“Questa
storia partecipa a Xmas Song
indetta dal gruppo facebook Il
Giardino di Efp”.
Prompt:
16. Mettere una ghirlanda a mo' di sciarpa intorno al collo di un'altra
persona;
Scritta
sentendo: 「Nightcore」→
Thunder ✗ Radioactive ✗ Believer ✗ Whatever It Takes
and MORE (Switching Vocals).
Cap.43
Tutto bene quel che finisce bene I° parte
Troverai
il tuo posto accanto quelli
Chichi si
affacciò alla porta, i lunghi capelli neri legati in una
crocchia e un kimono che le ricadeva largo sul corpo.
“Gohan! Bardack!
Venite a casa, il cenone è quasi pronto!”
chiamò, gridando.
La
sua voce risuonò tutt’intorno, tra gli alti alberi
dei Monti Paoz.
Alcuni corvi e degli pterodattili spiccarono il volo.
Due
bambini corsero nella sua direzione, il più veloce aveva i
capelli a cespuglio. Nonostante il taglio degli occhi severo, aveva un
grande sorriso.
Il
secondo si guardava più intorno, con due occhi curiosi.
Aveva il libro sotto braccio, un cappellino rosso in testa e i capelli
a caschetto.
Chichi li
controllò mentre entravano.
“Ecco,
lo sapevo, piccoli monelli. Di nuovo a fare la lotta”. Scosse
il capo e ridacchiò. “Filate a lavarvi”
disse, accarezzando la testa di entrambi i gemelli.
Una
risata fragorosa provenne dalla stanza accanto.
“Ti
ricordi quando anche noi ci riducevamo in quel modo, amico
mio?” domandò Yuma.
Il
vecchio Gohan annuì,
portandosi le mani ai fianchi.
“Eccome,
ma era anche colpa del Maestro Muten e
dei suoi assurdi allenamenti”.
Yuma
gli disse: “Ha promesso che verrà anche lui. Vuole
assolutamente conoscere il tuo nipote adottivo”.
Nonno Gohan negò
col capo.
“Sbagliato
i miei ‘due’ nipoti adottivi”.
Yuma
si raddrizzò il grande elmo cornuto.
“Chissà
che faccia farà quando scoprirà che sono i due
che gli hanno rubato la sfera e si sono portati il suo allievo Crilin”.
Gohan uscì
dal bagno e raggiunse la madre.
“Dov’è
papà?” domandò. Guardò con
la coda dell’occhio suo fratello Bardack che
si era messo a ballare davanti allo specchio del bagno, utilizzando lo
spruzzino della doccia come microfono.
Dalla
porta entrò Kakaroth.
“Eccomi
qui, figliolo” disse. Si strofinò le mani tra
loro, il suo aspetto era identico a quello di Bardack.
“Siete pronti a festeggiare il Natale?”
domandò.
Alle
sue spalle entrò un uomo dalla folta chioma, che gli
arrivava fino alle caviglie.
“Abbiamo
fatto la spesa”.
“Radish,
spostati, questi pacchi pesano”. Un altro saiyan ancora
entro, del tutto simile a Kakaroth,
tranne la pelle più scura.
“Turles,
andiamo in cucina, così possiamo posare tutto”
propose Kakaroth.
Turle
annuì, borbottando: “Chi lo immaginava che i
supermercati avessero così tante belle
luci”.
“Non
le hanno sempre, sono solo per questa festa. Il...
Il...”.
“Natale”
disse Gohan,
chiudendo gli occhi e sorridendo.
Bardack aspettò
che le braccia del padre fossero libere e vi saltò,
stringendolo.
“Oggi
viene zio Vegeta?” domandò.
Kakaroth abbassò
lo sguardo.
Piccolo
li raggiunse insieme a Crilin,
aveva le braccia colme di sfere.
“Possiamo
resuscitarlo con queste!” gridò il
terrestre.
Piccolo
annuì, gli occhi liquidi. “Possiamo riportare qui
il mio papà” gemette.
Kakaroth mise
il figlio sulla spalla, sollevò Gohan e
se lo mise sull’altra spalla. Entrambi i figli ridacchiarono,
dimenando i piedi.
“Oggi
finalmente batterò Nappa davanti agli occhi del
principino” si vantò Radish.
S’indicò col pollice, i suoi occhi
brillavano.
“Non
ci riuscirai mai”. Bardack lo
raggiunse alla fronte con un cetriolo.
Chichi raggiunse
il marito e gli mise una ghirlanda natalizia intorno al collo.
“Ecco, ora sei addobbato anche tu”
scherzò. Si nascose la bocca con la mano
ridacchiando.
“Come
sei buffo, papà!” trillò Bardack.
Gohan ridacchiò
piano. “Sembra una strana sciarpa”.
Chichi si
sistemò una ciocca dietro l’orecchio e disse:
“Non vedo l’ora di far vedere a Bulma il
mio vestito nuovo”.
“Chi
avrebbe mai detto che quei Bulma e
‘fratellone’ si sarebbero messi insieme”
disse Kakaroth,
grattandosi il naso.
Bardack disse:
“Papà, ti prego, tienila”.
Indicò la ghirlanda. “... Voglio vedere che faccia
farà zio Vegeta quando la
vedrà”.
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