jujuju
IO SONO IL MIO DOLCE SORRISO.
“Tenga
regina Susan, preda questa per dormire starà più comoda”
Un'anziana
governante dall'aspetto dolce e sincero sistemò una camicia da notte
sul tavolo, accanto a me, io le sorrisi ringraziandola con lo
sguardo.
“Non
si angosci Maestà, vedrà che tutto andrà come deve...”
Mi
lasciai andare sullo schienale della sedia,
pensai
al giorno seguente,
a
quanto sarebbe stato duro lasciare Narnia per sempre, un'altra volta.
Ecco
il vero scopo di tutto questo.
Aslan
mi aveva messo alla prova, la prova più ardua che potessi superare.
Mi
alzai e, dopo aver ringraziato la vecchia signora, a passo lento mi
diressi verso la mia camera.
Sfilai
i vestiti con poca cura, la camicia grande e slabbrata sulla vita non
aveva più alcun senso, i pantaloni sarebbero stati troppo larghi
perfino se li avessimo indossati io e Lucy insieme..
Lucy,
cosa avrebbe detto di tutto questo?
Mi
vestii, distratta dalla pienezza della luna,
pensai
che sarebbe stato bello essere lei, spensierata nel suo cielo,
poi
ricordai però, che non aveva diritto di vedere il sole e questo mi
fece paura.
“Susan,
sei qui?”
La
voce di Caspian mi allontanò dal torpore dei miei pensieri.
“Vieni”
gli dissi, freddamente, ma già sentivo la mia voce flebile tremare.
Lui
entrò piano, chiudendo la porta alle sue spalle.
In
silenzio si sedette accanto a me, cercò la mia mano nel buio e
quando la trovò e la strinse, io non riuscii a sottrarmi a quel
tocco.
Dio,
quanto potevo amarlo.
Dio,
quanto in quel momento avrei voluto che non fosse così.
Lo
sentii muoversi irrequieto al mio fianco, sapeva che qualcosa mi
turbava.
“Caspian,
perchè?” gli chiesi, cercando di mantenere un tono fermo e pacato.
Non
potevo vederlo, ma sentivo il suo sguardo, quegli occhi bruciavano su
di me.
“Hai
rinunciato a tutto questo, al tuo regno, a Narnia, ad una lunga e
felice vita, per cosa?”
Lasciò
la mia mano e questo mi fece cadere nell'insicurezza,
sapevo
di averlo ferito.
“Non
permetterti di dire una cosa del genere Susan, non sei l'unica a
soffrire per amore qui, Aslan mi ha proposto un accordo e io l'ho
accettato, e vuoi sapere “per cosa?” ”
Domandò,
imitando il mio tono.
Io
non dissi nulla, aspettando che continuasse
“Perchè
ti amo Sue e non sai cosa significa avere tutta questa bellezza e non
poterla condividere con te, l'agonia che provavo mi stava uccidendo..
potrei
essere ovunque con te, perchè non conta dove, ci sei tu, è questo
quello che conta”
Distrusse
ogni barriera che la mia paura di soffrire aveva costruito su di me,
lasciandomi nuda, inerme davanti a lui, proprio come quella notte,
proprio come quel giorno d'inverno, nove mesi fa.
Iniziai
a piangere, scoprendo l'assurdità dell'amore, come si può credere
di amare talmente tanto e scoprire di amare ancora di più?
Quantitativamente
l'amore non ha quantità.
Né
confini.
Né
qualsiasi altro freno.
Mi
stesi sul letto e lo tirai per un braccio, facendolo distendere
accanto a me,
il
suo calore mi faceva rabbrividire, il suo odore svenire.
Lo
sentivo passare per la gola, nello stomaco, sempre più su, fino ad
arrivare a torturarmi piacevolmente la testa, annebbiando ogni
cellula vitale del mio corpo.
“Potresti
essere illegale sai?” Gli dissi, baciandolo sempre più
appassionatamente sul collo.
“illegale?”
mormorò lui, sbottonando distrattamente la camicia da notte.
Sorrisi,
infilando una mano sotto alla sua maglia, sussultando al contatto con
la sua pelle calda.
“tutto
ciò che porta assuefazione ai tuoi livelli è illegale, sei una
droga..”
