Weasley e le tracce del passato

di MagiaOscura
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Quel che rimaneva delle vacanze estive, i Weasley le passarono insieme ai Potter alternandosi tra Villa Conchiglia, Grimmauld Place e la Tana. James fu fastidioso come non mai, instillando in Albus la convinzione di diventare uno stregone oscuro se sarebbe finito tra i Serpeverde. Grimmauld Place, grazie alle sue dimensioni, spesso fungeva da arena per gli scontri tra James e Rose, con quest’ultima che rincorreva il cugino per i tanti piani dai quali era composta l’abitazione, causa della lite più recente era il fatto che James liberò il gufo di Rose in giro per la casa e l’animale aveva riempito di cacca l’abitazione.
“James, Rose! Volete piantarla? Sedetevi e cenate che è la nostra ultima cena prima di Hogwarts!” strillò Hermione, esasperata dagli insulti e dalle botte tra i due cugini.
“Hermione, e lasciali divertirsi! Sono giovani” disse Ron tuffandosi sulla sedia, affamato come al solito
“Ronald, come al solito quando si tratta di essere a favore del caos sei in prima fila, come sempre”
“Presa!” esclamò Harry, afferrando Rose e facendola volare in cielo come se fosse un aereo, facendola ridere divertita e poi la portò a sedere al suo posto.
“Grazie Harry” disse Hermione, grata all’amico per essere riuscito a calmare i ragazzi.
A Grimmauld Place, escludendo i bisticci tra Rose e James, si respirava un’atmosfera di allegria. C’erano anche Teddy e Victoire divisi però da Bill, che si era seduto tra i due ragazzi con il grande disappunto di Fleur, che apprezzava moltissimo Teddy. Anche la signora Weasley rimproverava il figlio per l’eccessiva gelosia. I due si sono portati anche i figli più piccoli, Louis e Dominique rispettivamente di 6 e 4 anni, nati molto tempo dopo Victoire. Mancavano all’appello Charlie Weasley, impegnato con i draghi, Percy e la sua famiglia impegnati a rappresentare il ministero nel mondo e George, Angelina e i loro figli che hanno dovuto disdire l’appuntamento a causa di impegni dell’uomo. La signora Weasley sospettava che fosse successo qualcosa ai Tiri Vispi Weasley.
Verso le undici la famiglia terminò la cena e tutti si divisero nelle varie stanze dell’abitazione: James ospitò nella sua stanza che una volta appartenne a Sirius e Hugo, che su ordine di Bill avrebbe dovuto dormire in una stanza piuttosto lontana da Victoire. Nella stanza di Albus che una volta era di Regulus Black avrebbero dormito Rose e Teddy mentre in quella di Lily Victoire, Louis e Dominique. Gli adulti invece si sarebbero ristretti nella stanza coniugale di Ginny e Harry, allargate tutte quante su ordine del secondo da Kreacher.
“Rose” disse Albus a bassa voce, per non svegliare Teddy che russava rumorosamente alla cugina. Lei dormiva nel letto vicino al suo, diviso da un comodino.
“Cosa vuoi – disse la ragazzina sbadigliando – domani ci dobbiamo svegliare presto, dormi”
“Scusa – mormorò Albus, parlando a voce ancora più bassa – dimmi cosa potrebbe accadere se finisco a Serpeverde”
“Ancora??? Al…ma se finisci tra i Serpeverde non cambierà nulla, resti sempre tu”
“James mi d…”
“James è un idiota. Ascolta – disse la ragazzina appoggiandosi sul gomito, guardando il cugino negli occhi – se finirai tra i Grifondoro sarei contenta perché sono quasi certa di finire lì, ma se finirai tra i Serpeverde sarei contenta lo stesso. Quella Casa deve ripulirsi la reputazione dopo quanto fatto in passato, e solo un mago pulito come te potrà farlo. Dormi ora, ho sonno e lo sai che sono intrattabile se non riposo abbastanza. Ti voglio bene”
“Anche io”
Rose si addormentò di nuovo, chiudendosi il viso con la coperta mentre Teddy non sentì nulla della conversazione tra i due cugini, appisolato come era. Albus invece si girò, da un fianco all’altro, immaginando il giorno dello Smistamento. Nella sua mente si alternarono vari scenari, Smistamento a Grifondoro con Victoire che in qualità di Caposcuola lo accoglieva nella Casa e lo scenario peggiore, quasi drammatico dello Smistamento a Serpeverde e aveva paura soltanto ad immaginare la reazione di tutti quanti.  Si immaginò lo sguardo deluso di Harry e Ginny, dei nonni, le prese in giro al limite del drammatico di James e lo sguardo di compassione di Teddy. Avrebbe voluto parlare con la signora Tonks, che era l’unica tra coloro che conosceva che furono smistate a Serpeverde.
