C'erano una volta... gli anime

di lmpaoli94
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Mentre tutta la popolazione di Willon City assisteva al combattimento con il fiato sospeso che avrebbe per sempre deciso il loro futuro, Federico divenne una cosa sola con il Drago Arcobaleno.
La forza dirompente di quella creatura aveva bisogno dello spirito del giovane ragazzo per riuscire a dare il meglio di sé.
Ma sarebbe riuscito a salvare tutta la città e a rendere il futuro degli abitanti degno di essere vissuto?
< Non sei degno di guidare il Drago Arcobaleno! Tu non fai parte di questo mondo e non sei un duel master! >
< Posso diventarlo, sai? Anche se solo per pochi minuti. >
< Voglio proprio vedere come farai… Il mio Artimyle ha molti più pnti del tuo drago. >
< Ma non ci sarà solo il Drago Arcobaleno… Arceus! Attacca di nuovo il tuo nemico! Gigaimpatto! >
Mentre il pokémon si trasformò in una specie di meteora colpendo Armityle con tutto il suo corpo, subito dopo fu la volta del Drago Arcobaleno.
< Non ti aspettavi questo colpo simultaneo, vero? >
Ma Jaden non si mosse di un millimetro, fissando la scensa con sorrisetto compiaciuto.
< Adesso ti metti pure a ridere? >
< Sì… Perché non hai ancora capito contro chi sei andato incontro. >
Mentre Armityle si rimise in posizione senza essere minimamente ferito, si stava preparando a scaglire il suo attacco più potente.
< Preparatevi! State per conoscere la vera forza della carta più forte di duel masters. Vai Artymile! >
Ma il mostro non si mosse per alcuni secondi, fissando solo il giovane Jaden Yuki.
< Che cosa stai facendo Artymile? Attaccalo! >
Ma invece di attaccare il nemico, Artymile distrusse con un solo l’intero castello, causando un sacco di vittime.
< Oh no! Ragazzi! >
< Quel mostro è totalmente fuori controllo > fece Misty spaventata.
< Ragazzi, allontanatevi subito da qui prima che sia troppo tardi. >
< Artymile! Non dovevi distruggere il castello, ma il Drago Arcobaleno e Arceus! >
Ma la creatura non ascoltò gli ordini di Jaden.
< Nessuno mi aveva mai ordini… Tu, stolto ragazzo che mi hai risvegliato dal mio sonno, la pagherai! >
Accanendosi contro il giovane Jaden, la creatura lo polverizzò con una sola mossa, mentre un enorme polverono ricoprì tutta la vallata.
Nessuno riusciva a capire che cosa stava succedendo.
Il fuoco e le nube nere avevano ricoperto ogni cosa.
< Adesso ritocca a me… Charizard! Spazza via queste nubi nere! >
Appena il pokémon di Ash rese la visibilità più nitida, Federico e tutti i presenti rimasero sconcertati dal disastroso impatto che aveva avuto Armityle.
In solo poche mosse aveva distrutto mezza vallata di Willon City e il castello, uccidendo tutti i quattro duellanti e le loro spie.
< Ragazzi… è finita > fece Federico inchinandosi a terra < Non avrei mai creduto che quella creatura si fosse ribellata ad un duellante come Jaden… >
< Federico! Ragazzi! >
Saeko, accompagnata da Goro e da Ryo, accorsero sul luogo di battaglia vedendo con i loro occhi l’intera devastazione.
< Quelle creature erano davvero micidiali > fece  Ryo < Ma com’è possible che Armityle si fosse ribeellato a Jaden? >
< Perché quella creatura non voleva essere risvegliata e non voleva essere sottoposta agli ordini di Jaden. >
< Dobbiamo dire che questa è stata la nostra fortuna > fece Ash < Altrimenti non so come ne saremmo usciti. >
< Già… Adesso che è totalmente conclusa la nostra vventura, tu puoi andartene quando vuoi Federcio. >
< Ma come? Ci lascia subito? >
< Ryo, ha concluso la sua missione salvandoci tutti. >
< Ma io non ho fatto nulla… >
< Come nulla? Hai avuto il potere di controillare il Drago Arcobaleno > fece Inuyasha < Nessuno c’era mai riuscito prima. Quindi sei un eroe a tutti gli effetti. >
Federico non riusciva a credere nella missione conclusa.
Adesso poteva tornare alla sua vita normale.
Ma aveva davvero concluso tutti i conti in sopseso di ogni suo amico di Willon City?
 