Caspian
mi trascinò con un solo movimento sopra di lui, slacciando gli
ultimi bottoni, con pazienza orefice.
“E
allora dovrebbero arrestarti..” Disse malizioso, sfilando del tutto
quel che restava della camicia da notte.
Le
sue mani sfioravano ogni parte del mio corpo, risvegliandola.
Mi
baciò, accarezzandomi le cosce, i fianchi e pian piano sempre più giù,
tutto tornava a prendere forma, le sue carezze divennero sempre più intense, ma
nonostante desiderassi questo momento da nove mesi, posai una mano
sopra alla sua, fermandolo.
“Non
ora, non qui.. Rischiamo troppo..”
Gli sussurrai, combattendo contro tutta me stessa.
Caspian
mi baciò sulla punta del naso e con delicatezza mi fece distendere
nuovamente al suo fianco.
“Tanto
abbiamo tutta la vita..” Disse, soddisfatto.
Io
mi raggomitolai al suo fianco, sentendomi finalmente completa.
“Dormi, altrimenti potrei cambiare idea..” gli dissi, sorridendo.
“Siate
prudenti e ricordatevi che non c'è valore più bello della
sincerità, credete sempre in voi e nel vostro amore, sempre”
Strinsi
Aslan più forte che potevo e Caspian fece lo stesso.
“Mi
mancherà Narnia, mi mancherai tu..” Gli dissi, e lui mi spinse
affettuosamente con il muso.
“Ora
andate..”
Presi
Caspian per la mano, prima di varcare il famoso portale nella
corteccia di legno mi voltai un ultima volta verso quella meraviglia,
cercando di imprimerla per sempre nella mia mente, come una
fotografia.
“Addio..”
sussurrai e guardai Caspian in cerca di quella sicurezza che solo lui
era in grado di darmi.
Con
un solo passo cademmo in piedi in una realtà lontana da Narnia e da
qualsiasi tipo di fantasia, ma che forse insieme avremmo saputo
vivere.
Eravamo
nella mia camera, il sole era basso nel cielo, doveva essere il
crepuscolo.
Cercai
Lucy con lo sguardo, ma di mia sorella neppure l'ombra,
ricordai
cosa stesse per accadere l'ultima volta che mi trovai in quella
stanza e strinsi più forte la mano di Caspian.
“dove
saranno tutti?” Chiese lui, guardandosi intorno.
“Oh,
se conosco bene i miei fratelli so dove potrebbero essere..”.
Come
immaginavo,
trovammo
Peter, Edmund e Lucy seduti sul prato, quasi stessero aspettando
proprio noi.
Peter
rideva guardando il muso lungo di Edmund, doveva aver fatto una
battuta che la suscettibilità di mio fratello più piccolo non gli
aveva permesso di capire, Lucy osservava il cielo, sorridendo.
Compresi
che Aslan aveva ragione, la mia vita senza di loro non sarebbe stata
la mia vita.
“Ma
guarda chi si vede!” Urlai, camminando verso di loro.
Li
salutai con il braccio in lontananza, vidi il sollievo sui loro
volti.
Guardai
alle mie spalle, Caspian si era fermato
Sapevo
che temeva di essere di troppo,
Lo
raggiunsi e presi la sua mano stringendola.
“tu
fai parte di tutto questo ora, fai parte di me e loro capiranno”
Insieme
riprendemmo a camminare
“Ti
amo” gli sussurrai.
Lui
sorrise, cancellando dal suo volto ogni traccia di timore.
Peter
si alzò e mi corse incontro, abbracciandomi.
“Dio!
Ci hai fatto morire di paura, sei sparita!” io lo strinsi forte,
felice di rivederlo.
“Susan!”
anche Lucy ci raggiunse, seguita da Edmund.
“Ellen
non è venuta ad avvisarvi...?” Chiesi, abbracciando mia sorella.
Loro
si guardarono “E cosa avrebbe dovuto dirci?”
Restai
immobile, tentando di capire.
...Sono stato
io a far sì che quel bambino non fosse mai esistito...
Nessuno
ricordava che fossi incinta.
Nessuno
sapeva e ora potevo rimettere tutto al proprio posto.
Ricominciare
tutto d'accapo.
