“Questa
storia partecipa a Xmas Song
indetta dal gruppo facebook Il
Giardino di Efp”.
Prompt:
15. Nastro rosso;
Cap.44
Tutto bene quel che finisce bene II° parte
Bulma sorrise,
guardando Vegeta levitare fino alla cima dell’albero di
Natale, sistemando il puntale.
Bulma alzò
lo sguardo, osservando Crilin e
Vegeta a poco da lei, uno in piedi davanti all’altro.
Vegeta
si rigirò il pacchetto, che il terrestre gli aveva dato, tra
le mani, inarcando un sopracciglio.
“Un
dono per me?” domandò.
Crilin si
passò la mano sulla testa e ridacchiò.
Vegeta
sciolse il fiocco rosso che teneva chiuso il presente e lo
guardò con aria confusa. “Sei sicuro di volermi
fare un regalo?” chiese.
Crilin rispose
gioviale: “Certo, siamo amici!”.
“Donna,
sei sicura vada messo così?” domandò il
principe dei saiyan,
ridestandola.
“Papà,
sbrigati con quell’albero! Finiremo per fare
tardi!” si lamentò Piccolo.
Crilin,
al suo fianco, sbadigliò. “Potevi metterlo tu. Ti
sei fatto alto come un palo della luce”.
“Umphf”
si lamentò il namecciano,
spintonandolo. “Non è colpa mia se voi siete tutti
dei nanetti”.
Crilin notò
il sacchetto al fianco di Piccolo.
“Lo
sai che non puoi sempre recuperare tutte le sfere e tenerle con
te?” domandò.
Piccolo
ribatté: “Sono il futuro Supremo, certo che posso.
Inoltre preferisco essere previdente”. Incrociò le
braccia al petto, sospirando. Indossava una tuta violetta, con una
casacca blu scura su cui risaltava lo stemma della casata dei saiyan.
“Voi
due, smettetela di punzecchiarvi. Sì, Vegeta,
così è perfetta. Ora possiamo andare a
prepararci” disse Bulma,
passandosi la mano tra i corti capelli azzurri.
Vegeta
atterrò davanti a lei. “Sarà meglio. Se
arriviamo in ritardo anche solo di un paio di minuti, Kakaroth e
la sua famiglia si mangeranno tutto”.
“Voi saiyan e
la fissazione per il cibo” brontolò.
Bulma atterrò
con il jet davanti alla casa dei Son. Aprì il portellone
premendo un pulsante, facendo scendere Piccolo e Crilin.
Vegeta
era seduto sopra il veicolo, con le gambe incrociate. Osservava un
fiocco rosso.
“Natale...”
sussurrò. Fece una smorfia poco convinta. “Tsk”.
“Amore,
scendi!” lo chiamò Bulma.
Vegeta
infilò il fiocco in tasca e spiccò il volo,
atterrando fino a lei. Raggiunse la porta e bussò
così forte da farla tremare.
“Così
finirai per buttarla giù” disse la donna.
Vegeta
rispose con un grugnito.
< Crilin e
Piccolo sono già entrati > pensò. Si
voltò verso Bulma e
la osservò con aria preoccupata. < La
‘mia’ donna che aspetta il
‘mio’ bambino. Non avrei mai creduto di diventare
padre > pensò.
Kakaroth aprì
la porta. “Gli altri sono già a tavola. Persino
Piccolo, gli ho fatto trovare dell’ottima acqua di
fonte” spiegò.
Vegeta
fece una smorfia, mentre il suo stomaco gorgogliava.
“Finalmente
siete arrivati. Se facevi più tardi di così,
mangiavo tutto io, “fratellone” gli disse Kakaroth.
“Non chiamarmi “fratellone” rispose
Vegeta, meccanicamente.
Chichi li
raggiunse e aiutò Bulma ad
entrare, sorridendo nel vedere il pancione
dell’amica.
Kakaroth sorrise,
facendo entrare il più grande.
<
Alcune cose sono cambiate, altre rimarranno per sempre le
stesse.
Forse
un giorno torneremo nello spazio, o forse no. Nel frattempo, per noi la
Terra non è un posto niente male
>.
<
Che strana famiglia che siamo, ma l’importante è:
“Tutto bene quel che finisce bene > pensò
Nonno Gohan,
guardando i due ragazzi accomodarsi a tavola.
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