L'ultimo servizio

di Celiane
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L’uomo era riverso a terra. Le gambe, in una strana angolazione, scosse dal tremito della vita che stava lasciando, lentamente, le sue membra. La luna, impietosa spettatrice di quel macabro spettacolo, illuminava come un faro la macchia rossa, densa, che faticosamente si spandeva sul campo di terra. Il rosso del terreno si univa a quello del sangue ancora caldo. Sugli spalti, un‘ ombra voltò le spalle a quella figura, ormai immobile. I passi risuonavano tra gli spalti del campo centrale del Foro Italico, facendosi sempre più lontani.
Il loro rumore sordo, amplificato dall’eco di quel silenzio mortale, andava all’unisono con quel cuore che rintoccava sempre più flebilmente.
E poi fu silenzio.
 




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