SANAE
E' stata una notte stupenda: Tsubasa ed io ci siamo
amati come non facevamo da tantissimo tempo... ho dormito non
più di un paio d'ore perchè quando riuscivo a
chiudere gli occhi, dopo poco mi svegliavo con le sue mani e le sue
labbra sul mio corpo... e allora il sonno passava completamente...
sorrido ripensando a quanto è stato meraviglioso... allungo
una mia mano verso la sua parte di letto alla ricerca del suo corpo
caldo, ma non lo trovo... con fatica apro gli occhi e non lo
vedo.
Mi alzo di scatto, vedo la sua camicia sul
pavimento, la indosso facendo scorrere solo un bottone nell' occhiello
e lo cerco in bagno, ma non c'è... dov'è andato?
Fortunatamente la preoccupazione passa in un
istante appena vedo la maniglia della porta abbassarsi e appare lui
tenendo in mano un vassoio con la colazione.
"Buongiorno!", mi dice con un sorriso bellissimo
"Buongiorno!", ricambio con gioia "Ti stavo
cercando! Dove sei stato?"
Si avvicina, mi da un bacio sulle labbra e
finalmente mi risponde: "Mi sono svegliato circa un'oretta fa... ti ho
osservata dormire per un bel po', ma poi ho deciso di allontanarmi per
permetterti di riposare davvero..."
"E chi ti dice che io volessi riposare davvero?",
mi avvicino a lui, lo abbraccio e la camicia fa fatica a
coprire le mie forme.
"Beh, per prima cosa ho notato che il tuo sonno era
molto tranquillo e poi mi era venuta voglia di uscire e andare a
correre".
"A correre?", mi allontano e sistemo la camicia...
forse sta iniziando a ricordare qualcosa... in questi mesi di amnesia,
non è mai andato a correre: è un buon segno, come
anche il fatto che si sia ricordato di aver già sentito il
suo nome...
Mi prende per mano: "Facciamo colazione!". Si
toglie la felpa e resta con una t-shirt da cui si intravedono gli addominali... mi mordo il labbro, chiudo gli occhi istintivamente, mi
sento morire, desidero ancora essere amata da lui come stanotte... ma
questi gesti non gli devono essere sfuggiti perchè non
appena riapro gli occhi lo vedo sorridere sornione...
"Vado a fare una doccia", arrossisco per quel
sorriso e cerco un pretesto per allontanarmi da lui, ma prima che io
riesca a farlo mi afferra per un polso, appoggia il vassoio sul
comodino e inizia a baciarmi in modo molto appassionato.
"Devo fare una doccia, ne ho bisogno!", cerco di
parlare, ma lui mi spinge verso la parete, mi sbottona la camicia e la
lancia sul letto, i suoi tocchi mi fanno perdere la
lucidità, non riesco più a oppormi e non capisco
neppure come abbia fatto a spogliarsi così velocemente,
perchè mi sento sollevare dalle sue forti braccia e
penetrare con una foga e una virilità che mi mandano in
delirio il cervello...la doccia dovrà attendere...
TSUBASA
Dopo la corsa, speravo fosse sveglia...mi era
tornata una gran voglia di fare l'amore con lei, ma quando l'ho vista
con indosso solo la mia camicia, ho fatto fatica a resisterle... dopo
aver finito abbiamo fatto la doccia insieme e nuovamente ci siamo
amati, ora siamo tornati sul letto e siamo riusciti a far colazione.
Gioco con una ciocca dei suoi capelli, ha gli occhi chiusi, credo
desideri riposare un po', la sto sfinendo ma non riesco a non pensare
di farla ancora mia...il mio corpo mi chiede di recuperare il tempo
perduto, ma non oso dirle nulla, temo di rovinare il rapporto con lei...
"Cosa pensi Oliver?", parla ma non apre ancora gli
occhi
"Mi chiameresti Tsubasa?", non so
perchè, ma mi piace forse anche più di Oliver...
spero non le dispiaccia, dato che quel nome me lo ha dato proprio lei.
Apre gli occhi e si volta verso me: "Certo! Se lo
preferisci!"
"Sì, non so perchè, ma lo
sento più mio... forse perchè ho scoperto di
essere giapponese!"
"Possibile!", risponde lei
"E qual è il tuo nome giapponese
Patricia?", le chiedo
Lei mi guarda con un'espressione preoccupata, si
mette di fianco allungando le sue braccia dietro al mio collo e
avvicinandosi: "Sanae!"
Sanae... anche questo nome ho già
sentito... ma dove?
"Tutto bene Oli...Tsubasa?", mi chiede in ansia
"Sì... Sanae, posso chiamarti Sanae?"