Il
corso degli eventi era cambiato e Caspian era con me.
Sorrisi.
“Niente,
non avrebbe dovuto dirvi Niente”
Peter
guardò Caspian pensieroso
“Credo
proprio che dobbiate raccontarci qualcosa..”
Lo
scrutò per un pò, poi fece ciò che mi ricordò finalmente Peter il
Magnifico, tese la mano a Caspian, che l'afferrò altezzoso.
Sorrisi
guardandoli,
con
il tempo tutto sarebbe stato più facile.
Ci
sedemmo e gli raccontammo tutto, loro ascoltarono stupiti, Lucy ci
chiese quando sarebbe potuta tornare a Narnia, le dissi di non
perdere la fiducia,
sarebbe
tornata prima o poi.
Quando
finimmo il nostro racconto, il sole aveva lasciato il posto alla
luna, che splendeva solitaria nel cielo.
“Andiamo
a casa” dissi, alzandomi e spolverando i fili d'erba dalla mia
gonna.
“Io
non dormo con te.. Judith mi ha invitato in camera sua, facciamo una
sorta di festa..” disse Lucy, raccogliendo la sua borsa.
Io
guardai Caspian, che ricambiò il mio sguardo malizioso.
“Posso
andare?” Chiese Lucy, ingenuamente.
“Oh,
beh, certo...” Dissi, evitando lo sguardo dei miei fratelli.
Lei
si allontanò sorridente.
“Beh,
noi allora andiamo..” dissi, schiarendomi la voce.
“Già..”
disse Caspian, guardandosi intorno imbarazzato.
Peter
alzò gli occhi al cielo sbuffando lievemente, ma fui certa che sulle
sue labbra ci fosse un sorriso, mentre lo guardavo andare via.
Raccolsi
le mie cose, divertita.
“Susan..
verresti un secondo?” Edmund mi chiamò imbarazzato.
“Tieni..
così ti eviti parecchi casini..”
Guardando
in basso, mi porse una scatolina
“Edmund
Pevensie.. dove hai preso questi?”
Chiesi
sconvolta e divertita allo stesso tempo
“Ce
ne hanno dati un paio ad educazione sessuale... ho pensato che
potessero servirti, dentro ci sono le istruzioni.. non è poi così
difficile...”
Lui
arrossì e io scossi la testa ridendo.
“Grazie,
ne farò buon uso”
Gli
diedi un bacio sulla guancia
“Aspetta..
Aspetta.. tu li usi?” gli chiesi curiosa, prima di allontanarmi,
pensando a ciò che aveva detto.
Lui
alzò le spalle “Questa è un'altra storia”
Sorrisi,
cosciente di quanto fosse cresciuto in fretta.
“Cosa
sono?”
Chiese
Caspian curioso, io scoppiai a ridere.
“Qualcosa
che certamente ti piacerà” dissi maliziosa, infilando le chiavi
nella serratura.
Lui
aggrottò la fronte.
“E
come si usano?”
Gli
diedi un bacio leggero a fior di labbra e lo presi per mano.
“Ti
farò vedere”
Aprii
la porta della stanza e la richiusi alle mie spalle.
Ecco
a voi “la dolce verità”.
E
questo è tutto miei cari Narniani! Sapete, sono davvero dispiaciuta,
mi stavo affezionando particolarmente e scrivevo perchè i vostri
commenti di tiravano seriamente su di morale, spingendomi a
continuare!
Come
farò senza di voi?
Beh,
sapete che vi dico? Ho già in mente la “storiella” di cui vi
parlavo, avendo capito che a quanto pare la leggereste, la scriverò.
Perchè
come ho già detto, io scrivo per voi^^
Ditemi
che ne pensate di questo capitolo e del finale!
Diciamo
che sono scesa più nei “particolari” essendo la fine volevo
osare un po'.. xD
Vi
ringrazio di cuore, veramente, per il sostegno ed i complimenti!
Un
bacione immenso a tutti voi
Spero
di ritrovarvi a commentare la prossima eh! ^______^
Grazie.
Juls*
Un
ringraziamento ed un abbraccio particolare a
Ardiarsun
QueenSusan
Bulmettina
FrancyDenis
Che
mi hanno sostenuto in questo “finale” tanto atteso.
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