Il giorno successivo Albus fu svegliato dal triplo baccano organizzato da Ginny, Hermione e dalla signora Weasley, ansiose come non mai. La sveglià suonò alle otto e come al solito le tre donne erano in preda all’ansia. I piani prevedevano di svegliarsi all’alba ma Ron pensò bene di ritardare la sveglia di qualche ora, scatenando l’ira della moglie che odiava quando i suoi piani non andavano come voleva.
“SIAMO IN TREMENDO RITARDO!!!” strillò Hermione, buttando il pettine per terra in preda all’ansia. Solo Ron riusciva a mangiare con tutta la calma possibile. Persino Harry si fece contagiare dalla paranoia delle donne. Finalmente, quando erano le dieci, tutti erano pronti, o quasi.
“Ronald, vuoi accompagnare tua figlia in pantofole?” chiese Hermione, esasperata dal totale menefreghismo del coniuge.
“Oh! Bhe, non è una cattiva idea” esclamò l’uomo grattandosi la testa imbarazzato.
“VAI A METTERTI LE SCARPE!!!” strillò la signora Weasley, facendo sobbalzare tutti i presenti dalla paura. Verso le dieci e mezzo, il limite massimo per non perdere il treno, i Potter, i Weasley e Teddy poterono andare. Ron, confuso per il troppo vino bevuto la sera prima, non riusciva ad allacciarsi le scarpe e per questo la comitiva perse un’altra mezz’ora
A King’s Cross le famiglie giunsero alle undici meno dieci, grazie a Hermione che dopo aver capito che non sarebbero mai giunti in tempo in auto, chiuse un occhio sulla smaterializzazione dei minori, ma promise a Ron di costringerlo a dormire sul divano per un mese intero come punizione.
Albus e Rose, che era la prima volta che si trovavano a King’s Cross in qualità di studenti, furono disorientati da tutto questo casino causato da tanti altri bambini che avrebbero cominciato Hogwarts. James salì immediatamente sull’Espresso senza salutare i familiari, Teddy invece si precipitò verso un uomo che salutava insieme alla moglie loro figlio, che si avviava anche lui a salire sul treno. Rose riconobbe con imbarazzo che era Draco Malfoy, visto che lo vide al Ghirigoro dopo aver rotto il naso a suo padre Lucius.
“Bene bene – esclamò Ron avvicinandosi insieme a Hermione e Hugo a Rose – quello dovrebbe essere Scorpius, insieme a suo padre. Non dargli troppa confidenza e superalo in tutti gli esami” disse l’uomo alla figlia, che gli rivolse uno sguardo meravigliato.

“Ron, insomma! Non vorrai già metterli contro da ora? Già ha fatto a botte con Lucius Malfoy!”
Ron si grattò nervosamente la testa, ma decise di dare ragione alla moglie, senza ammetterlo. Rose salì alla svelta sul treno mentre poco più dietro stava arrivando Albus, che si chinò facendo finta di allacciarsi le scarpe. Ginny, dopo aver osservato il figlio decise di lasciarlo da solo con Harry, che si avvicinò con discrezione al ragazzino.
“Che hai?” chiese Harry, notando il figlio inginocchiato, capendo che avesse qualche problema.
“Papà, e se finisco a Serpeverde?”
Harry guardò intenerito il figlio, per poi chinarsi anche lui e guardarlo negli occhi, identici a quelli di Lily.