"Sì!", risponde col sorriso
La stringo più a me, voglio sentire le
sue forme: "Posso chiederti
di raccontarmi qualcosa di te... so veramente poco... a parte il fatto
di voler restare con te sempre, non so altro!", e la bacio sul collo.
"Sì, in eff...etti conosci poco di me,
anche se non c'è molto da sapere! Passo le mie giornate in
una clinica con un certo Oliver-Tsubasa e stanotte ho addirittura
passato tutta la notte con lui!",
"Però vai via tutte le sere dicendo di
non poterti fermare di più. Come mai?", le mordicchio il
lobo dell'orecchio
"Ho due figli adolescenti l'uno è
l'opposto dell'altro!", mi fa staccare e mi guarda seria
"Hai due figli?"... chi è il padre...si
è lasciata? Ma chi mai lascerebbe una creatura
così bella e intelligente?
"Sì e mi danno parecchio da fare!".
"Ora capisco perchè vai sempre via"
"Già!".
Restiamo ancora in silenzio per un po'...le
accarezzo la schiena nuda e i miei pensieri tornano alle sensazioni
provate con lei nel fare l'amore; sono davvero certo di averla
già amata...ora mi torna in mente quando l'ho conosciuta:
era da sola su una panchina, con uno sguardo davvero triste, in
clinica non l'ho mai vista parlare con nessun altro paziente
oltre me... possibile che lei si trovasse lì per me
già da allora? Devo chiederle spiegazioni, ho bisogno di
sapere.
"Sanae...", ma non faccio in tempo a completare la
frase perchè sentiamo il suo telefono squillare, risponde,
inizia a urlare e scoppia in lacrime...
SANAE
"Signora Ozora, è l'ospedale di Tokyo,
suo figlio Daibu è ricoverato, ha subito un incidente"
Noooooo, non un'altra volta, nooooo....
"Che succede?", mi chiede preoccupato Tsubasa
"Mio figlio ha subito un incidente, devo andare in
ospedale!", mi alzo e cerco i miei abiti
"Vengo con te!"
"Ma io non so...", non so se può uscire
dalla clinica, se avesse una crisi...
"Non ci sono ma, non ti lascio andare in giro da
sola in queste condizioni, vestiamoci e andiamo!".
Annuisco, ci vestiamo alla velocità
della luce, indosso l'abito di ieri sera e mi sento mettere la sua
giacca sulle spalle per coprirmi: "Così non sentirai
freddo!", mi sorride, ma io credo che non l'abbia fatto per questo
motivo, ma per evitare di essere guardata con interesse da altri
uomini; comunque non posso perdere tempo per indagare, la indosso bene
facendolo contento e usciamo dalla camera.
Cerchiamo Jun e Yayoi, li avvisiamo che dobbiamo
correre da mio figlio, Jun si avvicina, mi da una siringa e mi impone:
"Patty, se Holly dovesse avere una crisi usa questo calmante...", spero
con tutto il cuore di non doverlo usare, l'afferro, lo ringrazio e ci
avviamo all'uscita alla ricerca di un taxi.
TSUBASA
E' molto tesa, l'abbraccio... l'idea che suo figlio
abbia subito un incidente mi devasta... il mio cuore batte forte, temo
il peggio, non lo conosco eppure ho paura che gli sia successo qualcosa
di grave e sento la necessità di piangere... non voglio che
lei mi veda così, non riuscirei a spiegarle il motivo, ma il
timore che a suo figlio sia accaduto qualcosa di brutto mi terrorizza,
e non ne comprendo il motivo...
Finalmente arriviamo in ospedale, ci rechiamo da un
medico, Sanae chiede dove si trovi il figlio, è in ortopedia
al terzo piano. Sempre correndo saliamo le scale, gli ascensori sono
troppo affollati e dopo tre piani infiniti arriviamo davanti alla
stanza medica.
Il cuore mi sta uscendo dal petto e non
è per lo sforzo fisico, credo che riuscirò a
rasserenarmi solo quando vedrò questo ragazzo. Incontriamo
un medico e Sanae gli chiede subito del figlio:
"Sta bene signora, entrate pure, vi
spiegherà tutto lui!"
Bussiamo e finalmente entriamo in stanza.
SANAE
"Daibu!", abbraccio mio figlio che è
seduto su una sedia con un braccio ingessato.
"Mamma che ci fai qui?", mi chiede quasi stupito.
Io continuo a piangere: "Mi hanno detto
che ti trovavi in ospedale e avevo il terrore che ti fosse accaduto
qualcosa di grave".
