Verso la Fine

di fame
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Verso la Fine,
mi svegliavo triste,
tutte e tutte le mattine;
e poi uscivo
e di tanto mi pentivo:
di questo e di quello..
Ma almeno mi sentivo
presente e vivo.

Comuni a tutti
erano le lacrime,
e sulle prime,
parlavano più
di ogni suono;
e quasi sembravano
palesi, come io che adesso
ci sono.
E poi tutti seduti
come sopra il trono.
Ma che non sanno,
quel che ha fatto il nonno.
E quelle faccie da tonno,
a dire e a dire,
ma che fanno ridere,
ma, aimè, anche morire.
Quando si vede tutto ciò,
mi sento anche meglio,
ma solo un pò:

il male dell'uomo farà
il suo corso,
e nessuno verrà
a prestargli il soccorso.
Come della mela il torso,
che morso dopo morso
piano si consuma;
anche il mondo, cade lento,
come una leggera piuma.

Ma non ti ricordi la
vita come profuma?
Non ti ricordi com'era prima,
quando del monte arrivavi in cima,
e potevi vedere la valle;
ed osservare ciò che ora trema.

Sarà una tremenda Guerra,
ma non tra questa gente scema,
ma tra la Natura
e ciò che ora fa più paura..
L'Uomo.





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