Il
potere della spada di Gorsun svanisce dal mio corpo.
La
trasformazione si scioglie.
E’
finita. Sto morendo.
Ho
perduto tanto sangue e, per questo, non sento alcun dolore.
L’amarezza
stringe il mio cuore. Non sono riuscito a fare nulla.
Sono
un dannato fallito.
Vorrei
piangere, ma non ci riesco.
E
le urla di Saori e Kosuke acuiscono la mia pena.
Ad
un tratto, delle mani si posano sulla mia testa e sollevano il mio
tronco.
– Yonosuke…
Amico! –
Accenno
ad un sorriso. Ormai non vedo più nulla, ma il mio udito
funziona ancora.
Shishimaru,
amico mio, sei tu?
No,
non merito di chiamarti così.
Per
colpa mia, noi non siamo stati mai amici, se non in questi ultimi,
dolorosi momenti.
Per
tanto, troppo tempo ti ho perseguitato, bramoso del tuo sangue.
Volevo
distruggerti.
Eppure
, malgrado il mio passato di sangue, tu e i tuoi amici mi avete
accolto senza riserve.
Avete
creduto al mio cambiamento.
Davanti
alla vostra grandezza d’animo, mi sono sentito un essere
infimo, indegno di comprensione.
Ho
cercato la completa redenzione affrontando Gorsun da solo, ma non ce
l’ho fatta.
Ho
creduto di darti la serenità che meriti, invece ti ho
scaricato altra angoscia sulle spalle.
Anche
se ho cercato di fare il bene, ho sbagliato ancora.
Se
puoi, perdonami.
– Perché?
– chiedi.
La
tua voce vibra d’angoscia e amarezza e le tue mani mi sfiorano
il viso.
No,
ti prego, non soffrire per me.
Non
merito il tuo dolore, Shishimaru.
– Dovevo
farlo… Per tanto, troppo tempo ho desiderato la tua morte…
– inizio.
Mi
fermo. Sento un peso opprimente sul petto, ma cerco di non badarci.
Voglio
che non ci siano equivoci tra di noi, Shishimaru.
– Sono
cambiato, è vero… Ma le parole non servono a nulla, se
non sono sostenute da azioni concrete… – mormoro.
Riesci
a sentirmi, Shishimaru?
Le
tue mani si stringono con più vigore attorno al mio corpo,
sempre più debole.
– No…
Non devi morire! Dobbiamo affrontare Gorsun insieme! – urli.
La
tua voce si alza e il tuo corpo trema di rabbia impotente.
No,
non sentirti in colpa.
Allungo
la mano, seppur con fatica. Desidero toccarti.
Ormai,
solo il tatto può aiutarmi a stabilire un contatto con te.
Comprendi
il mio desiderio e la tua mano, decisa, si stringe attorno alla mia.
Sono
felice. Non ho mai sentito un tocco così dolce e deciso.
Resto
fermo, tra le tue braccia, e, per alcuni istanti, mi godo questa
sensazione. E’ magnifica…
Vorrei
godere del tuo calore per l’eternità.
Ma
non può accadere.
Io
sono condannato e nulla potrà salvarmi.
– Come
vorrei poterti credere… – sussurro, malinconico. So di
darti un dolore, Shishimaru, ma non posso mentirti.
E,
malgrado le tue parole, hai capito che, per me, non c’è
più nulla da fare.
Non
sei stupido.
– Addio…
Auguro a te e ai tuoi amici di essere felice… – sibilo.
Ormai, solo questo posso darti.
Spero
che le mie parole influenzino il destino tuo e dei tuoi amici e vi portino fortuna.
Il
tempo, ormai, per me, è concluso.
E
la mia anima si stacca dal mio corpo stanco.
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