"Ma no! E' che stavo giocando a calcio con i miei
amici, ho provato a fare una rovesciata come faceva mio padre e sono
caduto malamente!", mi risponde ridendo...
Io continuo a piangere, ma mi blocco quando sento
la voce seria di mio figlio: "Ma tu sei..."
Smetto di respirare, ho paura di ciò che
potrebbe succedere.
"Piacere Daibu, io sono Tsubasa, sono davvero
felice di vedere che stai bene!"
Daibu è sbigottito, mi fissa e noto gli
occhi lucidi, poi lo guarda nuovamente gli sorride, si alza in
piedi e finalmente parla: "E' un piacere conoscerti Tsubasa... sai, la
mia richiesta potrebbe sembrarti strana, molto strana e sono certo che
se tu mi chiedessi spiegazioni, io non saprei dartele, ma...ecco...
posso abbracciarti?".
Tsubasa mi fissa come a cercare conferma, io
annuisco, poi si volta verso lui: "Non so il motivo, ma desideravo
tanto chiedertelo anche io Daibu, sì, certo!"
Alcune lacrime mi scendono sul volto quando li vedo
abbracciarsi, Daibu non riesce a contenersi, piange come un bambino,
questo contatto lo desiderava credo da almeno sei mesi... ora sono
davvero felice che Tsubasa abbia insistito per accompagnarmi e sono
certa che il mio rapporto con mio figlio da ora in poi sarà
migliore.
"Ok Daibu, al Mc c'era un casino e ho passato
un'ora del mio tempo per comprarti un doppio hamburger, hai un favore
emorme da restituir...", Hayate entra nella stanza come un fiume in
piena e appena si rende conto del fatto che il fratello sta
abbracciando il padre resta pietrificato.
"Hayate, lui è Tsubasa", parlo con le
lacrime, ma appena mi volto verso mio marito, noto un'espressione del
volto strana, che non gli ho mai vista prima...
TSUBASA
Non ci sto capendo più nulla, non mi
torna più niente... Daibu mi ha chiesto di abbracciarlo
senza spiegare il motivo, ma sono certo che se lui non me lo avesse
chiesto, io stesso avrei cercato un modo per avere un contatto con
lui.. il mio cuore si è rasserenato non appena l'ho sentito
stretto a me e adesso che è arrivato questo nuovo ragazzo,
Hayate, mi sento veramente felice!
Ma perchè provo queste sensazioni? Perché sono convinto che io e Sanae ci siamo già amati? Che
sta succedendo?
Mi scoppia la testa...
"Tsubasa, il tuo nome è Tsubasa", sento la voce di Jun
"Io mi chiamo Patricia!"
"Non voglio essere goffo come Holly"
"Posso abbracciarti?", la voce di Daibu mi fa piangere
Mi piego sulle ginocchia, le tempie mi stanno
scoppiando
"Tsubasa...trattala bene stanotte", Genzo, perchè mi hai
detto così?
"Ohhh, sì!", i gemiti di Sanae, le sue mani
su di me..."Devo fare una doccia!"
Il
mio corpo trema, non riesco a controllarlo, non riesco a trattenere la
saliva che fuoriesce dalla mia bocca e percepisco il mento e il collo
bagnati...
"Ma come ha fatto Holly a partire lasciando sola
Patty?"...
"Il tuo futuro sarà brillante amico
mio..."
Ooooooooooohhhhhhh, urlo, sento della stoffa in
bocca, non riesco a muovere la testa, sento qualcuno che me la tiene,
anche le gambe sono tenute ferme, percepisco un fastidio come di una
puntura...
"CHE SUCCEDE???"
"Piacere sono Ryo"...
"Holly l'amava, ma sapeva che se fosse rimasto in
Giappone non avrebbe realizzato il suo sogno..."
"Perchè non inviti Patricia?!"
Tutte
le voci si mescolano nella mia testa, sento tremare tutto il corpo...
BASTA,
BASTAAA
"Se vuoi ti darò io un nome fino a
quando non ricorderai il tuo!"....
"Tsubasa... il tuo nome è Tsubasa..."
E alla fine mi rendo conto di sentire sempre meno,
le voci si dileguano...
"Ohhh sì!", cos'è questo suono,
chi l'ha pronunciato?
"..il suo sogno... non avrebbe realizzato il suo
sogno..."
Ma di
quale sogno parli??
"Tsubasa...", chi
è Tsubasa?
"Sanae...Daibu...", che succede? Chi sono queste
persone?
"Sì,
lo so chi sono... SONO LA MIA FAMIGLIA..."
Sto dimenticando... no, non voglio... non voglio
dimenticare... Sanae, Daibu, Hayate aiutatemi, non voglio dimenticarvi,
no!
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