Questa fanfiction partecipa al Crack
& Sfiga's Day organizzato dal forum FairyPiece - Fanfiction
& Images.
In un’altra vita
Quando i membri di Fairy Tail avevano annunciato l’arrivo su
Earthland di un gruppo di viaggiatori dello spazio dotati di poteri e
abilità simili a quelli dei maghi e dei Dragon Slayer, Sting
– ormai da tempo master di Sabertooth – non ci
aveva pensato due volte ad invitarli nella propria gilda per conoscerli.
Il giorno della loro visita, però, Yukino tutto si sarebbe
aspettata tranne che di ritrovarsi faccia a faccia con qualcuno che
somigliava così tanto a Sting da lasciarla interdetta. Non
era proprio identico
a lui, questo no: c’era chiaramente qualcosa di diverso nei
lineamenti del volto, così come nel modo di fare e di
parlare, ma la capigliatura bionda era pressoché la stessa,
così come la forma allungata degli occhi, lo sguardo fiero,
il sorriso malandrino, il fisico slanciato e perfino
l’orecchino a punta che pendeva dall’orecchio
sinistro. In conclusione, più che un sosia del master di
Sabertooth, il professor
Weisz Steiner – così aveva detto di chiamarsi
– sembrava suo fratello maggiore o qualcosa di simile. E non
se n’era accorta solo lei.
«Yukino», aveva mormorato Minerva alternando
occhiate attente a Sting e a Weisz. «Noti anche tu una certa
somiglianza…?».
«Decisamente sì», aveva risposto Yukino
incredula quanto lei. Qualcosa le diceva, però, che Sting
non avrebbe affatto gradito
essere paragonato ad un tipo così esageratamente estroverso
e sicuro di stesso.
«Dì un po’, Yukino»,
esordì Weisz dopo averle raccontato le sue gesta nello spazio,
scoccandole un ghigno in tutto e per tutto simile a quello di Sting
quando gli passava per la testa un’idea non propriamente
innocente. «Ce l’hai il ragazzo?».
Yukino arrossì, incapace di credere alle proprie orecchie.
Possibile che Weisz ci stesse provando con lei nonostante
l’avesse appena conosciuta? Aprì la bocca per
rispondere, ma Sting si intromise tra loro due con aria visibilmente
stizzita: «Sono io il suo ragazzo. Qualche problema, professore?».
Yukino, se possibile, arrossì ancora di più.
Perché nonostante avesse una cotta per Sting ormai da tempi
immemori e le sarebbe piaciuto moltissimo essere la sua ragazza, non
era affatto vero che stavano insieme. E cos’altro potevano
significare le parole che Sting aveva rivolto a Weisz se non che era
tremendamente geloso e quindi forse innamorato di lei?
«Nessun problema», ribatté Weisz per
nulla intimorito. «Era una semplice
curiosità».
Sting sbatté le palpebre a più riprese, sorpreso
per l’atteggiamento fin troppo pacato del suo interlocutore,
e per il momento la conversazione morì lì,
lasciando Yukino alle prese con un tremendo batticuore e una serie di
dubbi.
Al termine dell’incontro, quando i viaggiatori dello spazio
decisero che era ora di salutare Sabertooth e di andare via, Yukino si
ritrovò nuovamente affiancata da Weisz, il quale le
passò un braccio dietro le spalle come se fossero amici di
vecchia data. «Weisz-sama…!»,
protestò imbarazzata, guardandosi attorno per paura che
Sting, nel vederli appiccicati, potesse arrabbiarsi sul serio.
«L’ho capito, sai?, che tu e Sting non siete
fidanzati, così come ho capito anche che siete palesemente
innamorati l’uno dell’altro e che in un futuro non
troppo lontano finirete davvero insieme», le
sussurrò Weisz all’orecchio facendola sussultare.
«E ti confesso che anche io mi sento legato ad
un’altra persona», aggiunse subito dopo,
indirizzando un’occhiata veloce alla spadaccina di nome
Homura che in quel momento stava chiacchierando con Minerva.
«Tuttavia, Yukino, io vengo da un mondo in cui crediamo che
sia possibile rinascere più volte e non escludo che in una
prossima vita potremmo rincontrarci e avere la possibilità
di conoscerci meglio. O forse è già accaduto in
una vita passata e noi non ce ne ricordiamo,
chissà…».
Yukino sgranò gli occhi, sconquassata fin dentro
l’anima dalla potenza di quella convinzione così
assurda, quasi surreale, eppure tremendamente allettante.
Perché nonostante sentiva in cuor suo che lei e Sting
fossero fatti l’uno per l’altro, dal primo momento
in cui aveva posato gli occhi su Weisz si era sentita in qualche strano
modo attratta
da lui. Che fosse per l’incredibile somiglianza con Sting o
per un motivo a lei sconosciuto (magari la teoria della reincarnazione
aveva qualcosa di vero…), a Yukino non importava. Di sicuro
non avrebbe più dimenticato quei profondi occhi neri
– neri come lo spazio da cui Weisz proveniva, così
diversi dagli occhi di Sting che invece erano azzurri come il cielo
d’estate – e non le sarebbe affatto dispiaciuto
rivederli, che fosse in quella vita o in un’altra.
«Ti auguro il meglio, Yukino», concluse Weisz
staccandosi da lei per poi voltarsi e varcare le porte di Sabertooth
con una mano infilata nella tasca dei pantaloni e l’altra
sollevata in segno di saluto.
«Weisz-sama!», esclamò Yukino in fretta
e furia facendo un passo avanti.
Weisz, a qualche metro da lei, ruotò la testa per sentire
cosa avesse da dirgli.
«Mi ha fatto piacere conoscerti», ammise
sinceramente la maga.
Si sorrisero l’un l’altro, complici di un legame
appena scoperto o magari già esistito, e poi ognuno
continuò per la propria strada, senza mai dimenticare quello
strano quanto piacevole incontro del destino.
«E comunque quello
lì non mi somiglia per niente. Se mai,
è la mia brutta
copia», commentò Sting con la fronte
aggrottata guardando Weisz allontanarsi fino a diventare un puntino
lontano. E menomale
che se n’era andato: non avrebbe sopportato di vederlo
gironzolare intorno alla sua
Yukino un minuto di più.
Note dell'autrice:
Piccolo esperimento che mi ronzava in testa da tempo e che spero vi sia
piaciuto. Ovviamente, il mio amore per la StingYu e la Weiszmura
permane! <3
Per chi si sta chiedendo che fine ha fatto la mia long sui soldati,
sappiate che sto scrivendo il prossimo capitolo e che conto di
pubblicarlo a breve. Scusate, come sempre, l'immenso ritardo...
Grazie a chi leggerà e vorrà farmi sapere cosa ne
pensa, alla prossima!
Soly Dea