“Albus Severus Potter, porti il nome di due tra i più grandi maghi che io abbia mai conosciuto che furono presidi di Hogwarts. Uno di loro fu smistato a Serpeverde ed è l’uomo più coraggioso che io abbia mai conosciuto”
“Ma se per caso vengo smistato? Insomma…ci sono andati tanti maghi osc…”
“E allora la Casa dei Serpeverde avrà guadagnato un brillante giovane mago che potrà soltanto fargli bene. E adesso andiamo? O di questo passo l’Espresso partirà e rischi di non venire smistato in nessuna Casa” sorrise l’uomo al figlio, che si alzò timidamente, avvicinandosi agli zii.
“Attento ai Serpeverde…non ti fidare di loro”
“RON!!!” strillò Ginny, sapendo di quanto Albus fosse terrorizzato dallo Smistamento. L’uomo, abituato agli strilli della sorella, della madre e della moglie neanche fece caso, e diede un buffetto a Albus, che si affrettò a salire sull’Espresso.
Rose finalmente vide Albus salire sul treno, ma quest’ultimo non sembrava per nulla rilassato.
“Guarda che James è un idiota, non dargli retta. Andiamo a cercare qualche posto libero” disse la ragazzina al cugino che accettò, dato che non aveva nessuna intenzione di passare il viaggio in piedi insieme alle sue paranoie.
“Qua c’è James e non voglio, andiamo avanti”
Dopo aver camminato per circa cinque minuti ed essersi affacciati ai vari scompartimenti, Rose busso a uno che sembrava avere posti, ma notò imbarazzata che c’erano Delphi e un ragazzo biondo, somigliante in tutto e per tutto a Draco e Lucius Malfoy: Scorpius Malfoy.
“Po…posso?” chiese imbarazzata la ragazza, attirando l’attenzione dei due presenti.
“Io ti conosco…sei quella che ha rotto il naso a mio nonno” disse Scorpius con tono asciutto rivolto a Rose, che cercò di trattenere il sorriso.
“Bhe…mi stava…mi stava provocando, ha offe…”
“Tranquilla, hai realizzato il sogno di mezzo magico. Anche io lo vorrei fare…ma è mio non…”
“Ehi!” protestò Delphi.
“Che vuoi? Adesso non ci sono i miei che vogliono che io simuli rispetto…e tua zia ne dice di tutti i colori di lui. Comunque piacere…Malfoy, Scorpius Malfoy e lei Delphi Fawley. E voi?”
“Io sono Rose Weasley e lui Albus Potter”
Delphi fece posto a Albus mentre si accomodò vicino a Scorpius, ingolosita anche dai dolci che aveva acquistato il ragazzino: tutti gusti più uno, cioccolate e caramelle varie.
La ragazza mangiò di gusto le caramelle, mentre Scorpius la guardava perplesso, e ciò non passò inosservato a Rose, mentre Delphi guardava muta Albus, mettendolo terribilmente a disagio.
“Ho qualcosa che non va, o ti ha dato fastidio che ho mangiato le tue caramelle senza il tuo permesso?” chiese Rose.
“Bhe…cioè…sai chi siamo, ma non sembri avere pregiudizi”
“E quali pregiudizi vuoi che io abbia?” chiese la ragazza a Scorpius, non capendo a cosa si rivolgesse il ragazzo.
“Mio padre e mio nonno sono ex mangiamorte o almeno credo…bhe Delphi non c’entra nulla, ma io…”
“Tu lo sei?” lo interruppe decisa Rose
“Io…ma no, ho undici anni e poi non mi piacciono quelle cose. La zia Andromeda dice che è roba che porta soltanto dolore e guai”
“Perfetto, discorso chiuso. Il resto non conta.”
Rose si trovò molto a suo agio con i due ragazzini nonostante gli avvertimenti di Ron. Scoprì anche che Delphi era la figlia di Daphne Greengrass e di Anton Fawley, morti in circostanze mai chiarite ma non di morte violenta e cresciuta insieme a Pansy Parkinson su desiderio della madre, migliore amica della donna.
