Afrodite

di Dollhades
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Afrodite.
 
Fu un risveglio travagliato, il suo –sudore che imperlava la candida pelle come stelle della via lattea, occhi di rubino improvvisamente sgranati cercavano disperati un appiglio di luce tra le fitte tenebre di quella stanza che adesso, con quell’organo nel petto che pulsava adrenalina e rimpianto, appariva come una prigione dorata. Strinse tra le deboli dita affusolate le lenzuola, cercando accanto a sé quelle mani forti, quegli occhi di labradorite che un tempo erano specchio della sua bellezza, di promesse di amore dette tra sospiri e graffi.

-Hera…- un suono flebile nel silenzio, spaventato, incrinato dalle lacrime e smembrato dai singhiozzi. Nemmeno l’eco della sua voce, tutto era vano, un suono s’infrangeva nel vuoto.

 -…Hera…- ripetette, sentiva lacrime di cristallina rugiada solcargli le guance ed infrangersi tra i capelli di grano, gli occhi si richiusero, tra le ciglia tremavano ricordi –i capelli castani, la cicatrice sulla fonte, il primo bacio, le carezze, le parole mai dette e mano nella mano sempre insieme, belli come angeli, dannati come demoni del tartaro più profondo.

E mentre le immagini diventavano sfuocate, ovattata la voce che risuonava nei meandri del suo subconscio, una notte senza stelle, da una piccola finestra, fu testimone e silente osservatrice di quell’amore perduto che ormai consumava colui che portava il nome della dea della beltà.












 
 NdA:
sono stata assente per sette anni da questo sito, non so nemmeno se questo fandom sia più attivo ma non importa, ho scritto per me stessa, in seguito alla scoperta che Hera è uno dei due personaggi non più presenti nella Zeus Academy. Spero vi piaccia
-Ade

 




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