Sui Generis

di SSJD
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Casus belli (Storico)
 
 

Guidato più dall’impulso che dalla ragione, scelse di risvegliare il mastino assopito.
L’odio verso l’Impero lo aveva reso tanto cieco da non permettergli di capire che il sentimento non fosse altrettanto condiviso. La conquista di Sagunto, tradimento eclatante del Trattato dell’Ebro, lo inebriò a tal punto che decise di marciare su Roma.
Ma scatenare una guerra contro chi l’arte bellica l’aveva inventata non fu la strategia migliore che il giovane Annibale potesse seguire.
Quando dodici anni dopo vide rotolare davanti a sé la testa del fratello, capì che il suo sogno di liberazione, o piuttosto di conquista, era fallito e che l’ora di tornare a difendere Cartagine era ormai giunta.
 
 
***
 

N.c.A: La seconda guerra Punica iniziò proprio dalla presa di Sagunto (219 a. C.), città spagnola assediata per ben 8 mesi dal giovane Annibale e da lui conquistata, ignorando il Patto dell’Ebro. Quest’ultimo era un trattato in cui Roma imponeva a Cartagine (rappresentata da Asdrubale il vecchio, cognato di Annibale) di non espandersi a nord dell’Ebro. Ma Annibale, che fin da piccolo era stato ‘istruito’ all’odio verso Roma, scelse di attaccare la roccaforte, più come gesto provocatorio, che come reale interesse nella conquista. Il successo lo inebriò e decise di liberare gli Italici dal potere dell’impero.  Partì con gli elefanti e varcò le Alpi.
In dodici anni di guerre, battaglie e morti (centinaia di migliaia) riuscì ad arrivare in Puglia. Poi chiese aiuto al fratello minore (Asdrubale Barca) il quale lasciò la Spagna e accorse in suo aiuto con 56000 uomini. Morirono tutti in un’epica battaglia sul fiume Metauro (nelle Marche), dove lo stesso Asdrubale perse la vita e gli fu tagliata la testa, fatta pervenire ad Annibale.
Ho letto che il comandante cartaginese fece un errore enorme, nell’affrontare questa conquista della penisola italica.
Era convinto che il suo odio verso Roma fosse condiviso dal popolo italico e che quindi le popolazioni conquistate a cui lui voleva dare la ‘libertà’ lo aiutassero nella sua impresa. Invece poche città risultarono essergli riconoscenti, mentre la maggior parte della penisola non era per niente insoddisfatta del governo di Roma.
Per questo non gli fu possibile raggiungere il suo obiettivo.
Infine.
Annibale dovette correre in aiuto di Cartagine, lasciando l’Italia, ma fu tutto inutile. Cartagine cadde pochi anni dopo sotto l’assedio dei romani che la sottomisero definitivamente.




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