“Siamo molto legate e io la chiamo zia anche se non lo è di sangue, e quindi io e Scorpius siamo cugini ma stiamo sempre insieme”
“Credo che siamo vicini, ma non vorrei sbagliarmi” disse Albus, interrompendo la chiacchierata.
“Accidenti…è vero! Ci dobbiamo cambiare, svelti!” disse Rose rivolta con tono autoritario ai tre.
“Ma se c’è ancora lo smistamento!” protestò Scorpius, sicuramente poco interessato ad apparire bene di fronte ai professori, al contrario di Rose.
Rose si infilò in pochi minuti la divisa scolastica mentre Scorpius la guardava perplesso. Qualche minuto prima di scendere apparì una splendida ragazza che il gruppo conosceva bene.
“Victoire!” esclamò Delphi, abbracciando la ragazza.
Victoire Weasley era il nuovo Caposcuola di Hogwarts e fidanzata di Teddy Lupin, che spesso frequentava la casa di Andromeda Tonks, zia di Draco Malfoy. Mentre quest’ultimo faceva capire chiaramente il suo disprezzo per lei a causa della sua discendenza, piaceva a Pansy Parkinson per la sua educazione e il suo modo di porsi. Anche la donna era molto legata alla mentalità dei purosangue, ma in modo meno integralista rispetto a Draco. Delphi e Scorpius invece, allevati alla tolleranza, stravedevano per lei.
“Ehi! Muovetevi, siamo quasi arrivati! Non  volete per caso arrivare in ritardo il primo giorno di scuola?”
“Bhe…a dire il vero non mi dispiacerebbe” disse Scorpius abbattuto.
“Ancora per quella storia? Senti…non ti preoccupare, già ne abbiamo parlato.
“Quale?” chiese Rose
“Lo scoprirai” rispose Delphi, lasciando Rose incuriosita.
Albus invece continuava ad avere la paranoia di finire smistato nei Serpeverde, e quasi non disse nulla né durante il viaggio, né durante l’attraversamento del Lago Nero in barca. Solo Rose parlava senza fermarsi, mentre Delphi sembrava più timida che impaurita da qualcosa. Al loro arrivo furono accompagnati da Victoire a Hogwarts, dove la ragazza li salutò. Rose, Albus, Delphi e Scorpius non fecero in tempo a rilassarsi, quando davanti di loro comparvero tre insegnanti: la professoressa McGranitt, dall’espressione severa e i due vice presidi, Neville Paciock e Horace Lumacorno che sembravano molto meno duri e autoritari della preside.
“Bene – esclamò severa la professoressa McGranitt. Se il professor Paciock ha finito con il salutare conoscenti e non, è mio onere ma anche onore introdurvi nella Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts. Come molti voi sapranno, mi chiamo Minerva McGranitt, preside di questa scuola. Loro due sono Horace Lumacorno, capo della Casa di Serpeverde e Neville Paciock, capo della Casa dei Grifondoro ed inoltre entrambi vicepresidi. Le Case sono quattro, oltre alle due elencate c’è la Casa di Corvonero e Tassorosso. Lo Smistamento in una di questa, determinerà in modo irriversibile il vostro destino in questa scuola che per i prossimi anni, salvo espulsioni, sarà la vostra Casa. Se meriterete sarete premiate, se non meriterete, sarete puniti. Adesso vi chiedo di seguire me e i miei colleghi, in fila indiana” disse l’anziana donna, procedendo verso la Sala Grande con un passo piuttosto svelto per la sua età avanzata.
