statico

di fame
(/viewuser.php?uid=1097051)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Ogni sorriso è statico
se sempre prendiamo
l'esistenza per il manico:
ad ogni passo tocca terra
la sua punta ed atterra
sull'asfalto.
Ogni movimento è studiato.
Così mi porto appresso
questa faccia,
ma fa lo stesso perchè
sorrido, rido, parlo.
Ma poi dimentico di toccarlo
veramente..
Perchè è tutto già fatto
nella nostra mente.
E ci scordiamo del presente
e non ci sentiamo più:
un muro c'è sempre
tra noi e l'altra gente.
E così diventiamo il bastone;
non prestiamo
attenzione all'orizzonte.
Pure aspettiamo la morte
e nemmeno più quella,
a volte.
Speriamo in giornate corte;
apriamo, e subito chiudiamo le porte.
La maschera è forte
davanti al viso.
Passiamo la vita
per tornare a casa la sera
nella nostra di Atmosfera.
E ci togliamo la cera
dalla faccia;
ci laviamo dalla sporcizia
che ci annienta.
Queste mura ci salvano,
per questa volta,
dal danno.
da quello che fuori
talvolta ci fanno.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3886502