Storia di una presunta ladra di libri

di lmpaoli94
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Basil suonava malinconici spartiti atto per dimostrare e far risplendere tutta la sua inequivocabile tristezza.
nessuno gli sarebbe potuto essere d’aiuto, nemmeno il suo fidato compagno d’avventure Topson.
< Basil, la vuoi smettere con questa lagna? Non riesco a leggermi il giornale in pace. >
< Perdonami, Topson. Ma non è colpa mia se dopo la caduta di Rattigan la mia vita non ha più un senso. >
< Ma che diavolo ti viene in mente adesso? Tu continuerai a risolvere casi fino alla fine dei tuoi giorni e non ci sarà nessuno in grado di superarti nelle tue intuizioni. >
< Ah no? Ma allora perché nessuno vuole il mio aiuto? Insomma, Londra è un covo di criminali. C’è sempre qualcuno che potrebbe avere bisogno di me, invece niente. >
< Smettila di fare il guastafeste Basil e vedrai che prima o poi toccherà a te tornare in scena. >
< Sì, voglio proprio vedere quando. Intanto rimarrò immerso nei miei pensieri e suonerò melodie tristi così che possano farmi deprimere fino a quando ne ho voglia… >
Ma la vita di Basil non era diventata solo noiosa e monotona, anzi…
Doveva pensare che era un nuovo inizio per lui, soprattutto adesso che non si trovava da solo con la sua governante.
< Basil, perché non va a fare compagnia alla piccola Olivia? Sono sicuro che gli farà molto piacere. >
< Olivia? Perché è qui con noi? >
< Certo, sciocco che non sei altro! Sei stato tu ad aprirgli la tua biblioteca personale. >
< Capisco… Una piccolina che sta frugando tra i miei libri più importanti?! >
Tornando ad avere il senno della ragione, alla fine Basil si tolse la sua vestaglia per vestirsi della sua solita divisa da detective.
< Allora, dove sta la piccolina? >
< Nella tua libreria, Basil. >
< Ottimo lavoro, Topson. Sei in forma come sempre. >
< Era scontato che fosse lì. >
< Niente è così scontato, Topson. Adesso voglio proprio vedere che combina. >
Spiandola dalla porta, Basil vide Olivia leggere accuratamente e con interesse un grande volume di enciclopedia.
< Non sta facendo niente di male, Basi. >
< Ah, davvero? E se nel mentre non la stavamo controllando mi avesse rubato alcuni scritti importanti su alcuni casi risolti in precedenza? >
< Per te sono così importanti, Basil? >
< Certo. L’ordine delle mie cose è più importante di qualsiasi altra cosa. >
< Almeno quella bambina riuscirà a risistemare tutti tuoi fogli e i tuoi libri polverosi di cui io non posso nemmeno toccare. >
< Signorina Placidia, pensavo si ritrovasse in cucina. >
< Infatti è quello il mio posto, Signor Basil. Ma mi fa molta tenerezza vedere la piccolina come sta studiando. Secondo me diventerà molto più brava del padre. >
< Il padre è un umile costruttore di giocattoli. È normale che la bambina abbia acquisito tanta intelligenza… E adesso che ho più tempo per me stesso, la controllerò a vista in attesa che faccia qualche passo falso. >
< perché dovrei fare qualche passo falso, Signor Basil? >
Sentendo quelle parole dure, Olivia ci rimase molto male.
< Olivia, non volevo dire… ecco… >
< Sto solo leggendo alcuni libri d’avventura molto interessanti, Signor Basil. E non si preoccupi: dopo rimetterò tutto in ordine. >
< Ne sono convinto, Olivia. >
Non c’era nessun modo per distrarre la bambina.
Basi la guardava con tale riluttanza che la piccolina fece quasi finta di nulla.