“Tranquilli, Albus e Rose, sembra cattiva ma in realtà è soltanto fissata con le regole”
“Professor Paciock – esclamò la preside spazientita, avendo sentito le parole dell’insegnante – è compito suo assicurarsi che le regole siano rispettate scrupolosamente dalla prima all’ultima, non screditare la mia autorità con i nuovi arrivati”
Neville, anzi il professor Paciock, non parlò fino all’arrivo alla Sala Grande, per evitare ulteriori discussioni. Il professor Lumacorno invece scherzava con la professoressa McGranitt, che non sembrava gradire le battute del collega. Tutti i ragazzi rimasero estasiati dalla maestosità della scuola, sembrava che non avessero mai visto qualcosa di così grande. La professoressa McGranitt fece ai ragazzini il cenno di fermarsi e poi si accomodò al tavolo degli insegnanti, assieme a Lumacorno e Neville. Al centro della Sala c’era uno sgabello con a fianco un tavolo sul quale era posizionato il Cappello Parlante, appartenuto a Godric Grifondoro e che aveva il compito di smistare tutti gli studenti. Victoire, dal tavolo dei Grifondoro salutò Albus, Rose e anche Scorpius e la ragazza dai capelli blu-argento quando lo vide, abbastanza lontano dai suoi cugini.
“Bene, adesso chiamerò in ordine alfabetico tutti voi che dovrete uno alla volta sedersi su questo sgabello, io vi metterò il Cappello Parlante in testa  che vi smisterà…Adams Chase” disse la preside, dopo essersi alzata e avvicinata vicino al Cappello.
Il ragazzo chiamato dalla preside fu smistato tra i Corvonero, così come Trevor Anderson e Mark Barnes. Jeremy Butler, Gregory Chase e Priscilla Collins a Tassorosso.
“Fawley Delphini”
La ragazza dai capelli argentati e blu che era amica di Scorpius, avanzò timidamente verso il Cappello Parlante, guardandosi intorno, visibilmente a disagio. Dopo qualche minuto di borbottio del Cappello Parlante, fu smistata tra i Serpeverde, venendo accolta da un boato di applausi.
“Vincent Goyle”
Goyle era un ragazzo dalla corporatura massiccia, che lo faceva sembrare più grande degli undici anni che aveva e un’espressione sul viso poco rassicurante, piuttosto sgradevole. Senza neanche essere dovuto poggiato sulla testa del ragazzo, Goyle fu smistato nella casa dei Serpeverde, venendo accolto da un boato e salutato da un ragazzo del settimo anno, che sembrava conoscerlo bene.
Finalmente venne il turno di Rose, dato che aveva come primo cognome Granger. Fu adesso che la ragazzina fu investita dall’ansia. Anche se era sicura di finire tra i Grifondoro, nella sua mente si delinearono  vari scenari più o meno apocalittici, come lo smistamento a Serpeverde con possibile decesso di Ron per crepacuore o meno tragici come finire a Corvonero o Tassorosso, che avrebbe provocato a Ron soltanto un poco di delusione nel complesso superabile.
“Bene bene – esordì il Cappello Parlante ad alta voce, quando Rose si sedette sullo sgabello piuttosto lentamente – è passato un bel po’ da quando smistai i tuoi genitori, e un po’ meno da quando smistai quella bestia scatenata di tuo cugino. Escludo categoricamente Serpeverde…”
Rose, nell’ascoltare le parole del Cappello Parlante, tirò un sospiro di sollievo: il decesso prematuro di Ron era stato evitato.
“…però hai qualità che potrebbero piacere sia a Grifondoro, sia a Tassorosso, sia a Corvonero. Tutti i membri della tua famiglia sono stati dei Grifondoro, per ora. E alla fine anche tu…GRIFONDORO”
Dal tavolo dei Grifondoro esplose un boato di applausi e grida e Rose corse alla svelta verso il tavolo della sua nuova Casa, sedendosi vicino a Victoire.
“Complimenti, Rose. Ma non aspettarti un trattamento di favore da parte mia” disse James con tono di sfida, al quale la ragazza non rispose, decidendo di concentrarsi sullo Smistamento. Jake Harrison fu smistato a Corvonero, Priscilla Hill a Tassorosso e poi fu il momento di Scorpius Malfoy, che si avvicinò lentamente ma con sicurezza allo sgabello e la professoressa McGranitt indossò sopra il capo del ragazzo il Cappello Parlante.
