I'm just a (wo)man not superhuman.

di The Loveless Jester
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Salve a tutti! Eccomi con una storia sul mio fandom preferito! Comincerò con il dire che questa storia per me è molto importante perchè avevo bisogno di affrontare alcune tematiche delicate, e il Cpitano Kirk si è gentilmente offerto come cavia da laboratorio ^^"
Diciamo che sono una grande sostenitrice dello slash e della coppia Spirk, tuttavia avevo bisogno di scrivere  di una donna , di come avrebbe vissuto ai tempi di Kirk e di come avrebbe potuto affrontare alcune difficoltà pur restando una donna e un Capitano di tutto rispetto. Concludo dicendo che avrei piacere a sapere cosa ne pensate, la vostra opinione è fondamentale, quindi recensite, recensite, recensite!
Disclaimer:Tutti i personaggi di Star Trek da  me citati non mi appartengono e appartengono alla paramount network e al magico Gene Roddenberry. Buona lettura! P.s. Vi chiedo scusa per eventuali errori di html, cerco di adattare il testo alla mia vista che non è proprio ottima, quindi vi chiedo pazienza. ^^



I'm Just a (wo)man not superhuman.





Prologo.



 
 
Aveva vissuto una vita piena di esperienze, di coraggio , aveva amato ed era stata amata, aveva sofferto, Dio se aveva sofferto. Aveva capito che i mostri erano reali e non erano le popolazioni sconosciute nello spazio o quelli che si inventava sua madre quando era bambina per tenerla buona, i mostri erano nel male del mondo, nelle persone marce che aveva incontrato nel suo percorso.
Eppure  per ogni sofferenza, per ogni dolore aveva trovato un buon motivo per andare avanti, adesso ne aveva persino 423 di motivi, ed adesso poteva anche morire per tutti quei buoni motivi, se non fosse stato per quegli occhi neri come lo spazio che la imploravano di restare, quelle labbra di solito impassibili erano contorte in una smorfia di dolore e lei se ne sentiva morire più di quanto la stessero uccidendo le ferite e le emorragie interne.
Quella voce che a malapena riusciva a sentire la stava implorando di compiere l’ultimo miracolo, di combattere e restare, ma quella volta lei non poteva mantenere la promessa, non poteva nulla, alla fine era solo un umana, e non era Dio ne Wonder Woman come spesso l’avevano appellata per gioco.
Chiuse gli occhi e trattenne le lacrime, se ne sarebbe andata da questo mondo a modo suo e senza dubbio sorridendo in faccia alla nera signora.










 
 
 
 




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