House:
Poeta Per Caso!
TAC TAC TAC
La porta dell'ufficio di House si aprì di scatto.
Il rumore dei tacchi divenne ovattato sopra la moquette.
"Ferma, non muoverti!
Voglio vedree la morbida luce della sera che danza nei tuoi occhi; la
dolce carezza del tramonto nei tuoi capelli quando ti giri e lasci il
mio ufficio senza darmi quella cartella."
Cuddy lo guardò sorpresa.
"Oltre ad essere medico
sei anche poeta...ogni giorno scopro una tua dote nascosta!"
"Già...sono
molto dotato"
"Bei versi, davvero. Io
ci avrei messo una bella rima, ma non tutti sono in grado..."
"Ehi...le rime non sono
il mio forte...ma...mmm...me la cavo meglio con le metafore e i
paragoni"
"Ah sì? Ad
esempio?"
"Mmm...il tuo sedere
illuminato dalle luci di sicurezza pare una superpetroliera!"
"Wow...certo che tu non
hai un briciolo di rispetto vreso altre persone...beh...oltre a te
stesso"
"Ehi...la proprietaria
della superpetroliera osa offendree il grande poeta?"
"Smettila di are
l'offeso e vai a completare le tue ore di clinica!"
"Ma..."
"Vai subito...e inizia a
fare il tuo dovere di medico!"
"Il MIO dovere?"
"Ah...scusa! Adesso ti
spiego. Sai...cose del tipo: visitare e curare i pazienti non ti dicono
niente?"
"Ma mammina...io..."
"Fila subito in clinica!"
Cuddy girò sui tacchi uscendo con grazia dall'ufficio e
scoccando ad House uno sguardo di rimprovero.
"Uffa...ti
affonderò petroliera..una volta per tutte!"
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