“Mmh…un nuovo Malfoy, ma un bel po’ diverso da coloro che ti precedettero. Non sei come tuo padre e tuo nonno, sui quali non ho avuto mai dubbi su dove spedirli, ma con te ne ho parecchi. Hai molte più qualità e anche molto più buon senso rispetto a loro. Ma non è detto che tutti quelli positivi non possano essere dei buoni Serpeverde….ho deciso: SERPEVERDE”
Dal tavolo di quest’ultimi  partirono molti applausi, ma questo non sembrò toccare particolarmente il ragazzo, che si accomodò senza troppo entusiasmo vicino a Delphi.
Kiley Mitchell e Alexis  Marshall finirono a Grifondoro e la più impacciata e impaurita sembrò quest’ultima, che inciampò nel suo mantello un po’ troppo lungo per lei. La ragazzina aveva dei capelli ricci e castani ed era piuttosto rotonda di aspetto fisico, ma non del tutto grassa. Si accomodò vicino a Rose, che vedendola a disagio si presentò e provò a fare amicizia con la ragazzina. Quest’ultima riverlò di aver perso i suoi nonni nati-babbani durante l’ultima guerra magica e di essere cresciuta in orfanotrofio, nel quale veniva spesso presa in giro oltre al suo aspetto anche per le stranezze che capitavano ogni volta che era nelle vicinanze, che alla fine si rivelarono essere casi di magia casuale.
Dopo alcuni altri ragazzi che sfuggirono a Rose, venne il turno di Albus.
“Albus Severus Potter” ripetè la professoressa McGrannitt impaziente, notando il ragazzino guardare nel vuoto. Albus, dopo qualche secondo si fece coraggio, rincuorato dai gesti di incoraggiamento di Rose, alla quale era molto affezionato, e di Victoire.
Tutta i presenti nella Sala Grande tacquero, incuriositi su quale Casa avrebbe ospitato il secondogenito di Harry Potter. Albus si incamminò, a passo funereo verso il Capperllo Parlante, sedendosi con uno sbuffo d’ansia. Avrebbe preferito senza dubbio essere un magonò in questo momento, per non provare l’ansia e la preoccupazione che aveva.
“Potter, di nuovo e per l’ennesima volta un Potter. Fino ad ora siete stati leali alla Casa di Grifondoro, poi tu sei anche un Weasley a metà, quindi tecnicamente non ci sarebbe alcun dubbio riguardo a dove smistarti. Però…c’è quel qualcosa che non mi convince, non sembri essere un Grifondoro fino al midollo come tuo padre, tuo fratello e tuo nonno, e non so se è una cosa completamente negativa visto quanto combinato da loro in passato…”
Albus tradì un sorriso, ripensando ai racconti di Harry riguardo alle punizioni del nonno insieme al suo gruppo di amici. Ricordò di quando suo padre raccontò di come il nonno fece di tutto per conquistare la nonna, perdendo tutto il suo orgoglio e di come fece a botte con Vernon Dursley.
“…ti diverti, ragazzo? Bhe, meglio divertito che preoccupato. Comunque ho deciso…SERPEVERDE!!!”
La Sala Grande tacque, sbigottita dalla sentenza del Cappello Parlante. Albus, non sapendo se piombare in preda alla disperazione o se accettare serenamente lo smistamento, si diresse verso il tavolo dei Serpeverde, senza guardare Rose e Victoire che rimasero sotto shock. Il ragazzo si sedette vicino a Delphi Fawley, che gli sorrise. A Albus non sfuggirono l’aspetto particolare della ragazza, oltre ai suoi capelli blu e argento. Aveva degli occhi azzurri, quasi bianchi e il ragazzo si chiedette se Delphi fosse umana. Vicino a lei egli notò Scorpius, che guardava assonnato nel vuoto e non gli prestò la minima attenzione.
“Vedrai che ti troverai bene…io sono Delphini ma chiamami Delphi” disse la ragazza sorridendo
“Albus…libera di chiamarmi anche Al, per me è indifferente” rispose il ragazzo più per educazione che per effettiva voglia di comunicare.