< Signor Basil, sarebbe meglio lasciare Olivia alla sua lettura. >
< Signora Placidia ha ragione. Come sempre, dopo tutto. >
< Signora Placidia, è colpa mia se ho chiesto a Basil d “interrompere” la lettura di Olivia. Da qualche giorno a questa parte si sta comportando in maniera molto strana. >
< Perchè? Io non vedo niente di strano in una bambina che legge. >
< Perché lei solo l’apparenza, Signora Placidia. Non è un afferrata detective come noi. >
< Sarà come dite voi, ma almeno faccio dei manicaretti che sono la fine del mondo. >
< Davvero? Non vedo l’ora di assaggiarli. >
< Dovrà attendere la cena, Signor Topson. Ovvero tra un’ora esatta. >
< E sarà in quel momento se scopriremo la bambina alzarsi da quella sedia oppure no > fece Basil. >
< Signor Basil, devo dire… >
< Chiamami semplicemente Basil, Olivia. Non farmi sentire più vecchio e inutile di quello che sono. >
< D’accordo… Hai molti libri affascinanti, Signor Basil. Ci passerei tutte le mie giornate qua dentro. >
< Ma perché invece non vai a giocare come tutti gli altri topini della tua età? Adesso che Londra è un luogo sicuro… >
< Londra non è un luogo sicuro. Soprattutto ora che le ombre si sono fatte più fitte. >
< Quali ombre? Di cosa stai parlando, Olivia? >
< Niente, Basil. Stavo solo scherzando. >
Ma Basil intuì che la bambina stava nascondendo qualcosa.
“E se quella bambina avesse scoperto alcuni dei miei casi che non sono riuscito a portare a termine? Sarebbe un gran peccato non essere riuscito a nascondere tale mia vergogna.”
< Olivia, tra poco sarà pronta cena ed io ti devo pregare di uscire. Devo sistemare alcune cose qui dentro che mi sono dimenticato. >
< E devi farlo proprio adesso, Basil? >
< Purtroppo sì, piccola mia. Altrimenti rischio di dimenticarmene ancora. >
Per Basil non fu difficile convincere Olivia.
< Va bene, però poso tornare in biblioteca dopo cena? >
< Se avrò finito con i miei lavori, sì. >
< Posso darti una mano? >
< No, grazie. Ce la faccio da solo… Ma puoi dare una mano alla governante, se vuoi. lei non ti dice mai di no. >
< Ok, affare fatto! >
Appena Basil e il Signor Topson rimasero da soli, Basil controllò immediatamente in quella moltitudine di libri che non mancasse niente.
< Ci metterò un sacco di tempo a riordinare tutto questo disastro… Quella bambina poteva fare meno confusione, però. >
< Basil, ma cosa stiamo cercando per l’esattezza? >
< Non lo so. Ma se manca qualcosa qua dentro lo scoprirò. >
Ma dopo più di un’ora, Basil non riuscì a trovare niente di compromettente.
< Signor Basil, la cena è pronta > fece la governante richiamandolo dall’altra stanza.
< Basil, adesso dobbiamo andare. >
< Tu vai pure, Topson. Io ti raggiungo presto. >
< Non è buona norma far aspettare la tua governante. >
< Lo so bene! Ma non mettermi fretta. Io posso anche mangiare più tardi. Devo solo sistemare l’ultimo scaffale e… >
Con grande sorpresa, alla fine Basil vide che mancava un libro molto importante sullo scaffale principale.
< Basil, cos’hai scoperto? >
< Vedi Topson, qui mettevo tutti i miei libri preferiti che stavo leggendo e che mi aiutavano a risolvere i miei casi… Secondo me Olivia mi ha rubato un libro così importante da aver attratto anche lei nel mistero. >
< Basil, Olivia non farebbe mai una cosa del genere. >
< Questo non possiamo saperlo, Topson. Ecco perché tutti sono sospettati. Anche tu. >
< Ma che diamine ti viene in mente?! Vorrei proprio sapere di quale libro si tratta. >
< Appena lo ritroverò saprò dirtelo. >




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