 
La macchina era pronta per partire destinazione Osaka.
Quel giorno non avrebbe avuto nessun ostacolo, a parte la mancanza dei suoi amici più stretti.
< Adesso che me ne vado voi ch cosa farete? >
< Torneremo alle nostre vite normali > fece Ryo < Con la consapevolezza che non ci sarà più nessuno che controllerà noi e questa città. >
< Quindi rimarrete tutti qua? >
< Esatto. In fondo questa città e la convivenza comune ci piace molto > rispose Saeko.
< Però questo vuol dire che noi poliziotti perderemmo ogni singolo lavoro visto che abbiamo finalmente conquistato una pace tanto agognata. >
< Anche se non dovremmo risolvere missioni complicate, ci sarà sempre da mantenere la pace in città > spiegò Goro < E poi dobbiamo ricostruire la nostra centrale e il locale Occhi di gatto. Quindi abbiamo tante cose da fare. >
< Avete ragione, me n’ero dimenticato. Non posso andarmene dopo le distruzioni causate da quei vili duellanti. >
< Non ti preoccupare. Possiamo farcela da soli > fece Sheila.
< Ma io… >
< Tu sei rimasto qui da noi fin troppo a nlungo. Riprendi la tua vita ma non dimenticarci mai, ok? >
< Non potrei mai farlo, Matthew. >
Una volta aver salutato con commozione ogni singolo cittadino a cui era legato, Federico salì sulla sua auto per continuare il suo viaggio senza dimenticare mai i suoi amici.
Dovette fare all’incirca tre chilometri per superar euna foresta che inizialmente ra immensa, ma quando vide le indicazioni per Osaka un senso di nostalgia pervase la sua mente.
“Mi giro di scatto e Willon City sembra scomparsa per sempre… Non ho ancora deciso se tornerò, ma la cosa  più importante è che adesso tutti siano realmente felici. Arrivederci amici miei, non vi dimenticherò mai.”
 
 
Cercando di tornare alla vita normale di sempre, gli unici che non erano ancora del tutto felici erano Ryo e Saeko.
< Ryo, dobbiamo colmare il nostro vuoto > fece Saeko con tono triste < Mayu non ci perdonerà mai. Ormai dobbiamo prenderne atto. >
< Sì, purtroppo hai ragione… Cerchiamo di essere lo stesso felice, ok? >
< Non so se ci riuscirò. >
< Certo che ci riuscirai. Anche perché tu non riesci ad essere triste per tutta la vita. >
La voce srena e felice della bambina fece scomparire in pochi secondi l’infelicità di Saeko e di Ryo.
< Mayu! Nopn sapvo che tu eri qui! >
< Sorpresa vero? Dopo tutti questi giorni di battaglie e di paura di morire, ho deciso che non posos portarvi rancore per sempre… Dobbiamo essere una famiglia unita e forte. E posso farlo solo con voi due. >
Sentendo quelle parole piene d’amore, alla fine Saeko strinse la bambina scoppiando a piangere.
< Ti ringrazio, Mayu. È bello sentirtelo dire. Io e Ryo ti promettiamo che non ti faremo mai mancare nemmeno un secondo del nostro affetto. >
< Ne sono sicura… Però adesso basta stringermi. Mi stai sioffocando. >
< Oh, scusa. >
< Ha ragione. Lasciala stringere anche a me. >
< Sono felicissima mamma e papà… Quale sarà la nostra prima cosa da fare come famiglia felice? >
< Io per esempio averi voglia di un bel gelato > propose Ryo < E voi? >
< Conosco un localino qui vicino che lo fa buonissimo > disse invece Saeko < Tu che ne pensi, Mayu? >
< Dico chde è una splendida idea. Andiamo! > fece la bambina facendo ritrovare la serenità ad una coppia bellissima e solida che si sarebbe consolidata nel corso di tutti gli anni trascorsi insieme.




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