Believer

di kamy
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"Questa storia partecipa alla Valentine's Day Run indetta dal forum Piume d'Ottone".

Prompt:4. Song!AU (Non fai che sentire in testa a ripetizione la canzone con cui la tua anima gemella è in fissa in questo momento)

 

Cap.7 La melodia dell’anima

 

Il padrone del mio mare, oh-ooh.

 

Sulla parete, dalla carta da parati marrone, c’era un grande specchio dalla cornice in argento.

Sotto di esso c’erano dei fori di proiettile e una freccetta tribale, in legno e piume rosse, conficcata.

Watson osservò Holmes portarsi la pipa alla bocca. Il fortissimo odore del tabacco riempiva il salottino.

“Lo ammetta, da quando vive con Mary non ascolta più buona musica” disse Sherlock.

Watson ribatté: “Io e Mary andiamo regolarmente a teatro”.

< … E lei lo sa, e non solo perché ogni volta lei è misteriosamente uno degli altri spettatori.

Nessuno dei due lo ha mai ammesso, ma siamo soulmates. Una cosa così rara nel nostro mondo, da essere leggenda, alla stregua della magia nera.

Io non lo dirò mai, perché voglio seguire le convenzioni sociali. Non c’è spazio per l’amore tra due uomini, sarebbe fatale per la mia carriera di medico e lei distruggerebbe il buon nome della sua famiglia.

Lei non ammetterà mai che esistono cose così ‘sovrannaturali > pensò.

“Io non mi riferisco a quello” ribatté Holmes.

< A cosa, allora?

Ogni volta che lei pensa ad una melodia, o canticchia tra sé e sé un motivo, questo risuona nella mia testa fino a farmi impazzire > pensò Waston.

Sherlock assottigliò gli occhi, rispondendo: “Mi riferisco al fatto che Mary non suona”.

Watson schioccò la lingua sul palato.

“Oh andiamo, non è possibile”. Scosse il capo, passandosi la mano tra i capelli. “Non penserà davvero che io possa sentire la mancanza di lei che strimpella col suo violino alle tre di notte”.

“Mio fratello Mycroft ha proposto d’insegnare a Mary a suonare. Potremmo andare tutti insieme alla casa di campagna.

Mentre loro fanno lezione, noi due potremmo appartarci. In questo modo le potrò far sentire un po’ di musica, sopperendo alla sua mancanza finché Mary non sarà adeguatamente preparata” disse Sherlock.

John sospirò.

“Io non posso crederci. Lei non finirà mai di sorprendermi” esalò.

< Così finalmente potrei convincere Mary a suonare quelle melodie, per illudermi almeno per un po’ che vengano dal mondo circostante e non dal legame tra le nostre mani > pensò.





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