Lettera

di Invisible_Typer
(/viewuser.php?uid=1133350)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Caro amico,
non so perché ma sento il bisogno impellente di scrivere. Di scrivere a te. Di scrivere per te.
Guardavo con malinconia alcuni video, alcune foto che ho fatto durante questo tempo e che ritraggono attimi che ti ho rubato in silenzio e con affetto. Non hai mai sopportato, come non ho mai sopportato io, di essere ripreso con un aggeggio. Per questo sono qui al computer ora, e ti scrivo.
Sono qui che osservo le stelle, e guardandole ripenso a quella chiacchierata che abbiamo a lungo sognato, e probabilmente resterà solo questo, un sogno. Ricordi? Tu, io e un balcone, a fare i bohémien e parlare dei nostri pensieri sulla vita che ci circonda, sulle ingiustizie, sulla filosofia...su tutto e su niente di preciso, ma parlare. 
Ti immagino qui, ed è per questo che ti scrivo, così che queste parole non si perdano nell'aere o non trovino la forza di giungere a te.
Mi mancano le nostre abitudini, e mi manca anche il trovarti sugli scalini della fermata del bus, che poi non era la tua fermata e nemmeno la mia, ma ci riparava dal sole nelle giornate calde, ci regalava un po' di ristoro. Lo so, è assurdo avvertire la mancanza di piccole abitudini. Possiamo sempre trovarci, quando vogliamo, non ci sono problemi e tu lo sai. Eppure, di noi ho sempre questa immagine, limpida e ingenua, sincera e chiara come l'acqua.
Caro amico mio, so quanto ti affanni a cercare la verità e quanto senti il peso di questa. È come un macigno che ti grava addosso, come se tu fossi Atlante e sulle spalle avessi il peso del mondo. Questo tuo star male ti distrugge, io lo vedo, lo sento; è come un cancro che non riesci a estirpare, tanto si è radicato in te ormai. Potesse bastare donarti un organo sano, ti donerei uno dei miei. Soffri, e io sto male per te, perché siamo amici ed è come essere fratelli mancati, come se un cordone invisibile ci unisse proprio lì, a livello della vita. Nella vita. 
Quella stessa vita che brami tanto, che ti lasci passare in fianco, che vuoi e allo stesso tempo ripudi con tutto te stesso perchè dentro te, tanta è la disperazione, che ciò che ami e a cui tieni veramente lo lasceresti andare.
Amico mio, io non posso dirti come vivere la vita ed è questo che vorrei che ti capitasse, che qualcuno ti donasse la vita. Vorrei per te qualcuno che ti travolgesse, che ti facesse vedere che in fondo l'Amore è grande, immenso. Vorrei ti facesse capire che non è legato ad un sembiante corporeo, ma è talmente vibrante da scuotere le fondamenta del tuo essere. E credimi, esiste e soprattutto per te. Devi solo aprire il cuore, non tanto per i segreti che serbi dentro di esso, quanto per il fatto che son sicura, e sei sicuro, troveresti pace finalmente.
Non aver mai paura delle scelte che farai, non aver mai paura di quello che sceglierai di essere. E corri incontro a lei, che dall'altra parte del mondo ti aspetta con gioia, trepidazione e immensa libertà. 
Quanto a me, fratello mio, sarò sempre al tuo fianco in questo lungo nostro cammino.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3887871