“Va bene, Al. Quello vicino a me è Scorpius, Scorpius Malfoy, ehi – esclamò Delphi stizzita, dando a Scorpius una gomitata nelle costole. Sembrava che stesse dormendo ma poi tornò immediatamente sveglio, anche se sembrava completamente disorientato – vuoi aspettare almeno la fine della cena per dormire? Scusalo, ha problemi col sonno, dorme quasi sempre e in qualsiasi posto” disse Delphi, cambiando immediatamente tono con Albus, diventando molto più amichevole. Albus e Scorpius però non ebbero occasione di presentarsi, dato che quest’ultimo si addormentò di nuovo.
Lo Smistamento durò altri dieci minuti, dopo i quali la professoressa McGranitt congedò tutti gli studenti, augurandogli una serena notte e avvertendo i ragazzi del quinto e del settimo anno su quanto fossero importanti i G.U.F.O e i M.A.G.O. Rose e Victoire provarono ad avvicinarsi a Albus mentre la Caposcuola anche a Scorpius, ma quest’ultimo era troppo inebetito per il sonno mentre Albus seguì Delphi, non sapendo dove si trovasse il dormitorio dei Serpeverde. La nuova amica invece sembrava conoscere qualsiasi dettaglio dei Serpeverde.
“Tranquilla, Rosie. Vedrai che starà bene mentre noi gli parleremo domani”
“Lo spero” esclamò Rose, preoccupata per Albus.
Quando tutti ormai erano addormentati, Rose rimase seduta sul letto fissando il vuoto e ripensando alle parole dei genitori e poi a Albus, che era finito nei Serpeverde come temeva.
“Ehi…non dormi? Domani la giornata inizia presto” disse Victoire, esausta dai suoi doveri di Caposcuola.
“Si certo, pensavo”
“A cosa? Albus starà bene, e per quanto riguarda te…ti troverai alla grande qui. Conosci già tutto il programma del primo anno” disse Victoire alla cugina, che le rispose con un sorriso.
“Senti, Victoire. Posso chiederti di Scorpius Malfoy e Delphi Fawley? Vedi, il papà non parla bene della loro famiglia…vorrei un tuo parere”
Victoire rimase qualche secondo in silenzio, colta dalla sorpresa per la domanda della cugina, ma poi effettivamente si ricordò delle raccomandazioni scherzose  ma non tanto di Ron, che la invitava a tenersi a distanza da Scorpius, ma anche da Delphi, che secondo lui era come lui, in quanto sua cugina.
“Rose, lo zio Ron e la famiglia di Scorpius si trovavano su schieramenti totalmente opposti durante la guerra magica, e non hanno superato le diffidenze e antipatie reciproche. Sia il signor Malfoy ma soprattutto lo zio Ron sono rimasti fissi sulle loro posizioni, e ciò influenza il loro parere.”
“Ma…per quanto riguarda Delphi e Scorpius, come sono? Non sembrano come li descrive il papà.”
“Sono simpatici e io ho modo di frequentarli…sai, Teddy è un parente dei Malfoy e anche io ho avuto modo di conoscerli. Non sono mai stata a Villa Malfoy, ma alla casa di Delphi si, e sono sempre stata trattata benissimo”
Rose rimase dubbiosa: non metteva in dubbio le parole di Ron, ma anche di Victoire si fidava e basandosi anche sulle parole di Hermione, capiva sempre di più che il padre non era semplicemente riuscito a superare i traumi della guerra.
“Ascolta – disse Victoire, prendendo le mani di Rose – lo zio Ron come i miei genitori e quelli di Scorpius sono cresciuti in un’era diversa in cui omicidi erano all’ordine del giorno. Tu per fortuna in un’epoca diversa. Fai amicizia e conosci persone senza farti condizionare da nessuno, e giudicale in base alle tue esperienze, come faccio io. E ora dormi, avrai tempo per conoscere Delphi, Scorpius e tutta Hogwarts. Buonanotte” disse Victoire andando nel suo letto, senza dare il tempo a Rose di rispondere.
Rose si sdraiò e si coprì con le coperte, guardando al soffitto, per poi chiudere lentamente gli occhi e si addormentò quasi subito, dato che infondo era stanca e non aveva dormito per nulla la notte precedente.




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